La scuola di Alina Quintana, autrice del libro autopubblicato Danza classica no under 40. Come intra

La scuola di Alina Quintana, autrice del libro autopubblicato Danza classica no under 40. Come intraprendere un percorso emozionale per donne sopra i 40 anni

Fare danza classica dopo i 40 anni

Sono sempre di più le allieve “adulte” che, da Milano a Roma, frequentano i corsi sulle due punte. Per ritrovare il sogno di bambine. Scoprire nuove possibilità fisiche. E dedicarsi a un’arte che regala anche autostima

«Ci sono tanti modi di tenersi in forma e di esprimere la propria personalità. Ma nessuno come la danza classica permette di riscoprire la grazia e la femminilità insite in ogni donna».

Alina Quintana, 35 anni, sa bene di cosa parla: da ex ballerina professionista, è la leggiadria fatta persona. Ma la sua competenza nasce soprattutto dalla creazione di un metodo così apprezzato da aver venduto 1.600 copie del suo libro nel primo giorno di autopubblicazione e da aver conquistato, in 2 anni, 150 allieve solo a Milano (ne ha altre a Barcellona), oltre a quelle del corso online nato per “eccesso di richieste”. La peculiarità? Insegna la danza classica alle over 40: donne che magari non hanno mai ballato, ma che da piccole sognavano di esibirsi sulle punte. E le “sciure” milanesi non sono le sole a voler realizzare quel vecchio desiderio: nella Capitale, da 3 anni il Balletto di Roma offre un corso di danza per adulti, creato «come opportunità per i genitori dei ragazzi che frequentano i corsi di classica o contemporanea» spiega la coordinatrice Palma Morzilli. A Ferrara, presso il Teatro Ferrara Off, dal 2017 a oggi l’affluenza è stata tale che quest’anno i corsi sono stati raddoppiati, con un livello per chi comincia da zero e uno per chi proviene da altri generi di danza. A Padova, nel centralissimo Prato della Valle, Ballet Center offre da 10 anni “Cigni d’argento”, un corso per adulti con frequenza trisettimanale che conta 15 iscritti per ognuna delle 2 classi.

Aiuta a esplorare la propria personalità

Se i benefici fisici del balletto classico sono oggettivi, i motivi per cui ci si accosta sono invece diversi e individuali. Per Valentina, 41 anni, direttore di banca, la spinta arriva tanto dal poco piacere per lo sport quanto dalla voglia di riscoprire una passione repressa da anni. «In palestra mi annoio da morire, mentre qui ho migliorato molto il tono muscolare divertendomi. E poi, mentre nei corsi con ragazze più giovani c’è competizione, qui ci sentiamo un gruppo, una comunità che si frequenta anche fuori dalla scuola». La lezione “da grandi” comprende anche momenti culturali in cui è spiegato un balletto, come Giselle o Excelsior, che viene interpretato e poi, non di rado, visto a teatro. «Così, oltre ad approfondire la conoscenza della danza, attraverso le protagoniste di queste opere possiamo esplorare più sfaccettature della nostra personalità ed essere tante donne insieme» illustra Alina.

Mentre la maestra spiega le sue ragioni, in sottofondo risuonano i brani dei balletti più noti: perché, per alimentare la passione per la danza, la musica è determinante. «Ascoltare i motivi più celebri fa tornare improvvisamente al passato, a quando ci esibivamo nella nostra cameretta » dichiara Valentina. Ecco perché in certe scuole, come a Ferrara, le lezioni sono accompagnate da sonorità dal vivo: «Il fatto che un pianista suoni sul momento per gli allievi infonde in loro grande gioia ed energia. Il piacere di muoversi è la spinta che deve guidare chi danza. Bisogna sospendere ogni giudizio su di sé e semplicemente immergersi in un flusso di movimento a tempo con la musica» sostiene Alessandra Fabbri, danzatrice, coreografa e docente al Teatro Ferrara Off. Non va dimenticato, infatti, che, per quanto migliori il tono muscolare e soprattutto la coordinazione, «la danza non è uno sport, bensì un’arte. Non pone quindi come obiettivo il raggiungimento di un record personale o lo sviluppo fisico: nasce come attività sociale, rituale, collettiva, un po’ come il teatro». Per questo, anche se ci può essere un elemento di sfida con sé stessi, lavorando tutte insieme alla sbarra e davanti allo specchio, la cosa più emozionante, a dire delle allieve, è il senso di una crescita comune, che però arricchisce ciascuno a modo suo.

Scopri nuove possibilità fisiche

«Da bambini consideravamo normale provare le cose molte volte prima di riuscire a farle bene; da adulti perdiamo un po’ questa abitudine, oltre alla pazienza verso noi stessi e alla gioia di imparare insieme ad altri» aggiunge la docente. «Al contrario, ripetere gli esercizi permette di scoprire nuove possibilità fisiche. E di stimolare, oltre alla memoria e alla flessibilità, un tipo di intelligenza legata al corpo, che è veloce, immediata, cinestesica, empatica. Nel tempo possiamo diventare più intuitivi, perché impariamo per istinto a osservare di più i dettagli». Lezione dopo lezione, la prima caratteristica a cambiare, però, è la postura. «Ora è come se durante il giorno mi “ricordassi” di aprire le spalle e raddrizzare il collo» racconta Ivana, 42 anni. «Stare diritta mi fa sentire più aperta agli altri e più sicura». Tramite il modo in cui raddrizza le spalle, una donna riacquista la consapevolezza del proprio posto nel mondo. E il boom della danza over 40 ha già creato un mercato parallelo: sono nate apposite linee di abbigliamento, con gonnellini e body adatti anche alle fisicità delle signore.

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