Blanco sul placo dell'Ariston

Sanremo, la mamma di Blanco: “Era tutto concordato”

La madre di Blanco prende le difese del figlio dopo i fatti di Sanremo: "Non era nelle sue intenzioni, denuncia fuori luogo"

“Ci sono problemi più importanti da affrontare, ma non voglio dire altro in questo momento”. A parlare è Paola Lazzari, madre di Blanco, contattata telefonicamente a “La Vita in diretta”.

La donna ha preso le difese del figlio, indagato per danneggiamento dalla Procura di Imperia dopo l’esibizione sanremese. “Trovo fuori luogo la denuncia – ha detto – È sempre un ragazzo di 20 anni che, come tutti, ha le sue pecche ma arrivare a questo vuol dire distruggere una persona psicologicamente”.

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La signora Lazzari torna su quanto accaduto a Sanremo e sulle scuse del cantautore: “Siamo arrivati all’estremo. Come può prenderla un ragazzo che si sente accusato di una cosa del genere? Non era nelle sue intenzioni, come ha già spiegato quando si è scusato, offendere nessuno. Il discorso era concordato, attaccarsi a queste cose è pesante”

“Rispetto alla denuncia – conclude la madre di Blanco – non abbiamo ricevuto niente. Che la performance di mio figlio non sia piaciuta è un altro paio di maniche”.

Blanco canta i suoi “Sbagli”

Intanto sul suo profilo Instagram, Blanco ha pubblicato e poi cancellato una nota vocale senza alcuna didascalia. Si tratta della bozza di una canzone inedita, intitolata “Sbagli”, i cui versi sembrano dedicati alla vicenda delle rose distrutte sul palco dell’Ariston.

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Voce vibrante, autotune, chitarra e pianoforte, Blanco canta: “All’improvviso tu sbagli, lo so che hai vent’anni, ma loro no… che scappi dai grandi, ma loro no, che piangi nei bagni, ma loro no. Mollami o no, oppure rovina la vita che ho, ma mollami poi, voglio sentire più forte si può, le colpe che ho, come se avessi più colpe di te, calcio più forte le rose nel cielo, sembra più vero questo mondo finto ora sembra più vero, ne vado fiero”.

Cinque minuti di “follia” costano la denuncia

Quei pochi attimi di follia sul palco sono costati una denuncia per danneggiamento. La Procura di Imperia ha aperto un fascicolo per far luce sul fuori programma di Blanco, durante la prima serata del festival di Sanremo, quando ha distrutto a calci il “giardino di rose” allestito sul palcoscenico del teatro Ariston.

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Blanco era stato invitato per presentare il nuovo singolo “L’Isola delle rose”, ma a un certo punto dell’esibizione, dopo la mezzanotte, ha iniziato a dare in escandescenze, sferrando calci alla composizione floreale. “Non sentivo in cuffia, non potevo cantare”, ha poi spiegato l’artista, aggiungendo: “Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo“.

L’obiettivo della Procura è di chiarire come sono andati i fatti. Perché Blanco, che poi si è scusato con un poetico post – “Cadono fiori, Ariston/ Si spezzano fiori, Ariston/ Cala il sipario, Ariston/ Ti ho messo in lacrime/ come la mia mamma, Ariston /Mi hai visto fragile come un bimbo” – avrebbe dovuto rotolarsi tra le rose, proprio come nel video della canzone, e non farne polpette.

Blanco sul palco di Sanremo

Non era una gag preparata – ha spiegato Amadeus -. Blanco è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato”.

In attesa di chiarire la vicenda, e che la Rai spieghi quali fossero gli accordi, il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. All’indomani dell’accaduto, il Codacons aveva formalizzato un esposto nei confronti dell’artista. “Blanco sarà chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento – riportava una nota dell’associazione -. Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunita’, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati”. Ed ha poi aggiunto: “Oltre all’aspetto penale la distruzione operata da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani
che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l’artista dovrà risarcire”.

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