Far mangiare la frutta ai bambini con una favola

  • 06 08 2022

1/4 – Introduzione

Spesso i bambini non sono attratti dalla frutta, magari il sapore acidulo non li convince, o solo non sono abituati alla curiosità dell’assaggio. Considerato che la frutta è una fonte di vitamine indispensabili alla crescita e al sano sviluppo è sicuramente il caso di insistere.

Non stancatevi perciò di preparare piccoli pezzi di frutta tagliata nel piatto, da gustare come aperitivo, prima del pranzo o della cena. Sicuramente la frutta è la scelta più adatta per concludere la colazione o per fare merenda.
Ogni volta cambiate genere in modo che a poco a poco i piccoli si abituino ai diversi sapori, date spazio a quella di stagione che sicuramente, oltre ad essere più sana sarà anche molto più dolce e gustosa.
Provate e riprovate senza stancarvi e a poco a poco la curiosità prenderà il sopravvento.
Se volete potete raccontare piccole favole o filastrocche per rendere l’assaggio più divertente.

Vediamo allora come è possibile far mangiare la frutta ai bambini con una favola in rima da imparare a memoria.

2/4 – La favola della mela magica

C’era una volta una mela davvero speciale

era rossa e croccante e deliziosa da mangiare,

chi poteva assaggiarne anche solo un pezzettino

avrebbe potuto scegliere il suo prossimo destino.

Sarebbe diventato un mago, un esploratore,

un astronauta, un pilota, una ballerina o uno scrittore…

Quella magica mela rossa era proprio come questa qua

assaggiane un pezzettino e chissà cosa accadrà!

3/4 – La pera e il formaggio

Il contadino scalzo di un lontano villaggio

mangiava sempre le pere con il formaggio.

Un giorno volle cambiare e allora provò

il formaggio con le pere e si meravigliò:

“Che squisitezza che cosa prelibata!”

disse che una delizia così non l’aveva mai provata.

Assaggiane anche tu e ti sorprenderà che cosa buona è

questa cosina qua.

4/4 – La nonnina delle pesche

C’era una volta una vecchia donnina che abitava proprio in cima a una collina,

abituata a mangiare una pesca ogni ora, passava il tempo sempre da sola.

Tutti i noccioli apriva paziente,

sgranocchiava anche il seme e non lasciava mai niente.

Un giorno dentro al guscio uno gnomo trovò:

“Mi chiamo Martino e con te resterò!”

Sapeste che gioia per quella donnina,

non fu più da sola da quella mattina.

Se vuoi andare a trovarla se ne sta ancora là,

mangia dieci pesche al al giorno e allo gnomo Martino ne da la metà.

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