

Il Bonus psicologo torna, anche se non per tutti. Il sostegno, per il quale si attende un rinnovo con ulteriori fondi, potrà essere eccezionalmente richiesto dagli abitanti dell’Emilia Romagna interessati dall’alluvione dello scorso maggio. A farlo sapere è stata l’Inps, che eroga l’assegna da utilizzare per ottenere una terapia con un esperto.
Il Bonus per gli alluvionati
A comunicare la novità è stata l’Inps che, in una nota, ha fatto sapere di aver riaperto la possibilità di richiedere l’incentivo per chi è residente o ha il domicilio in Emilia Romagna, zona colpita dall’alluvione di oltre un mese fa. Dal 5 luglio e fino al 31 agosto, quindi, sarà possibile usufruire del bonus, prenotando appuntamenti con i professionisti o confermando quelle già fissate, per chi ha subito il trauma dell’alluvione. La nuova finestra è stata decisa su richiesta del Consiglio Nazionale degli Psicologi e su indicazione del ministero della Salute. Tra i più colpiti dall’impatto emotivo dell’alluvione ci sono stati i bambini e i giovani in generale, gli stessi interessati dalle conseguenze psicologiche della pandemia e per i quali era stato pensato lo strumento.
Il disagio psicologico dei giovani
Nel frattempo si attende il decreto attuativo che permette di portare a 1.500 euro il bonus, come deciso da un emendamento all’ultima legge di Bilancio. L’incremento dell’incentivo era stato accolto con entusiasmo dagli addetti ai lavori, visto che già lo scorso ottobre erano già 300mila le richieste arrivate per ottenere il bonus psicologo in Italia. Di queste 180mila, ossia il 60%, era da parte di persone con meno di 35 anni. A farlo sapere era stato un report della Commissione europea. Il documento fotografava una condizione di forte disagio psicologico, come conseguenza anche del periodo della pandemia da Covid 19.
Nel frattempo era stato innalzato il budget a disposizione per il bonus psicologico, da 10 milioni a 25 milioni. L’assegno serve a coprire tutte o parte delle spese per un percorso psicoterapeutico.
Chi ha diritto al bonus psicologo
Il bonus psicologo finora è stato di 600 euro ed rivolto a chi ha un Isee fino a 50mila euro, da utilizzare presso psicologi iscritti all’albo. «È un primo passo. La salute mentale è uno dei grandi temi di questo tempo» aveva scritto l’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, in un post su Facebook.
Bonus psicologo: come ottenerlo
Quanto alle modalità con cui richiederlo e ottenerlo, è importante non dimenticare che occorre il certificato Isee 2022, lo stesso che si è usato per chiedere l’assegno unico per i figli. Non si può avere un Isee superiore a 50mila euro e si deve invece essere “in condizione di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica”, indicate come condizioni per beneficiare di un percorso psicoterapeutico”.
Come e dove chiederlo
Le modalità possibili per accedere al voucher sono due: tramite portale web dell’Inps (Inps.it), oppure chiamando il call center integrato al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o allo 06.164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori). Se si opta per la prima strada, bisogna andare sul sito e cliccare su “Prestazioni e servizi”, poi “Servizi” e dopo “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”. A questo punto si seleziona l’opzione “Contributo sessioni psicoterapia”. Per farlo occorre accedere tramite Spid, Carta d’identità elettronica o Carta nazionale dei servizi.
Come funziona fino a oggi il bonus psicologo
L’importo del bonus dipende dall’Isee: finora sono stati previsti 600 euro a chi ha un indicatore sotto i 15.000 euro, 300 a chi è tra i 15.000 e i 30.000, e 200 per chi è tra i 30.000 e i 50.000 euro. La richiesta va fatta sulla piattaforma Inps, con Spid o Carta d’identità elettronica e «bisogna sbrigarsi, perché i bonus sono erogati per ordine di arrivo» come spiegava David Lazzari, presidente dell’Ordine degli psicologi. La priorità è data comunque ai redditi più bassi e l’Inps emette graduatorie regionali.
Come funziona il codice per usare il bonus psicologo
Chi ottiene il bonus riceve un codice personale, una sorta di voucher virtuale che dà diritto a un massimo di 50 euro a seduta presso gli psicologi convenzionati. Al momento della fattura basta comunicare il codice (univoco e di 12 cifre comunicato al momento dell’accettazione della domanda) e il professionista scala l’importo dall’onorario. Attenzione: si tratta di un contributo una tantum, erogato quindi una sola volta.
