Brad Pitt e la prosopagnosia, disturbo neurologico

Brad Pitt ha parlato della prosopagnosia, il disturbo neurologico di cui soffre, che porta a non riconoscere persone care o luoghi noti. Ecco di cosa si tratta

Brad Pitt non riconosce più le facce di persone che conosce, persino dei suoi stessi familiari. Un disturbo di cui non aveva mai fatto parola e che invece adesso ha voluto confessare: si chiama prosopagnosia e la star di Hollywood ha rivelato di soffrirne in una intervista a GQ USA.

La prosopagnosia di Brad Pitt

Ma di cosa si tratta? «In realtà non è una malattia, ma un sintomo di una situazione patologica. Le cause possono essere legate a malattie neurodegenerative o a lesioni cerebrali, mentre solo raramente possono essere di tipo genetico», chiarisce Elio Scarpini, Professore di Neurologia, Direttore del Centro Alzheimer e Sclerosi Multipla “Dino Ferrari” dell’Università di Milano – IRCCS Fondazione Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

Secondo quanto rivelato da Brad Pitt il disturbo gli impedirebbe di riconoscere i volti di chi ama, delle sue ex come Angelina Jolie e Jennifer Aniston, così come dei 6 figli. L’attore, 58 anni, ha persino confessato di aver sofferto per il fatto di trovarsi in situazioni nelle quali non era in grado di riconoscere neppure alcuni colleghi, che lo avevano bollato per “snob”: «Nessuno mi crede» ha dichiarato Pitt che, nel rivelare il disturbo di cui soffre, ha lanciato un appello a non vergognarsi di ammettere di avere la prosopagnosia, come invece accaduto a lui finora.

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Cos’è la prosopagnosia

«La prosopagnosia non è di per sé una malattia, ma un sintomo di un problema di carattere neurologico: consiste proprio nell’incapacità di riconoscere di riconoscere i volti delle persone note. In genere è legato a un disturbo a livello del lobo temporale posteriore del cervello, soprattutto destro» spiega il professor Scarpini. Nel caso di Brad Pitt non è chiaro se il problema sia recente o duri di diverso tempo.

Come e quando viene diagnosticata la prosopagnosia

Il fattore temporale, in effetti, gioca un ruolo importante nel capire la causa del disturbo. «La diagnosi di prosopagnosia di per sé è molto semplice e un neurologo la riconosce facilmente, se è riferito dal paziente anche se solitamente sono i familiari a parlarne al medico. Nella maggior parte dei casi, infatti, è un sintomo associato a malattie di carattere neurodegenerativo come l’Alzheimer. In particolare si ritrova in una fase avanzata della malattia, quindi il paziente è scarsamente consapevole del problema» spiega ancora Scarpini.

Ma, oltre all’avanzare dell’età, la prosopagnosia può essere dovuta ad altre cause.

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Le cause della prosopagnosia

«Se non è un sintomo di malattia neurodegenerativa, l’altra causa principale della prosopagnosia può essere una lesione localizzata a livello del lobo temporale, come per esempio un’ischemia, un’emorragia o un trauma cerebrale – sottolinea l’esperto – Molto più di rado, invece, può essere dovuta a forme genetiche rare, ma nella mia esperienza i casi di trasmissione genetica sono poco diffusi. Altre forme di prosopagnosia, invece, possono ritrovarsi in soggetti con autismo o Asperger, anche se i casi più numerosi, come detto, sono associati a patologie neurodegenerative». Data l’età di Brad Pitt, non così avanzata, appare insolito un disturbo di questo tipo, ma l’attore non ha voluto fornire altri particolari.

Non ci sono terapie specifiche per la prosopagnosia

«Purtroppo non ci sono cure che agiscano sul sintomo specifico, quindi sull’incapacità di riconoscere volti noti. Per questo è importante che lo specialista identifichi le cause di questo sintomo. Purtroppo, per l’Alzheimer non ci sono terapie veramente efficaci, così come nel caso di disturbi dello spettro autistico. Se, invece, si tratta di una conseguenza di un trauma – quindi di una lesione focale del lobo temporale del cervello per ictus o altra patologia – è possibile ipotizzare una certa ripresa, ma la valutazione avviene caso per caso» conclude l’esperto.

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