Ogni anno 27 milioni di turisti visitano i Parchi naturali italiani, alla riscoperta dei territori, anche quelli più incontaminati, per una vacanza lenta, all’insegna della natura.

Parchi naturali in Italia

Sono 24 i Parchi nazionali in Italia, 133 quelli regionali, 147 le riserve naturali statali e 30 le Aree marine protette, alle quali presto potrebbero aggiungersene altri in attesa di riconoscimento ufficiale. Si trovano sparse su tutto il territorio e si sommano alle oltre 360 Riserve regionali. Luoghi ideali per una vacanza green, a contatto con la natura e lontano dai luoghi affollati.

Gli 820 mila ettari di boschi e foreste italiani non sono solo un polmone verde per l’intero paese, ma un luogo dove rilassarsi e stare all’aria aperta, da percorrere e visitare a piedi lungo sentieri di trekking oppure in bicicletta, e-bike o a cavallo, e dove poter trovare biodiversità, aree agricole sostenibili che offrono anche la possibilità di consumare prodotti locali a km zero, aree protette dove praticare la piccola pesca artigianale o approfittare delle attività didattiche pensate per i più piccoli.

Parchi naturali in Italia: come visitarli

Data l’estensione dei parchi, oltre che a piedi possono essere percorsi anche in bicicletta, in e-bike o in sella a cavalli o asini. In ogni parco viene messa a disposizione dei visitatori una cartina con i sentieri percorribili e i diversi gradi di difficoltà o di lunghezza, che non sempre coincidono. Ad esempio, al Parco della Maremma, il sentiero C3-Cala di Forno estivo, pur essendo accessibile anche a camminatori non esperti, ha una durata di 9 ore. Un’alternativa al trekking sono le escursioni in bicicletta, propria o da noleggiare nei pressi dell’ingresso del parco. Per chi volesse godersi più lenti c’è la possibilità di seguire i sentieri in sella a un cavallo (con guida), lungo itinerari di circa 2/3 ore, oppure su asini o carrozze. Il costo aumenta, ma è possibile aumentare la durata delle visite all’intera giornata, inserendo anche percorsi eno-gastronomici con degustazioni di prodotti locali, come olio e vino.

Parchi naturali in Italia: attività

Se nei laghi montani è consigliabile godersi le camminate nel verde e nel relax delle vette,
per chi sceglie la collina o il mare le possibilità si estendono anche ad attività acquatiche. Oltre alla piccola pesca ecosostenibile, ad esempio, ci sono diversi parchi che permettono escursioni anche in canoa e persino in notturna (a piedi, in carrozza o via mare con canoe, appunto). Molti percorsi, pensati anche per famiglie con bambini, consentono di unire il bird-watching, come nel
Parco dell’Uccellina. Nel Parco Nazionale dell’arcipelago toscano (che comprende le isole d’Elba, Giglio, Pianosa, Gorgona, Capraia, Montecristo, Giannutri) si possono poi effettuare visite subacquee nel Santuario dei Cetacei con istruttori qualificati.

Parchi naturali in Italia: dove dormire

Non sempre è possibile dormire all’interno del territorio dei parchi quindi è bene verificare sui siti delle specifiche aree verdi se c’è questa possibilità. Esistono, però, molte alternative. Ad esempio, per chi volesse trascorrere più giorni al Parco del Gran Paradiso, ci sono molte strutture consigliate che godono del Marchio Qualità Gran Paradiso, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali, e che vanno dai rifugi ai campeggi ai bivacchi o, per chi preferisse, i B&B. Sono presenti anche aree sosta per camper e alberghi. All’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, invece, sono diversi gli agriturismi, mentre nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è possibile anche provare l’esperienza dell’albergo diffuso.

riserve naturali in Italia

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale Gran Paradiso

Siamo in Valle d’Aosta. Il Parco Nazionale Gran Paradiso si estende su 70.000 ettari di territorio di alta montagna. Si va dagli 800 metri di fondovalle per arrivare ai 4.061 metri della vetta più alta. I centri visitatori sono tre: uno a Cogne, uno a Valsavarenche e il terzo a Rhêmes-Notre-Dame. Qui potrai approfondire i vari aspetti naturalistici dell’area protetta in ogni stagione. La storia di questo parco è legata alla protezione dello stambecco: qui è facile incontrare stambecchi e camosci tra fitti boschi di larici, pini e abeti, mentre le vette dei monti ospitano ghiacciai.. Dichiarandolo riserva di caccia, nel 1856 il re Vittorio Emanuele II salvò lo stambecco dall’estinzione da queste montagne. Da non perdere: il giardino alpino Paradisia.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale Abruzzo Lazio e Molise