La conferma del bonus psicologo dopo i ritardi
A chiedere il bonus era stata anche una petizione (di cui abbiamo scritto anche noi), ma dopo la bocciatura nella legge di bilancio a dicembre 2020, il bonus psicologo è stato inserito all’interno del decreto Milleproroghe. Ormai il procedimento di domande ed erogazione è collaudato, come dimostrano le numerose richieste nei primi due mesi e mezzo di tempo. Chiunque, ma soprattutto i genitori, possono rivolgersi a uno specialista, in assenza di una diagnosi per disturbi specifici di tipo psicologico. Le risorse stanziate sono passate da 10 milioni per il 2022 a 25 milioni, anche se inferiori rispetto ai 50 milioni preventivati lo scorso dicembre, quando inizialmente la misura era stata bocciata.
A quanto ammonta il bonus psicologo
Al momento si tratta di 600 euro per tutti coloro che ne facciano richiesta e abbiano un Isee entro i 50mila euro annui. Il bonus viene erogato alla persona richiedente ed è legato appunto al suo Isee. Considerando che una seduta in media ha un costo compreso tra i 50 e i 60 euro, permetteranno quindi di seguire una psicoterapia da circa 10/12 incontri.
Cos’è il bonus per lo psicologo
Il Fondo è destinato ad agevolare l’accesso ai servizi di psicoterapia di base, cioè soprattutto di prevenzione e risoluzione di disagi, prima che subentri una diagnosi di disturbi mentali. È stato pensato per situazioni di ansia, stress, malessere o depressione (non inteso come patologico), legate alla pandemia e delle quali possono aver sofferto in particolare i giovani, reduci da periodo di lockdown o Dad.
Pensato soprattutto per i più giovani (ma non solo)
«Noi pensiamo che i bambini e i ragazzi nelle scuole di ogni ordine e grado hanno assolutamente necessità, perché non hanno perso solo due anni di didattica, ma anche di rapporti sociali e con il gruppo di pari età. Intervenire su di loro significa salvaguardare il futuro. Ovviamente, questo non vuol dire dimenticare chi ha risentito in termini psicologici anche per motivi di lavoro, come molti adulti, né vuol dire escludere i pazienti pregressi che si sono visti abbandonati dal SSN, perché ospedali e altre strutture si sono trasformati in reparti Covid» commenta Mario Sellini, presidente dell’Associazione Unitaria Psicologi Italiani.
Mancano gli psicologi nella sanità pubblica
«Le persone che hanno disagi psicologici prodotti dalla pandemia in Italia sono milioni. Non li vediamo perché non vanno in piazza a protestare, perché questo è un dolore silente» ha spiegato dichiarato David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale ordini degli psicologi. Secondo le stime degli esperti, però, circa il 30% di coloro che soffrono di disagi di natura psicologica non potrebbe permettersi di rivolgersi a uno psicologo privato: «È così. Ad aggravare la situazione c’è una carenza di organico notevole: basti pensare che gli psicologi pubblici sono appena 5.000 a fronte di un fabbisogno ben più ampio» aggiunge Sellini. Da qui l’esigenza di rafforzare gli aiuti direttamente nelle scuole o tramite servizi appositi, coperti appunto dal bonus psicologo, come spiegato dalle senatrici firmatarie dell’emendamento, Caterina Biti, vicepresidente del gruppo del Pd, e Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Sanità.
Lo psicologo a scuola va rifinanziato
Anche il DL “Sostegni bis” prevedeva misure di sostegno psicologico alla popolazione, in particolare per gli studenti. «Nel 2020 era stato finanziato un progetto nato da un protocollo d’intesa tra ministero dell’Istruzione e Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, che ha permesso a migliaia di ragazzi, e a volte anche di famiglie, di usufruire di prestazioni psicologiche. Alcuni finanziamenti sono in corso, ma sarebbe opportuno pensare di estendere al triennio queste misure. Le iniziative parlamentari ci sono, manca solo una disponibilità del ministero per lo Sviluppo economico, che quantifichi le risorse alle quali attingere» conclude il presidente dell’Aupi.
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