Riprendere la danza classica dopo 30 anni

«ANCHE NOI SIAMO FATTI DELLA MATERIA DI CUI SONO FATTI I SOGNI. E nello spazio e nel tempo d’un sogno è racchiusa la nostra breve vita» scriveva William Shakespeare. I sogni di Barbara, 53 anni, sorriso accogliente e fisico minuto, avevano l’eleganza e la leggerezza del tutù di tulle, il colore rosa cipria delle scarpette, le note delicate della musica classica. Dopo più di 30 anni Barbara, nata e cresciuta a Monza, che dal 2012 vive a Verona dove è chirurgo toracico, quel sogno lo ha finalmente realizzato: all’inizio dell’anno scorso è tornata a fare danza classica. Merito della sua testardaggine, ma soprattutto della sua grande passione.

Il fenomeno dei cigni d’argento

Barbara non è l’unica a decidere di tornare a ballare o addirittura di iniziare da zero “da grande”. Fa parte di quel gruppo sempre più nutrito di donne over 40 e over 50 che, dopo aver chiuso in un cassetto per un pezzo di vita le loro passioni, hanno osato (ri)prenderle in mano, pronte a infischiarsene e a ridere dei muscoli poco allenati, della vergogna di indossare di nuovo il body, della memoria che fa i capricci. E lo fanno, oltre che con una felicità travolgente, con quella dedizione e quella costanza che magari non avevano da giovani. Questo fenomeno in espansione (le scuole che hanno corsi per adulti registrano un aumento del 20-25% delle iscrizioni rispetto agli anni passati) lo conosce bene Elena, diplomata alla Royal Academy of Dance di Londra, scuola di danza che da anni organizza corsi per “cigni d’argento”, e insegnante del corso classico per adulti al Laboratorio Danza di Verona che frequenta Barbara.

Una passione mai spenta

Ma partiamo dall’inizio. «Quando ero bambina, nell’elenco delle cose che volevo fare, ce n’erano due ben chiare: la ballerina e la chirurga» spiega Barbara, mentre si prepara per entrare in sala operatoria. Dai 9 ai 19 anni fa danza classica. Deve, però, mollare quando si iscrive a Medicina: è un grande dispiacere, un filo che si spezza e che le lascia un vuoto nel cuore. A mancarle non è tanto la prestazione fisica, quanto l’espressività dei movimenti che, accarezzati dalla musica, traducono le emozioni. «Appena potevo, andavo alla Scala a vedere un balletto» continua, con quei modi schivi ma aggraziati che ti catturano. Non si dà per vinta e, finita la specializzazione, ritorna a ballare. Forse, però, per timore di non essere più all’altezza o per paura di riaprire il cassetto dei sogni, questa volta sceglie prima i balli latino-americani – «Divertentissimi, ma niente a che vedere con la classica» – e poi la danza moderna: «Un disastro! Non mi piaceva. Io sono una persona con un grande rigore, quello che serve per la classica. La moderna, invece, richiede più libertà nell’espressione. Impossibile per me».

La danza classica da adulte è un’esperienza mentale

Ma il desiderio di tornare a danzare riemerge prepotente. E così Barbara, una mattina di sole invernale, un po’ per caso e un po’ per felicità, entra nella scuola che oramai frequenta da più di un anno e si iscrive: «Il mercoledì sera non si tocca, sono le mie ore di libertà» racconta con un sorriso che dice tutto. E a differenza di quello che rappresentava per lei da bambina, adesso la danza è un’altra cosa, se possibile ancora più bella e coinvolgente. «Da ragazza era magia, disciplina, prestazione, fisicità. Adesso è un viaggio, uno staccare la spina, una connessione speciale. Non la faccio perché mi fa stare bene fisicamente ma perché mi fa stare bene mentalmente » spiega. Poi, certo, è anche allegria, spirito di gruppo, sorriso.

Body e scarpette senza vergogna

Come quello che Barbara ci confessa di essersi lasciata scappare quando l’anno scorso è andata a comprare la sua “divisa” nuova: body, calzamaglia e gonnellino, questa volta tutto rigorosamente nero, e le scarpette. «A volte mi guardo allo specchio e mi vergogno, mi sento ridicola a danzare a più di 50 anni. Da bambina ero tutto più semplice, il corpo rispondeva subito» spiega. Ma appena inizia la lezione, che dura un’ora e mezza, quel senso di inadeguatezza scompare e l’entusiasmo cancella la fatica e le rughe, non solo dal cuore. Poco importa se la difficoltà di riprendere quella connessione speciale mente- corpo, di tornare a fare i plié o i port de bras come faceva da ragazza è tanta, Barbara non molla. Anzi, ci ha preso gusto: oltre al mercoledì, giorno in cui mette le scarpette, si è ritagliata un’altra sera per lei, il martedì, in cui invece si infila i guantoni per fare sport da combattimento.

I benefici fisici della danza

Per Barbara «la danza non è un esercizio. È uno stato dell’anima», come dice il grande danzatore e coreografo Antonio Gades. Ma ballare è un toccasana anche per il benessere del fisico, soprattutto se non si è più delle bambine. «Innanzitutto, migliora la postura: ti obbliga ad averne una corretta, a tenere le spalle aperte, il collo diritto, il mento alto. Poi ti rende flessibile, ti dà un portamento fiero ed elegante. Ti regala coordinazione perché il corpo nella danza classica si deve muovere tutto insieme, braccia e gambe» spiega Elena, l’insegnante. «E acquisisci grazia: al di là dei passi, che si imparano, le “mie ragazze” (nei suoi corsi ne ha almeno 15, ndr) fanno danza perché si sentono in uno stato armonioso; perché il corpo si muove in una totalità, con la musica e con gli altri corpi; perché permette di sviluppare una determinata sensibilità e di stimolare, oltre alla memoria e alla flessibilità, un tipo di intelligenza legata al corpo, che è veloce, immediata, empatica».

I benefici mentali

Lezione dopo lezione, ad aprirsi non è solo la postura, ma anche la mente. «Stare diritta mi fa sentire più sicura e disponibile verso gli altri» spiega Barbara. Che adesso, una volta riaperto il cassetto dei sogni, non vuole richiuderlo, tanto che ha ripreso anche a suonare il pianoforte. «La danza classica è un po’ come il piano. Finché la studi, la stai studiando. Riesci davvero a metterci l’anima solo quando i passi ti vengono naturali, senza doverci pensare» conclude accennando, senza neanche accorgersene ma con un sorriso favoloso, un piccolo plié. Perché, come scriveva la scrittrice austriaca Vicki Baum: «Ci sono delle scorciatoie per la felicità, e la danza è una di queste».

Le scuole in cui provare

Facevi danza classica da ragazzina e vuoi riprendere? O desideri imparare da zero? Ecco tre scuole che offrono corsi per adulti

ROYAL ACADEMY OF DANCE ha sede a Trento ma organizza corsi “over” in tutta Italia (it.royalacademyofdance.org). BALLET CENTER di Padova da più di 10 anni fa corsi per “cigni d’argento” (balletcenter.it). BALLETTO DI ROMA organizza corsi per chi non ha mai studiato danza, ma anche per chi già ne conosce le basi e desidera riavvicinarsi a questa disciplina (ballettodiroma.com).