Il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei parchi nazionali più antichi d’Italia. Fu istituito l’11 gennaio 1923 con un Regio decreto, che proteggeva un’area compresa tra la provincia dell’Aquila, quella di Frosinone e quella di Isernia. Le montagne del Parco cambiano. Si va dalle vette tondeggianti dell’Appennino ai pendii dirubati dall’aspetto alpino. Nel cuore del Parco c’è il fiume Sangro e vari torrenti collegati, che scorrono anche in sotterranea. Da non perdere: la visita al lago di Barrea.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale Dolomiti bellunesi

Il Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi si trova in provincia di Belluno. Istituito nel 1988, è incluso nella sezione “Pale di San Martino – San Lucano – Dolomiti Bellunesi – Vette Feltrine” del sito delle Dolomiti. La bellezza di questi luoghi li ha resi patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco nel 2009. Si estende per oltre 15.000 ettari, offrendo protezione a moltissimi animali locali, tra cui il Francolino di Monte a rischio di estinzione. Ci sono tanti modi di scoprire il parco: a piedi, in bici, a cavallo, percorrendo sentieri, strade forestali, vie ferrate e mulattiere. Da non perdere: l’escursione (o la semplice visione) delle tre cime di Lavaredo.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino si estende su 192.565,00 ettari di terreno. Si trova a cavallo tra due regioni, la Basilicata e la Calabria. Si va dal mar Tirreno allo Jonio, da Cozzo del Pellegrino a Serra Dolcedorme, dai Piani di Campolongo ai Piani del Pollino: le mete sono tantissime. L’intera zona del Pollino è formata dai Massicci del Pollino e dell’Orsomarso. La catena montuosa che fa parte dell’Appennino meridionale a confine con la Basilicata e la Calabria vanta le vette più alte del Sud Italia, che d’inverno si colorano di bianco. Da non perdere: l’escursione al Giardino degli Dei.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale Foreste casentinesi, Monte Falterona e Campigna

“Entra e respira” è l’invito che si legge sul sito del Parco Nazionale Foreste casentinesi. Siamo nell’Appennino tosco-romagnolo, lungo il confine tra Emilia-Romagna e Toscana, a cavallo tra le province di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze. La Commissione UNESCO ha inserito la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino e le faggete vetuste presenti nel parco, tra i beni naturali Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Da non perdere: le bellissime Cascate di Acquacheta.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale della Sila

Il Parco nazionale della Sila si trova nel cuore dell’altopiano più grande d’Europa. Si estende per oltre 75 mila ettari e si estende nel territorio di 19 comuni di 3 province della Calabria (Cosenza, Catanzaro e Crotone). Protegge tantissime varietà di flora e fauna locali. Nonostante si trovi in una regione spesso soggetta a violente ondate di siccità, il parco è ricchissimo di acqua, boschi e antiche foreste, che ricoprono l’80 per cento della sua superficie. Ci sono tre grandi laghi artificiali e tantissimi itinerari in cui perdersi, attraversando questa natura rigogliosa. Puoi farlo a piedi, a cavallo e in bicicletta. Da non perdere: l’escursione che ti porterà al lago Arvo.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale del Gran Sasso e monti della Laga

