Come coltivare l’anice

1/7 – Introduzione

La parola anice ci ricorda il nome di alcune droghe ed erbe che posseggono un aroma caratteristico e gradevole, dovuto alla presenza di un olio essenziale detto anetolo. Molto noto è l’anice verde o ancio (Pimpinella anisum), pianta erbacea annua appartenente alle Ombrellifere, di cui si usano i piccoli frutti, affini a quelli del finocchio, che si raccolgono prima che siano completamente maturi onde evitarne la caduta. Questi frutti hanno azione carminativa e si usano specialmente per aromatizzare vari liquori ed in particolare la ben nota anisetta e per preparare pane, focacce e dolci. L’anice è una pianta aromatica estremamente diffusa nel nostro paese, sebbene sia originaria di tutt’altra parte del mondo, quindi sarebbe utile sapere come coltivare questa pianta. Vediamo come fare.

2/7 Occorrente

  • Semi di anice
  • terreno sabbioso o ghiaioso
  • innaffiature
  • diradamento

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Per la coltivazione di questa pianta aromatica ombrellifera cercate di riservare sempre un angolino nel vostro orto, magari anche ai bordi dell’appezzamento, purché sia di facile accesso (per averla a portata di mano). Seminarla non è per niente complicato e in pochi mesi vi potrete vantare di avere a disposizione dell’anice fresco per le vostre ricette.

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La sua riproduzione avviene per semi, che devono essere interrati direttamente nell’orto: bisogna evitare assolutamente i trapianti poiché possono danneggiare la radice carnosa. Siccome teme le gelate notturne, vi consiglio di effettuare la semina nei mesi di marzo o aprile. Il terreno deve essere morbido, mediamente fertile, anche sabbioso o ghiaioso, ma sempre ben drenato. La vostra piantina deve stare in un luogo ben soleggiato e riparato dai venti, che possono abbattere i fusti. I semi germogliano dopo un mese e le piantine vanno diradate a 10 cm di altezza, lasciando 20 cm di distanza. Dopo l’emissione delle prime foglie, il suo sviluppo vegetativo prosegue molto rapidamente. Fate in modo di mantenere sempre la terra libera da malerbe.

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Le innaffiature, dopo la semina, dovranno essere costanti e particolarmente abbondanti: quando le piantine avranno raggiunto una ragionevole altezza (ad esempio 10 cm), dovrete effettuare il diradamento, in modo che esse possano restare distanziate di 30 cm l’una dall’altra nella fila. Man mano che le piantine cresceranno saranno necessarie scerbature e sarchiature (questi sono lavori molto importanti perché le erbe infestanti, nel loro pieno sviluppo, incominceranno a disseminare i semi ovunque).

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Verso luglio agosto vedrete la fioritura delle piantine e il tempo della raccolta sarà vicino. Quando le ombrelle assumeranno il caratteristico colore grigio-verde, in genere in agosto o settembre, è tempo di recidere le piante alla base, formare dei fasci e metterli ad essiccare. Dopo l’essiccazione dovrete lasciarli in luoghi asciutti e ventilati, e in seguito dovrete praticare la battitura delle ombrelle per farne uscire i semi. Questi ultimi dovranno essere conservati al buio in barattoli di vetro a chiusura ermetica.

7/7 Guarda il video

https://www.youtube.com/watch?v=i_p8bE97i1I

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