La filosofia su Instagram e Facebook

Complici l’effetto pandemia e la mancanza di certezze nel futuro, oggi sempre più persone cercano risposte dai pensatori. Che, invece delle piazze e delle aule accademiche, aprono spazi di riflessione sui social

Hanno scelto nomi evocativi: Tlön, filosofiaecaffeina, filosofica_mente… Viaggiano sui social come delle barche nella tempesta, dove puoi salire, farti trasportare, accogliere pensieri e domande e poi scegliere di cambiare rotta. Popolarissimi soprattutto tra i giovani, sono i filosofi di nuova generazione, che hanno voluto uscire dalle aule accademiche per scambiare idee nell’agorà multimediale e discutere e riflettere usando gli strumenti della Rete. Insieme compongono una bussola che oggi ci dice come muoverci, come mappare il territorio in cui viviamo, sempre più complesso e labirintico. E ognuno lo fa con il suo sguardo.

Ilaria Gaspari (@ilarionenazionale su Instagram), dopo una laurea alla Normale di Pisa e un dottorato alla Sorbona con una tesi sullo studio delle passioni nel 1600, ha scritto di lezioni di felicità e nei libri ci invita a orientarci tra le emozioni. I Tlön, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, che voi lettrici avete imparato a conoscere nella nostra rubrica dedicata alle parole per fiorire, hanno preso il loro nome da un racconto di Borges che si svolge su un pianeta immaginario ed è una denuncia dei totalitarismi. Organizzano eventi, praticano la filosofia online, tengono incontri su Zoom «per coltivare insieme il pensiero e la meraviglia», e il loro nuovo libro, L’alba dei nuovi dèi. Da Platone ai Big Data (Mondadori), vuole fare incontrare il passato col presente e il futuro.

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«Ci sono dei momenti in cui davvero la filosofia diventa un porto a cui approdare» spiega Maura Gancitano. «Lo è stato, per esempio, dopo la Seconda guerra mondiale con i filosofi francesi: Jean Paul Sartre, Simone De Beauvoir, Michel Foucault riuscivano ad attrarre tante persone. Non accadeva da un po’, ma è un fatto di flussi: nei momenti di crisi la filosofia riesce a coinvolgere le persone». La crisi di oggi, o crepa come la chiamano loro, deriva dalla pandemia e dal climate change, dal senso di fragilità e dal cambiamento. Questioni e paure che ci portano a farci delle domande e a cercare di nutrire la nostra fame di certezze nella scienza, ma anche nei pensieri dei filosofi.

Quali sono le domande che ci facciamo oggi?

E quali sono le domande che ci facciamo oggi? «Sono quelle legate alle relazioni umane. Non solo: “Perché ci troviamo nel mondo?”, “Qual è lo scopo della vita?”, “Cosa c’è dopo la morte?”. Ma anche: “Come facciamo a vivere insieme con tutte le nostre diversità?”. A noi interessa riflettere su che tipo di esseri umani siamo stati, siamo ora e possiamo diventare». L’operazione dei Tlön, e di tanti altri, è quella di creare uno spazio di scambio di idee laddove sembrerebbe non esserci. Lo fanno proprio sui social, oggi così vituperati e intossicati dall’odio o dalle false credenze, capaci di creare “camere dell’eco” dove ci si attorciglia intorno a presunte “verità”. «Nel tempo della crepa nessuna persona può dire di aver capito tutto e di poter prevedere senza dubbio scenari futuri. Oggi si va avanti per tentativi, si possono osservare soltanto alcuni aspetti e non altri, e per questa ragione è essenziale il dialogo» scrivono Maura e Andrea.


Le domande che ci facciamo oggi riguardano noi stessi: che esseri umani siamo? E Cosa possiamo diventare?


 

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La filosofia su Instagram o Facebook

I mezzi digitali sono un grande megafono. Dove un pensiero prima ci metteva anni o addirittura secoli ad attecchire, con Instagram o Facebook arriva in pochi minuti. Attenzione, però: «Coi social si può rischiare la banalizzazione» sottolinea Luca Mori, professore di Filosofia a contratto all’università di Pisa, «perché i messaggi che ottengono più like sono spesso quelli semplificati, di poco spessore. D’altra parte c’è anche la possibilità di fare divulgazione di qualità perché la domanda è tanta».

Per questo Maura Gancitano mi ha detto che una delle cose che i Tlön fanno prevalentemente su Instagram & Co. è proprio riflettere sui social e su cosa rappresentano gli influencer. «Abbiamo paura di essere visti come autorità e non come persone autorevoli. Se uno, dopo avere letto un nostro post, ci dice: “Grazie, ora ho cambiato idea”, ci spaventa. Se dice: “Mi sono fatto delle domande perché forse l’idea che avevo era parziale”, allora abbiamo fatto filosofia. E abbiamo raggiunto il nostro scopo».

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La filosofia è un’arte con cui guardare le cose

La filosofia è un atteggiamento, un’arte con cui guardare le cose. È il non dare mai niente per scontato. La capacità di interrogarsi, di mettere in discussione le fonti, di proiettarsi verso l’impensabile si può imparare anche da piccoli. Ne è convinto Luca Mori, che ha appena pubblicato Genitori con filosofia (Erickson). Lui ha scelto di non stare sui social: la sua “piazza” sono i laboratori con i bambini e gli adolescenti che, come i filosofi, fanno nascere domande, preoccupazioni e intuizioni. «Il mio libro si rivolge ai genitori, agli insegnanti, ai nonni, a tutti coloro che hanno a che fare con i più giovani. Nelle pagine del saggio ci sono le grandi domande che ci poniamo riguardo ai figli, ma non ci sono risposte definitive. È un invito a pensare, a trovare in modo autonomo e con una ulteriore ricerca delle soluzioni». In un mondo che cambia velocemente, con i paesaggi in cui ci muoviamo che si trasformano continuamente, tutti siamo un po’ degli esploratori. «Più che fissarci sulla strada che vediamo davanti a noi, è bene diventare degli abili mappatori, farsi un’idea di quel che ci sta intorno, essere pronti ad aprire anche nuovi sentieri».

Filosofi in libreria

L’alba dei nuovi dèi. Da Platone ai Big Data (Mondadori), di Andrea Colamedici e Maura Gancitano, mette a confronto alcune idee, domande e riflessioni dei filosofi del passato con quello che sta avvenendo oggi, ai tempi dei social, dei mondi artificiali e degli algoritmi. Perché alcuni eventi si ripetono nel corso della storia e molto si può apprendere imparando a riconoscerne le somiglianze.

Nietzsche on the road (Neri Pozza), di Paolo Pagani, ricostruisce la vita e il pensiero di uno dei più grandi filosofi del ’900. Considerato uno spartiacque tra la filosofia tradizionale e un nuovo modo di pensare libero e provocatorio.

Genitori con filosofia (Erickson), di Luca Mori, attraverso le risposte di alcuni filosofi e le riflessioni dei ragazzi cerca di fornire gli strumenti per affrontare le sfide della crescita.

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