Il Parco Nazionale del Gran Sasso e monti della Laga si estende per 150.000 ettari di superficie, interessando tre regioni, cinque province e 44 comuni. Visitarlo equivale a vivere un’esperienza unica, fatta di biodiversità, culture e – non meno importante – eccellente enogastronomia. A dominare il paesaggio c’è il Gran Sasso, il Signore degli Appennini con i suoi 2912 metri. Le alte quote sono il regno delle nevi perenni e custodiscono il ghiacciaio più meridionale del continente, il Calderone. Una fitta rete di sentieri e l’Ippovia del Gran Sasso (che puoi percorrere anche in bici) dividono il parco in undici distretti turistici, impreziositi da incantevoli borghi medievali. Da non perdere: la Rocca Calascio.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia è tra i più grandi d’Italia. Con i suoi 68.077 ettari si estende nel territorio di tredici comuni delle province di Bari e Bat. Ci sono due habitat particolari: le “Praterie su substrato calcareo (Festuca-Brometalia) con stupenda fioritura di Orchidee” ed i “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-Brachypodietea)”. Durante le tue escursioni, ad accompagnarci ci saranno le creste rocciose, le doline, colline, cavità carsiche, lame e pascoli, ma anche boschi di quercia e conifere. La natura si combina con la cultura umana, ridisegnando un territorio ancora oggi poco conosciuto. La Puglia non è solo mare e questo parco lo spiega benissimo. Da non perdere: la visita alla “marziana” Cava di Bauxite a Spinazzola. Immancabili le classiche masserie, mentre una meta per i visitatori appassionati di storia è Castel del Monte, fatto erigere da Federico II Barbarossa.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni

Istituito nel 1991, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni si estende su 36.000 ettari compresi nella provincia di Salerno fino alla Basilicata. Dal 1998 è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, grazie ai siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula. Dal 1997 è Riserva della biosfera e dal 2010 è il primo parco nazionale italiano diventato bioparco. Vi si trova una enorme varietà di paesaggi (montani e costieri, percorsi da fiumi e ruscelli). Per gli amanti della storia e dell’archeologia, poi, una tappa obbligata sono i siti di Paestum e Velia. Le aree marine protette permettono le migrazioni delle tartarughe sulla costa cilentina. Le tradizioni enogastronomiche e i prodotti tipici recano con sé la storia del parco. Da non perdere: la baia degli Infreschi.

Parchi naturali in Italia: Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena

Situato a nord-est della Sardegna, vicino alle Bocche di Bonifacio, il Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena è formato da una galassia di isole, isolotti, scogli e rocce. A modellarli, il forte maestrale e la corrente delle Bocche. Qui il mare è puro incanto. Le insenature e le cale delle sue isole danno luogo a una miriade di approdi naturali e si mescolano con i colori del mare e delle acque cristalline che hanno reso celebre in tutto il mondo l’Arcipelago, oggi noto non più solo per la Spiaggia Rosa di Budelli. Da non perdere: l’escursione all’Isola di Budelli.

Altri parchi naturali in Italia

Le colline cosparse di ulivi e gli scorci sul mare sotto fitte pinete sono invece la caratteristica del Parco della Maremma (noto anche come Parco dell’Uccellina), in provincia di Grosseto, in Toscana. Qui oltre alla natura si possono incontrare cervi ed esemplari di tipiche mucche maremmane bianche o bufali.

A picco sul mare, invece, e con la possibilità di arrivare a calette altrimenti inaccessibili se non dall’acqua, è il Parco Nazionale delle Cinque Terre, che ha ottenuto il riconoscimento Unesco nel 1999. Qui si possono scoprire anche i tipici borghi liguri con le case-torre colorate e si possono ammirare le coltivazioni del tipico (e pregiatissimo) vino Sciachetrà.

Tra Emilia Romagna e Toscana si trova anche il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, tra i più estesi d’Europa (37mila ettari dei quali l’80% costituito da foreste), ricco di vegetazione (fiori e funghi), fauna (cinghiali, lupi, caprioli, daini) e storia. Al suo interno si trovano i santuari di Camaldoli e di La Verna, e a qualche chilometro di distanza dai confini del parco si possono visitare anche città d’arte come Firenze, Arezzo e Siena.

Parchi archeologici marini

l rapporto tra l’Italia e il mare è antico quanto la nostra storia e, per molti di noi, spiagge e fondali rappresentano non solo luoghi di vacanza, ma anche spazi di cultura: li amiamo, li visitiamo e andiamo alla loro scoperta sentendoci, a volte, dei novelli Indiana Jones.

Elencare tutti i posti d’incanto da visitare è impossibile ma possiamo suggerirne qualcuno davvero particolare. Ecco una guida a parchi archeologici sommersi, santuari, aree marine protette da visitare almeno una volta nella vita sempre rispettando, però, una regola d’oro: il vero turista guarda, ammira ma non tocca, non danneggia né depreda.

Dove fare archeologia subacquea in Italia

Il binomio tra il Belpaese e l’archeologia è assai profondo. Quanti di voi, però, hanno sentito parlare di archeologia subacquea?

