donna che sorride al telefono

7 motivi per cui il lavoro ti sta opprimendo e come uscirne alla grande

Non sentirti in colpa, può capitare: se il lavoro ti sta opprimendo, le motivazioni quasi certamente esulano da te. Ci sono ragioni molto comuni che possono farti sentire così. E sì, tranquilla: ci sono anche delle soluzioni.

Com’è potuto accadere? Continui a ripetertelo, pensando che fino a questo momento la tua vita professionale sembrava procedere a gonfie vele. Ora però c’è qualcosa che non va.

Ti senti stanca, appesantita e a tratti intollerante. I compiti che svolgevi con serenità ti sembrano, adesso, insostenibili. In poche parole, il tuo lavoro ti sta opprimendo.

Il lavoro ti sta opprimendo o sei solo stanca?

Prima di andare avanti con la lettura, fermati un attimo. Cerca di capire se ti senti effettivamente schiacciata dal tuo lavoro o se, in realtà, sei solo in balia di una forte stanchezza.

Nel secondo caso, la soluzione migliore per superare questa empasse è prenderti del tempo per te stessa e cominciare a dire no sul lavoro per ritagliarti i tuoi spazi.

Se invece sei sicura di sentirti oppressa, niente paura. Ci sono, infatti, delle buone notizie: non sei la sola e ci sono tante soluzioni. Ora vediamo le ragioni più comuni per cui stai provando questa sensazione.

Non ti hanno ancora promossa

Ebbene sì. Magari questo pensiero, in realtà, non ti aveva sfiorata. Ma subconsciamente, eccolo lì: il desiderio di avanzare di carriera, di sentirsi gratificata con un compito più importante.

Se capisci che il problema di fondo è questo, scuotiti e inizia a promuovere te stessa. Mostrati propositiva e non appena la tua leader ti sembrerà di buon umore, approfittane per ricordarle quanto hai fatto e per manifestarle il tuo desiderio.

Un dialogo chiaro e trasparente, accompagnato da un elenco dettagliato dei tuoi meriti, sarà tutto ciò che servirà per renderti felice.

Il compenso non ti basta più

Anche questa è una motivazione che probabilmente non ti sei mai detta ad alta voce. Probabilmente avresti bisogno di un aumento, magari perché anche la mole di lavoro è cambiata.

Parlare di soldi sembra quasi un tabù sul posto di lavoro. E, invece, è la cosa più naturale del mondo. Ricordati che stai svolgendo una mansione, non stai facendo beneficenza.

Conseguentemente, osserva i tuoi superiori. Quando ti sembra che sia un buon momento (superate scadenze e incontri spinosi), respira a fondo, sfoggia il tuo sorriso più bello e chiedi l’aumento di stipendio. Te lo meriti, no?

Non ti senti sufficientemente stimolata

Diciamo la verità, non sempre sul lavoro è tutto rosa e fiori. Può capitare di passare un periodo in cui bisogna necessariamente occuparsi di qualcosa di noioso. Se però quel periodo dura più del previsto, è possibile che ci si senta oppressa.

Pensaci bene: ti senti spronata? Ti piace ciò che stai facendo? Se la risposta è no, il lavoro ti sta opprimendo per questo. Dunque, può essere una buona idea parlare con la tua superiore per farti dare nuove mansioni.

Mostrati propositiva, fai capire che sei pronta a nuove esaltanti sfide e non fermarti di fronte ai primi no.

Non sei riuscita a fare squadra

Magari hai cambiato settore, o lavori con un team da remoto che non ti ha mai dato particolari opportunità di esprimerti. Com’è, come non è, non sei riuscita a fare squadra.

Il senso di oppressione, in questo caso, viene dal fatto di sentirsi sola. Un rapporto sano e costruttivo con i membri del team, oltre a limare e prevenire eventuali conflitti con i colleghi, è essenziale per essere soddisfatte sul lavoro.

Prima di gettare completamente la spugna, prova a dialogare con i colleghi. Parla con loro, inizia ad aprirti. Nessuno dice che devi farlo all’improvviso, ma diciamolo: buttare l’amo è il primo passo per prendere dei pesci!

Ti stai facendo travolgere dalle scadenze

Organizzazione, una parola semplice ma dal significato più che mai complesso. Come si fa a organizzarsi quando il mondo corre veloce e ti chiede, continuamente, di essere attiva e sul pezzo?

Per superare questo momento devi smetterla di farti sommergere dalle deadline, adottando diversi stratagemmi: dall’utilizzo di un’agenda che deve diventare la tua Bibbia all’imparare a delegare il lavoro.

Meno scadenze e meno tensione ti faranno vivere il tuo lavoro in maniera diversa. E ritroverai l’amore per ciò che hai sempre fatto.

Ti senti indietro rispetto a dove vorresti essere

Andare al lavoro (o farlo da remoto) ogni giorno, sì. Svolgere ogni giorno i compiti e ciò che “devi” fare, sì. Ma che cos’è quel senso di malinconia che ti sta attanagliando? Se ti guardi dentro, forse capirai che è perché ti senti indietro a dove vorresti essere.

Magari volevi aprire una tua azienda, dar vita a una tua impresa, e invece sei “ancora” una dipendente. Ma fatti una domanda, seria: è un male essere dove sei? Niente affatto.

Nessuno è “avanti” o “indietro”. Ognuna di noi, sia nella vita privata che in quella professionale, fa uno specifico cammino. Non è detto che tu non raggiunga i tuoi obiettivi, dunque torna a sognare in grande e fai di tutto per acchiappare ciò che desideri.

Hai capito che la tua strada è un’altra

Ultima, spinosa ragione. Forse se il tuo lavoro ti sta opprimendo, una parte di te sa che la tua strada è un’altra, che il tuo cuore batte per un altro percorso professionale.

In questo caso, in realtà, non esistono soluzioni semplici. L’unica cosa che puoi fare, è cominciare a guardarti intorno. Possibilmente, ti senti oppressa perché vorresti cambiare ma non puoi, perché hai paura e ti chiedi se abbia senso perdere quanto hai.

Per quanto possa essere spaventoso fare un salto nel vuoto, ricordati che è altrettanto spaventoso fare qualcosa che non ti piace. Dunque, fai un bel respiro e comincia a mandare il tuo curriculum in giro. Se è destino, le porte si apriranno.

Riproduzione riservata