Come agevolare le contrazioni

1/4 – Introduzione

Diventare mamma è sicuramente una tra le cose più belle del mondo. Avere una nuova vita dentro di sé, per 9 mesi, di cui prendersi cura per sempre.. Ci pensate? La natura è talmente straordinaria, così come le emozioni che legano il bambino alla mamma, talmente ineffabili… Il loro è un rapporto intrecciato con delle catene così resistenti che niente e nessuno potrà mai distruggere, le catene dell’amore. Avvicinandoci al parto, tutte le future mamme dovranno affrontare le contrazioni, prima o poi. In questa guida vedremo diverse procedure, sia mediche che naturali, con in più alcuni esercizi e posizioni che possano agevolare le contrazioni.

2/4 – Procedure mediche

Cominciamo con le procedure mediche, tra cui: una iniezione di pitocina per endovena ed il catetere di Foley. Per quanto concerne la pitocina, dovete sapere che si tratta di una versione sintetica dell’ossitocina, ossia l’ormone che il corpo produce naturalmente per indurre le contrazioni. Il medicinale, il pitocin, verrà erogato nel corpo mediante delle flebo finché le contrazioni non si manifesteranno ogni 2-3 minuti. A questo punto sarà compito dell’infermiera regolarlo e poi chiuderlo. Potrete ricorrere al pitocin, però, soltanto se la vostra cervice sia favorevole, ossia si stia già preparando al travaglio. Se così non fosse, allora dovrete aspettare, perché ciò significa che il vostro corpo non è ancora pronto per avere un bambino. Essendo un medicinale, il pitocin può purtroppo portare ad alcuni rischi tra cui: infezioni, rottura dell’utero e, morte del feto. Il catetere di Foley è un tubo che viene posizionato dal medico o dagli infermieri lungo l’uretra. Esso si ancora alla vescica grazie alla presenza in esso, precisamente sulla superficie, di un palloncino inizialmente sgonfio. Quando viene gonfiato con della fisiologica, fa pressione sulla cervice rilasciando prostaglandina che si apre all’interno della vagina favorendo la produzione di prostaglandina, che serve proprio per aprire e ammorbidire la cervice. Una volta dilatata il palloncino cade ed il catetere viene rimosso. Il catetere di Foley è però molto sconsigliato a causa del dolore che provoca alla futura mamma, infezioni alla vescica e perforazioni di essa e, può recare danni sia alla mamma che al bambino.

3/4 – Procedure naturali

Ab antiquo si tramandando delle procedure naturali che possano facilitare le contrazioni. Una di queste è il rapporto sessuale: lo sperma infatti contiene della prostaglandine naturale, che ammorbidisce la cervice uterina e l’ossitocina che viene prodotta dalla donna favorisce l’inizio del travaglio. Inoltre, per fare in modo che la donna produca ossitocina, l’uomo potrà stimolarle i capezzoli. L’ossitocina viene così definito ”l’ormone dell’amore” proprio perché, oltre ad essere l’ormone-chiave per il parto, è il responsabile del rafforzamento del legame tra madre e figlio/a e per la montata lattea. Altre procedure possono essere: mangiare l’ananas che contiene la bromelina, una sostanza che agisce ammorbidendo la cervice e facendo in modo che essa maturi e bere tè di foglie di lampone rosso, in quanto rafforza e tonifica l’utero, stimolando i muscoli a contrarsi;.

4/4 – Posizioni ed esercizi che le future mamme potranno assumere per indurre le contrazioni

Esistono alcune posizioni che le future mamme potranno assumere per indurre le contrazioni, tra cui: mettersi a 4 zampe, saltellare su una palla da parto, fare qualche rampa di scale o fare una passeggiata. Mettersi a 4 zampe per 10 minuti e più volte al giorno aiuta a posizionare la testa del bimbo in modo davvero ottimale per il parto. Una cosa da non fare infatti, anche se stanche, è sedersi o reclinarsi sul divano, in quanto non aiuta il bambino ad assumere la posizione ideale per il parto. Potrete invece stendervi sul divano sul lato sinistro, ruotando un po’ in avanti e sostenendovi con dei cuscini in modo da stare comode. Salterellare su una palla da parto, a gambe aperte, permetterà al bambino di avere attitudine con un movimento verso il basso, favorito anche dal fare qualche rampa di scale, in quanto costringerà il corpo della futura mamma a piegarsi di 40-45° e quindi aiuterà tale movimento verso il basso del piccolo pargolo. Fare una passeggiata, anche per 15-20 minuti, stimolerà il bambino a muoversi e ad avvicinarsi al canale del parto. Aiuterà molto uscire all’aria aperta. Potrete sostituire in questo caso, la rampa di scale con una collina, in quanto anche una passeggiata su di essa porterà allo stesso risultato, ossia una disposizione ottimale del bimbo verso il basso.

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