Negli ultimi decenni le scoperte effettuate nei nostri fondali non sono mancate e alcuni di questi luoghi che raccontano il nostro passato sono ancora oggi visibili anche se si trovano sotto il livello del mare. Se non sapete da dove cominciare, ecco alcune pratiche indicazioni su quattro siti archeologici subacquei davvero da non perdere.

Parchi archeologici marini: Baia

Siamo ad Ovest di Napoli – tra Pozzuoli, Cuma e Baia per l’esattezza- e, di fronte ad uno spettacolo naturalistico eccezionale, i turisti potrebbero ignorare ciò che si cela nelle profondità marine: il golfo che si presenta davanti agli occhi dei visitatori è uno dei più ricchi giacimenti di reperti archeologici ammirabili grazie a immersioni guidate ovvero attraverso gite su barche dal fondale trasparente. Come sono finiti tanti edifici sotto il mare? L’area costiera di Baia, nel corso dei secoli, è lentamente sprofondata: lussuose ville ed edifici romani tra Capo Miseno e Punta Campanella finirono così nel fondale e oggi i loro resti sono ancora lì a raccontarci secoli di storia della Roma imperiale.

Parchi archeologici marini: Ponza

I ricordi degli sbarchi americani durante la seconda guerra mondiale sono spesso vivi nei racconti di quei nonni che hanno vissuto il grande conflitto. A Cala dell’Acqua a Ponza, nel 1944, un Landing Ship thank, mezzo da sbarco americano, non arrivò alla riva perché venne affondato da una tempesta. Oggi i subacquei possono ancora scorgere le due parti nelle quali si spezzò il relitto adagiate sulla meravigliosa sabbia bianca dell’isola laziale. Sul portale web Visit Lazio, si suggerisce di prediligere le belle giornate di sole per poter godere del fondale luminoso.

Isola di Ponza

Parchi archeologici marini: Isole Tremiti

Le Isole Tremiti si trovano al largo del Gargano e sono luoghi meravigliosi per chi adora il mare e le immersioni, non solo a scopo naturalistico. A diverse profondità sono presenti resti di relitti romani dai quali sono stati recuperati numerosi reperti e soprattutto tante delle anfore trasportate. Questo tratto di mare era, infatti, ricco di scambi commerciali: pensate a quanto è vicina la Grecia, tanto per cominciare. Nel corso dei secoli, trovandosi ad un passo dalla penisola italica, le Tremiti hanno attratto gli interessi stranieri anche per la loro posizione strategica. Ciò portò questi luoghi a divenire scenario degli scontri tra la Serenissima e i turchi. Nel 1566 una galea della flotta turca venne abbattuta da una tempesta, finendo a circa 30 metri di profondità. A naufragare nel 1864 fu, invece, il piroscafo lombardo utilizzato addirittura da Giuseppe Garibaldi e che ancora oggi è adagiato sul fondale a raccontarci la sua storia e quella della nostra Italia.

Parchi archeologici marini: Sicilia

La Sicilia è un’isola ricca di meraviglie ben salde sulla terraferma, ma, come forse non tutti sanno, anche disseminate negli abissi dei fondali. Oltre alle bellezze naturalistiche, è possibile scoprire anche ricchi percorsi archeologici. Visitando le pagine web della Soprintendenza del Mare siciliana è possibile attraversare queste rotte nello spazio ma non solo: quello dell’Isola delle Femmine – all’interno del progetto “S.UND.A.I. Sustainable Underwater Archaeological Itineraries Project“- è diventato il prototipo di itinerario culturale che risponde alle esigenze di chi vuole conoscere i meravigliosi tesori sommersi, proteggendoli anche dai cosiddetti “tombaroli del mare” e, al contempo, preservando la purezza di questi scenari dall’inquinamento ambientale e rispettando il paesaggio marino.

Aree marine protette in Italia

Avete mai sentito parlare di aree marine protette? In italia ne esistono 30 alle quali si aggiungono 2 parchi sommersi. Come si può leggere sulle pagine del Ministero per la Transizione Ecologica, si tratta di “ambienti marini, acque, fondali e tratti di costa prospicienti, che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche, con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere nonché per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa ed economica che rivestono”.

Si può visitare un’area marina protetta?

