La sterlina crolla? Facciamo shopping!

Con la vittoria della Brexit, che porterà la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea entro i prossimi due anni, la moneta del Regno Unito è crollata. Ora il cambio è quasi sceso sulla parità: 1 euro per 1 sterlina. «Sicuramente ora comprare qualcosa in sterline è più conveniente rispetto alla scorsa settimana, o ancor di più rispetto a 2 mesi fa» spiega Vincenzo Longo, market strategist per IG, broker finanziario con sede a Londra. «Ma il deprezzamento maggiore si avrà presumibilmente nei prossimi 6/8 mesi quando Londra farà richiesta formale per la separazione dall’Unione europea, ovvero dal 31 marzo».

Cosa conviene comprare?

«Fare shopping direttamente nel Paese è la cosa più immediata. Mentre i grossi investimenti di lungo periodo non li consiglierei» spiega Vincenzo Longo. Sì quindi al viaggio sul posto e agli acquisti da Harrods e Selfridges anche in vista del Natale, dove adesso si può risparmiare un po’, no all’acquisto di una casa, semmai ci avevate fatto un pensierino: «Perché è vero, oggi comprare un immobile può costare meno rispetto a una settimana fa, ma rischia di svalutarsi se la sterlina dovesse deprezzarsi ancora e se le prospettive economiche dovessero peggiorare».

Shopping da Selfridges (Jack Taylor/Getty Images)
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La city (Dan Kitwood/Getty Images)
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Una veduta generale di Londra
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Shopping da Harrods (DANIEL LEAL-OLIVAS/AFP/Getty Images)
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E gli acquisti online?

Anche con l’e-commerce si guadagna. L’effetto cambio rimane più o meno lo stesso. «Chi acquista dall’Italia potrebbe far fronte a spese di spedizione e alle tasse soprattutto se nei prossimi anni ci dovesse essere un drastica rottura dei rapporti tra Ue e Regno Unito». E i biglietti per i musical e il teatro? «Se si ha in programma una gita a Londra oggi i biglietti online per i prossimi mesi si pagano circa il 10% in meno rispetto alle scorse settimane».

Un weekend nel Regno Unito

Se avevate intenzione di fare un viaggio a Londra questo è il momento giusto. Meglio ancora programmarlo per la prossima primavera. «Londra vive fondamentalmente di finanza e banche che, con l’uscita dall’Unione europea, potrebbero decidere di trasferirsi. Questo significherà anche meno viaggiatori per lavoro, meno pendolarismo finanziario, cioè di coloro che partono il lunedì mattina per la capitale dell’Inghilterra e rientrano il venerdì sera in Italia. Per questo il costo dei biglietti subirà un calo importante» continua Longo.

E per chi vive lì?

«Per i londinesi non è cambiato granché tranne che, se vengono in Italia per esempio, il loro potere di acquisto si è abbassato fino al 20% da giugno scorso. Per gli italiani che vivono a Londra e percepiscono magari uno stipendio o un compenso in euro invece qualcosa è migliorato» conclude Longo. Infine non bisogna dimenticare che oltre al turismo, il business nel Regno Unito sono anche i corsi di lingua. Ecco, se volete migliorare l’inglese o prenotare la vacanza studio per i figli di sicuro i costi saranno inferiori rispetto allo scorso anno. O almeno si spera.

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