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Bollette del gas, novità dal 1° gennaio 2019

Anche per le bollette del gas, come per quelle della luce, la prescrizione è stata ridotta da 5 a 2 anni. Quindi, dal 2019, chi riceve bollette esorbitanti non per colpa sua ma per la negligenza dell'operatore, dovrà pagare “solo” 24 mesi di arretrati e non più fino a 60 mesi

Bollette pazze e maxi conguagli, un altro passo avanti nella direzione della tutela degli utenti incolpevoli e tartassati. Le limitazioni già previste per le fatture domestiche dell’energia elettrica, in vigore da mesi, dal primo gennaio 2019 si applicheranno anche a quelle del gas.

L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, l’Arera, ha deciso di estendere a tutte le bollette la prescrizione biennale, al posto di quella quinquennale. Nei casi di pesanti ritardi nella fatturazione, per colpa del venditore o del distributore, il cliente potrà sollevare la questione della prescrizione e pagare solo gli importi relativi ai consumi degli ultimi due anni, non di cinque. Non sono previsti automatismi. Di volta in volta, toccherà agli interessati attivarsi.

Le società di settore saranno tenute a emettere fatture separate contenenti solo gli importi per consumi risalenti a più di due anni. Oppure queste cifre dovranno essere evidenziate in maniera chiara e comprensibile nella fatture ordinarie. AI clienti, in ogni caso, andranno fornite informazioni trasparenti. E dovrà essere messo a disposizione un format, reperibile anche online o negli uffici territoriali, per agevolare le comunicazioni.

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Cosa dicono le associazione di consumatori

Soddisfatte le associazione di consumatori, che cantano vittoria. Con la riduzione della prescrizione – dichiara Carlo De Masi, presidente di Adiconsum nazionale – “si pone fine ad una pratica che ha impattato per anni in maniera pesante sugli utenti di luce e gas, aggravando ulteriormente le già critiche condizioni dei consumatori in povertà energetica. Da marzo 2019 – anticipa – la prescrizione biennale anche per le fatturazioni delle utenze idriche. Finalmente si uniformeranno le fatturazioni delle utenze domestiche dei servizi essenziali”.

“Ottima notizia”commenta anche Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori. “Certo, bisognerebbe che il consumatore gli importi prescritti non li ricevesse proprio. Ma serve una modifica legislativa. Ci appelliamo al Governo e al Parlamento perché la introducano al più presto. Restano poi da definire i casi in cui è l’utente ad essere responsabile della mancata lettura del contatore. Su questo annunciamo fin d’ora battaglia”.

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