Il fatto che un’area marina sia protetta non vuol dire che sia del tutto inaccessibile: esse generalmente sono divise in tre zone (A, B e C). La massima protezione riguarda la zone A che risulta del tutto inaccessibile per chi non rientra nella categoria degli “addetti ai lavori” perché si vogliono evitare danni o anche solo disturbi all’ambiente. Nella cartografia tale area è indicata in rosso.

In giallo, invece, sono delineate le zone B nelle quali gli organismi di gestione consentono alcune attività di fruizione dell’ambiente ….ma attenzione a rispettare le regole.

L’azzurro – il colore del mare – è usato per individuare le Zone C dette “di riserva parziale” ove si estendono altre tipologie di attività consentite, sempre secondo le regole dell’organismo di gestione.

Ogni parco marino ha le sue peculiarità ed ognuno di essi merita di essere visitato. Per farvi venire la voglia di farlo, all’interno delle regole che consentono di goderne senza recare danni alla flora e la fauna subacquea, vi raccontiamo alcune delle esperienze che potreste vivere (oltre a quelli già suggeriti per i percorsi archeologici).

Aree marine protette: Capo Rizzuto

Ogni anno l’area marina protetta di Capo Rizzuto attira migliaia di visitatori: oltre agli esperti subacquei, tutti possono godere dello spettacolo sottomarino salendo a bordo dei battelli che, grazie al loro sfondo trasparente, consentono di viaggiare letteralmente sommersi alla scoperta delle praterie di Posidonia e dei coloratissimi pesci. Si salpa dalla suggestiva Le Castella e, lungo il viaggio, si può anche fare un bagno nel corso di una sosta in alto mare. Gli amanti dei cieli stellati non potranno perdere l’occasione di una crociera notturna.

Aree marine protette: Torre Guaceto

L’area marina di Torre Guaceto si trova a nord di Brindisi ed è un luogo davvero ricco di biodiversità sia di tipo vegetale – ove a primeggiare è la posidonia – che animale per i pesci e gli uccelli che accoglie. Pensate che, tra scogli e le dune, il fratino sceglie questi luoghi per nidificare. È una riserva che si può vivere a 360°: dal mare con attività come lo snorkeling alla vela, alle attività di terra come le escursioni in bici o a piedi a contatto con la natura, magari facendo birdwatching. Pensate poi che una parte della riserva terrestre ospita coltivazioni agricole che producono, tra l’altro, un presidio agricolo slow food: il pomodoro fiaschetto. All’interno della riserva è inclusa l’oasi WWF. Come riportato sulle pagine del sito della nota associazione ambientalista, qui possono essere avvistate le tartarughe caretta caretta e, al largo, non troppo lontano, anche le balenottere. Pensate che i più giovani possono anche partecipare ai campi estivi ovviamente all’insegna del rispetto dell’ambiente.

Aree marine protette: Cinque Terre

Anche se non ci siete mai stati, se avete avuto modo di vedere Luca, il cartone della Disney, probabilmente il nome di questa area marina protetta vi suonerà familiare: siamo nel parco delle Cinque Terre in Liguria. Qui si può ammirare una grandissima biodiversità grazie alle diverse caratteristiche dei fondali, alle correnti nonché alle variazioni di salinità e intensità della luce. Itinerari a nuoto, subacquei, in kayak vi porteranno alla scoperta di queste magiche terre. Tra le diverse proposte sottomarine vanno segnalate anche quelle dedicate alle persone diversamente abili che consentono a tutti di vivere un mare senza barriere.

Aree marine protette: Santuario dei cetaceiContinuando, nel nostro viaggio, la nostra visita alle Cinque Terre non possiamo che proseguire e concludere raccontandovi del Santuario Internazionale dei mammiferi marini, comunemente detto dei Cetacei che comprende un’area ricompresa tra Francia, Liguria, Toscana e Sardegna e che è stato istituito nel 1991 per proteggere ed osservare queste specie tanto grandi quanto fragili. Il vostro sogno è sempre stato quello di avvistare una balena? Avrete modo di esaudire questo desiderio con un’escursione alla ricerca di una delle specie che popolano l’area: fra balenottere, stenelle, capodogli, tursiopi, grampi, foche monache e delfini anche voi, per un giorno, potrete sentirvi dei provetti ricercatori marini.