— REDDITO DI CITTADINANZA: I PUNTI CERTI

L’assegno va da 500 a 1.330 euro

I 500 euro li prende il single che vive in una casa di proprietà, 1.330 euro vanno a un nucleo di 3 adulti e 2 minorenni in affitto. «La cifra è composta da più voci» spiega Massimo Baldini, professore associato di Economia pubblica all’università di Modena e Reggio Emilia. All’integrazione al reddito, tra i 500 e i 1.050 euro, si somma un contributo per l’affitto da 280 euro (150 euro per chi possiede la casa ma paga il mutuo).

Per fare richiesta ci sono limiti di reddito e di patrimonio

Il reddito Isee familiare deve essere entro i 9.360 euro annui e il patrimonio in titoli o la giacenza sul conto corrente fino a 6.000 euro (salgono a 10.000 o 20.000 in presenza di figli o portatori di handicap). Ci sono poi altre variabili, come la residenza continuativa in Italia da almeno 10 anni.

I soldi si ricevono per 18 mesi

Il reddito dura 18 mesi, prorogabili per altri 18 salvo uno stop di 30 giorni. «I soldi arrivano su una card delle Poste, con cui prelevare al Bancomat fino a 100 euro al mese in contanti. Il resto va speso con la card» dice Francesco Seghezzi, direttore della Fondazione Adapt per gli studi comparati sul lavoro. Ci sarà un taglio all’assegno per chi non usa tutta la cifra nel mese, «un modo per spingere i consumi». E verrà stilato un elenco di spese vietate, come il gioco d’azzardo.

Si firma un Patto per il lavoro

Quando l’Inps dà l’ok alla domanda, i maggiorenni della famiglia devono presentarsi entro 30 giorni al Centro per l’impiego per firmare il “Patto per il lavoro” (è escluso chi ha un’occupazione, studia, accudisce bambini fino a 3 anni o ha in carico disabili). Dovranno essere disponibili per opere di utilità pubblica gratis, da svolgere nel Comune di residenza, fino a 8 ore settimanali.

Se si mente si rischia il carcere

Non si possono rifiutare più di 3 proposte di lavoro e scattano “multe” da 2 mensilità fino alla revoca del reddito se non si partecipa alle attività di formazione o di utilità sociale. «E c’è il carcere, da 2 a 6 anni, per chi comunica dati falsi per avere l’assegno» dice Seghezzi.

I navigator devono avere la laurea magistrale

Per candidarsi all’Anpal, l’Agenzia nazionale politiche attive lavoro, come “navigator” (colui che si occuperà dell’inserimento lavorativo dei disoccupati beneficiari del “reddito”) serve una laurea magistrale in Economia, Giurisprudenza, Sociologia, Scienze politiche, Psicologia o Scienze della formazione.

 REDDITO DI CITTADINANZA: I PUNTI DA CHIARIRE

Quando arriveranno i soldi sulla card?

Il vicepremier Luigi Di Maio ha dichiarato che i pagamenti del reddito di cittadinanza partiranno il 27 aprile. Ma l’iter è complesso ed è quasi impossibile che tutti li ricevano subito (si stimano 1.300.000 famiglie come potenziali beneficiarie). Ecco le tappe: tra febbraio e marzo l’Inps produrrà il modulo di domanda, che i richiedenti dovranno compilare insieme alla dichiarazione Isee, presentarlo in Posta, nei Caf o sul sito ufficiale (in costruzione). Poi, secondo il testo del decreto, l’Inps darà una risposta entro 5 giorni lavorativi. «Sarà arduo rispettare i tempi, perché tra conti correnti, dati del catasto e della motorizzazione, occorre fare tante verifiche» spiega Seghezzi di Adapt.

Come saranno selezionati i navigator?

Punto cardine del sistema sarà il reinserimento nel lavoro dei beneficiari disoccupati, tramite i Centri per l’impiego pubblici che andranno rafforzati con 10.000 “navigator” e con un sistema informatico adeguato. Saranno inserite 6.000 persone nell’agenzia Anpal tramite un bando (inizieranno con un contratto di collaborazione di 24 mesi), altri 4.000 nelle Regioni. Sia la Conferenza delle Regioni sia il presidente uscente di Anpal, Maurizio Del Conte, hanno detto che nella migliore delle ipotesi si arriverà all’estate per le selezioni e poi serviranno mesi per formare il nuovo il personale.

I Centri per l’impiego sono pronti?

«Oggi queste strutture servono ai disoccupati per farsi timbrare un foglio con cui ricevere la Naspi, l’indennità di disoccupazione, nient’altro. Le aziende ricorrono alle agenzie interinali per trovare personale» aggiunge Seghezzi di Adapt. «Quindi ci vorranno anni, non mesi, per mettere in piedi una macchina efficiente che, finora, non è mai esistita».

Il provvedimento spingerà le aziende ad assumere?

Ci sarà uno sconto contributivo tra i 2.500 e i 14.000 euro per le imprese che assumeranno un percettore del “reddito” dai Centri per l’impiego. Con alcuni paletti: il neodipendente è a tempo indeterminato, non è licenziabile per 2 anni e deve essere personale aggiuntivo, non in sostituzione di contratti a termine. Risultato? «Con ogni probabilità, gli incentivi saranno una misura poco attraente» dice Massimo Baldini dell’università di Modena. «Sono vincoli rigidi, soprattutto considerando che la platea potenziale è composta per lo più da manodopera poco specializzata, non da profili medio-alti».

UNA MISURA ANTIPOVERTÀ

Il reddito di cittadinanza è una misura antipovertà o rientra nelle politiche attive per il lavoro? «Ricade più nella prima definizione, per un motivo specifico» spiega Massimo Baldini, professore associato di Economia pubblica all’università di Modena e Reggio Emilia. «Non è necessaria la presenza di un disoccupato in casa. In teoria, possono anche esserci uno o più lavoratori, ma pagati pochissimo, e in questo caso non hanno l’obbligo di iscriversi al Centro per l’impiego. Per percepire l’assegno fa quindi fede il livello di ricchezza, non lo status occupazionale».