Leggere libri ai bambini

Leggere ad alta voce, raccontando storie e favole ai bambini è fondamentale per la loro crescita. Già dai 6 mesi di età un neonato è capace di ascoltare e la lettura precoce contribuisce a sviluppare le sue capacità cognitive, aiutandolo nell'alfabetizzazione linguistica. Non solo: le favole della buonanotte sviluppano anche le capacità emotive e relazionali del bambino, che si immedesima nei personaggi e nelle trame delle storie, stimolando anche l'intelligenza logica. Anche la relazione adulto-bambino viene rafforzata, perché leggere è un vero e proprio gesto d'amore. I genitori dei bambini tra 0 e 6 anni sono infatti molto propensi a questa attività. Che però viene abbandonata troppo precocemente: già a 7 anni, cioè quando i bambini imparano a leggere da sé. La lettura ad alta voce, soprattutto nel momento che accompagna il sonno, lascia il passo all'intrattenimento con tablet, pc o televisione! Secondo un'indagine della Oxford University Press, condotta su un campione di mille genitori con figli tra i 5 e gli 11 anni, il 44% di loro smette di leggere ai bambini intorno al settimo anno di età. Un errore, perché la lettura può avere un riscontro positivo anche sul rendimento scolastico.

Perché è importante leggere le favole ai bambini

Secondo una recente ricerca, i genitori smettono troppo presto la lettura ad alta voce ai bambini: un errore. Scopri le ragioni per continuare a raccontare storie

Si può iniziare a leggere ai bambini molto presto, anche a 1 mese o prima! Ogni età però richiede delle modalità diverse di lettura. Scopri quali sono, da 0 a 3 anni.

Quale favola leggerai stasera ai tuoi bambini?

 Il progetto Nati per Leggere promuove l'attitudine alla lettura nella popolazione infantile già da

Il progetto Nati per Leggere promuove l’attitudine alla lettura nella popolazione infantile già dal 1999. La lettura diventa un gesto d’amore dell’adulto verso il bambino. Leggere ad alta voce ai bambini in età prescolare, con una certa continuità, ha una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale che cognitivo. Si consolida l’abitudine a leggere che può protrarsi nelle età successive. Leggere è inoltre un’attività che cementa il rapporto adulto-bambino.
Il progetto Nati per leggere è promosso dall’alleanza tra bibliotecari e pediatri attraverso l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e il Centro per la Salute del Bambino Onlus.

Le favole: scuola di vita per i bambini

Le favole possono essere considerate una vera scuola di vita per i bambini. Addirittura, secondo la scuola psicoanalitica, le storie che raccontiamo loro aiutano i piccoli a riconoscere ed affrontare le paure. Non devono spaventarci le favole dalla trama cruenta, perché il bambino ha la capacità di proiettarsi verso il finale. Le storie lo aiutano nella vita di tutti i giorni, gli permettono di esplorare le proprie emozioni e il rapporto con gli altri.

Il momento giusto per leggere ai bambini

Secondo il progetto “Nati per leggere” esistono dei momenti ideali da riservare alla lettura col bambino.
Si può riservare alla lettura un momento particolare della giornata: prima della nanna o dopo i pasti, l’importante è che sia un momento di tranquillità. Non servono ore passate sui libri: bastano pochi minuti ma ripetuti ogni giorno. Se il bambino si agita o è inquieto meglio rimandare al momento giusto, perché potrebbe associare la lettura con un momento spiacevole. Si può approfittare dei momenti di attesa: durante un viaggio o dal medico. La lettura può essere anche di conforto al bambino quando è malato.

Consigli per leggere le favole ai bambini

Come condividere i libri con i bambini? Quando sono molto piccoli, i bimbi hanno bisogno che le abitudini diventino un rito e che siano sempre uguali a se stesse. Ecco i consigli di “Nati per leggere”: bisogna scegliere un luogo confortevole dove sedersi o recitare le filastrocche del suo libro preferito. Eliminare le altre fonti di distrazione (televisione, radio, stereo). Tenere in mano il libro in modo che il bambino possa vedere le pagine chiaramente. Possiamo indicargli le figure e quando sarà più grande, lasciarlo fare: indicherà lui stesso le figure e girerà le pagine. Dobbiamo cercare di leggere con partecipazione, creare le voci dei personaggi e usare la mimica per raccontare la storia. Variare il ritmo di lettura e fargli domande sulla trama. Lasciare che lui stesso faccia delle domande e spronarlo a raccontare nuovamente la storia (ma succederà solo dopo i 3 anni). Se il bambino chiede sempre lo stesso libro bisogna assecondarlo, anche se per noi può sembrare noioso. Una buona idea è anche quella di portarlo in biblioteca, dove troverà un luogo accogliente e una vasta scelta di libri!

La lettura prepara il bambino alla scuola

Leggere è l’attività più importante che i genitori possano fare per preparare il bambino alla scuola. Un bambino che riceve letture quotidiane avrà un vocabolario più ricco, si esprimerà meglio e sarà più curioso di leggere e di conoscere molti libri.
Infatti i bambini che leggono per piacere al di fuori dell’orario scolastico risultano più bravi sia in inglese, che in matematica! Lo dice il recente rapporto della London School of Education, cercando di incoraggiare l’amore per la lettura in casa, un valore capace di garantire il successo e la felicità futura dei figli. Soffermarsi su parole nuove e discutere degli argomenti letti stimola l’apprendimento dei bambini, oltre a costituire del “tempo di qualità” passato con i figli. Non servono ore passate sui libri: 10-15 minuti al giorno sono sufficienti per stimolare l’apprendimento scolastico.

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