“Ho pensato questa collezione come fosse un sogno, un viaggio dentro un giardino a labirinto in cui si svolge una festa in maschera. È una suggestione che viene soprattutto dal mio continuo studio di Christian Dior. Più mi avventuro dentro la sua vita, più scopro angoli che non conoscevo. Ho un senso di dovere e di rispetto verso questa storia. C’è molto della scenografia francese in questa collezione e allo stesso tempo c’è il mio culto italiano per l’artigianato e per il lavoro d’atelier”. Racconta così, Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior succeduto a Raf Simons, l’approccio alla sua prima collezione Haute Couture per la Maison francese.
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Un’eredità difficile ma stimolante quella di Maria Grazia Chiuri, 70 anni di storia della moda passati tra Monsieur Dior, Yves Saint Laurent, Gianfranco Ferré – in maniera più classica per l’Haute Couture – e poi la spettacolarizzazione con John Galliano e il ritorno ad un certo modernismo con Raf Simons. Maria Grazia voleva regalarci un sogno, ma di quelli indossabili – per poche fortunate è vero – ma che in un mondo ideale con un guardaroba da fiaba, sfutteremmo anche noi. Il suo obiettivo è stato ritornare all’essenza di Dior e mettere in risalto l’artigianalità, il know-how, quello che ha sempre reso le collezioni di Alta Moda, tali. Non c’è nessun see-now buy-now, solo il senso – tout court – dell’Haute Couture più genuina, ma vista con gli occhi di oggi.
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Sfilata Dior Couture PE 2017: la location
La passerella diventa un giardino, se è vero che Maria Grazia Chiuri sta approfondendo tutti gli aspetti della vita di Dior, è impossibile non conoscere la sua passione per i fiori e il suo giardino nella Villa di Granville in Normandia (ora Museo). Ed è così che trasla questo aspetto nella scenografia che accoglie gli ospiti e la collezione; il giardino del Musée Rodin diventa un labirinto dove va in scena il ballo in maschera: qui i sogni possono diventare realtà e la realtà può trasformarsi in un sogno.
Sfilata Dior Couture PE 2017: gli abiti
Maria Grazia passa in rassegna tutti i capi icona della Maison: il tuxedo che scompone e ricompone, la robe-manteau che dà alla collezione quel quid di fiaba e sogno, da lei stessa ricercato; la giacca Bar abbinata a gonne pantaloni plissé, e gli abiti da sera in cui rivediamo alcune composizioni che ci ricordano quelle che realizzava assieme a Pierpaolo Piccioli per Valentino.
Il front row Vip e il tributo a Franca Sozzani
Questa sfilata arriva pochi mesi dopo la morte della storica direttrice di Vogue Italia – Franca Sozzani – a cui è succeduto, è notizia di pochi giorni Emanuele Farneti. La Chiuri era grande amica della Sozzani e questo era il suo primo show senza di lei, un piccolo omaggio con la dedica sulla brochure di presentazione dello show “A Franca”.
Intanto, in prima fila, tantissimi ospiti Vip e Wip (Web important People): da Olivia Palermo a Chiara Ferrangni (che si è separata per qualche giorno da Fedez), passando per Kristina Bazan, Miroslava Duma e ovviamente la direttrice di Vogue America Anna Wintour, l’attrice Diane Kruger e tantissimi altri.
Il beauty look della sfilata Dior Couture PE 2017
Il make-up della sfilata realizzato da Peter Philips ha una base luminosa e super levigata, la pelle del viso appare perfetta. Il direttore dell’immagine creativa del brand si è ispirato alla bellezza preraffaellita, ma rendendola più moderna, insistendo sulla luminosità per renderla più sensuale.
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Ecco i prodotti utilizzati per il make-up
La base:
- Diorskin Forever & Ever Wear Primer e il fondotinta Dior Forever Perfect Cushion.
- Diorblush n. 756 e 876
- Diorskin Nude Air Luminizer n°001
- Ombretto Diorshow Mono n°317
- Matita Diorshow Khôl n°529 beige
- Piccole stelline metalliche
- Lip Sugar Scrub
- Dior Addict Lacquer Stick n°550 “Tease”
- base Diorlisse Abricot e Gel Coat
- Le acconciature sono state realizzate da Guido Palau, anche lui si è ispirato alla bellezza preraffaellita con lunghi capelli ondulati e liberi, ornati da composizioni floreali o piume.