Indennità di accompagnamento: le novità

Per i cittadini invalidi non più in età lavorativa, ultrasessantacinquenni, dal primo gennaio 2019 sarà più facile e veloce accedere all’indennità di accompagnamento

Buone notizie per i cittadini invalidi non più in età lavorativa, ultrasessantacinquenni. L’Inps informa che dall’anno prossimo ottenere l’indennità di accompagnamento sarà più facile e veloce.

All’inizio del 2019 entrerà a regime il procedimento semplificato sperimentale, obbligatorio. La persona interessata potrà e dovrà anticipare, al momento della presentazione della domanda di invalidità civile, la comunicazione delle informazioni socio-economiche richieste dall’Istituto di previdenza, quelle che oggi vengono segnalate solo al termine dell’esito positivo della fase sanitaria dell’iter e sono contenute nel modello da utilizzare (AP70). In questo modo si dovrebbe guadagnare tempo. Però tutto potrà essere fatto solo per via telematica.

Che informazioni viaggeranno in anticipo?

Le comunicazioni anticipate sono quelle relative a eventuali ricoveri, delega alla riscossione a una terza persona (quadro G) o in favore delle associazioni (Quadro H) e modalità di pagamento (quadri F1 o F2). Grazie all’acquisizione anticipata di tali informazioni, una volta definiti positivamente i passaggi dell’accertamento sanitario, “sarà possibile far partire in tempi brevi la liquidazione delle somme dovute”, parola di Inps. La semplificazione, precisa l’Istituto di previdenza, riguarderà anche le domande di accertamento sanitario presentate da coloro che hanno perfezionato il requisito anagrafico secondo le norme preesistenti (ad esempio, 66 anni e 7 mesi compiuti tra il primo gennaio 2017 e il 31 dicembre 2018).

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Ma per capire meglio la portata della novità, bisogna fare un passo indietro.

Cos’è l’indennità di accompagnamento?

L’indennità di accompagnamento è un contributo economico – non automatico, ma concesso su domanda degli interessati – erogato agli invalidi civili totali (a causa di minorazioni fisiche o psichiche) che non sono più in grado di muoversi in autonomia (deambulare, in burocratese) e hanno bisogno di un assistente oppure quando è provata l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.

A chi è destinata?

Spetta ai cittadini per i quali è stata accertata la totale inabilità (100 per cento) residenti in forma stabile in Italia, indipendentemente dal reddito personale e dall’età. Riguarda anche le persone con patologie oncologiche. È prevista anche per i non vedenti totali, per ora esclusi dalla procedura semplificata che a breve andrà a regime per gli over 65.

Come funziona?

Per accedere al contributo, non automatico, l’interessato deve chiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda all’Inps, attraverso il servizio online “Invalidità civile – Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”. Se ci sono le condizioni previste, anche quelle amministrative, l’indennità viene corrisposta per 12 mensilità.

Quanti soldi spettano?

Per il 2018 l’importo dell’indennità è di 516,35 euro al mese e per 12 mensilità all’anno, indipendentemente dall’età e dal reddito del beneficiario. Per le persone non vedenti, totalmente, la somma è di 915,18 euro mensili. L’anno prossimo le cifre aumenteranno di pochi euro, salendo rispettivamente a 522,03 e 925,25 euro. Il contributo, ora e in futuro, non è soggetto a tassazione e resta fuori dall’Isee. La reversibilità non è prevista. Le persone non vedenti hanno diritto a ricevere l’indennità anche se vivono in un istituto. Per chi ha problemi motori, invece, il pagamento viene temporaneamente sospeso in caso di ricovero a totale carico dello Stato per un periodo superiore a 29 giorni.

Ci sono incompatibilità?

L’indennità di accompagnamento è incompatibile con le prestazioni simili erogate per cause di servizio, lavoro o guerra, salvo il diritto di opzione per il trattamento più favorevole. È invece compatibile con lo svolgimento di una attività lavorativa, dipendente o autonoma, e con la titolarità di una patente speciale. Inoltre si può cumulare con la pensione di inabilità, con le pensioni e le indennità di accompagnamento per i non vedenti totali o parziali.

Quali sono i requisiti richiesti?

L’indennità è data a chi: è stato riconosciuto totalmente inabile (100 per cento) per minorazioni fisiche o psichiche; è impossibilitato a deambulare autonomamente senza l’aiuto permanente di un accompagnatore oppure a compiere gli atti quotidiani della vita senza un’assistenza continua; è cittadino italiano; è cittadino straniero comunitario iscritto all’anagrafe del comune di residenza; è cittadino straniero extracomunitario in possesso del permesso di soggiorno di almeno un anno; ha residenza stabile e abituale sul territorio nazionale. A

i minori titolari di indennità di accompagnamento, al compimento della maggiore età, viene automaticamente erogata la pensione di inabilità riservata ai maggiorenni totalmente inabili. Per i neo diciottenni rimane l’obbligo di presentare il modulo AP70. Per i non vedenti la cecità deve essere totale.

Quali passi occorre fare?

Due sono le fasi previste: una amministrativa e una sanitaria. Per ottenere la prestazione è necessario il riconoscimento della minorazione, basata su un accertamento medico-legale preventivo e sul rilascio di un verbale sanitario. Prima cosa è necessario acquisire dal medico di base il “certificato medico introduttivo” (si chiama così, tecnicamente) con il codice allegato, da inserire nella domanda di accertamento sanitario che deve essere inoltrata online all’Inps, attraverso il servizio “Invalidità civile – Procedure per l’accertamento del requisito sanitario (InvCiv2010)” . L’interessato, poi, dovrà presentarsi davanti ad una commissione medica dell’Asl integrata da un medico Inps (oppure ad una delle commissioni dello stesso Istituto, nelle regioni dove sono previste) per essere visitato e valutato. L’iter di riconoscimento, in presenza di tutte le condizioni richieste, si conclude con l’invio da parte dell’Istituto di previdenza del verbale di invalidità civile. La documentazione resta disponibile nel servizio Cassetta postale online. Nulla però avviene in automatico, dopo. Ricevuto il verbale con l’attestazione della minorazione, il cittadino deve presentare il modulo AP70, utilizzando il servizio Invalidità civile – Invio dati socio-economici e reddituali- Da gennaio, per gli ultrasessantacinquenni, l’inoltro del modello avverrà in anticipo, con l’avvio delle pratiche.

Come si presentano le domande?

Sia per la trasmissione della domanda di accertamento sanitario sia per la verifica dei requisiti socio-economici (modulo AP70) il cittadino può utilizzare autonomamente i servizi online del portale (accedendo con codice fiscale e Pin o con le credenziali Spid) oppure rivolgersi gli enti di patronato o a una associazione di settore (Anmic, Ems, Uic, Anfass). Questi referenti sono a disposizione anche per dare tutte le informazioni di base, reperibili direttamente pure sul portale dell’istituto (sempre che si possieda un computer). Non è possibile sbrigare le pratiche agli sportelli territoriali dell’Inps, con strumenti tradizionali.

Altre cose da sapere

Per i minori titolari di indennità di accompagnamento, la prestazione riservata agli adulti spetta al compimento della maggiore età, senza necessità di presentare domanda amministrativa e senza l’obbligo di ulteriori accertamenti sanitari. Con l’eccezione delle domande di aggravamento inoltrate dai malati oncologici, non è possibile inviare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non sia esaurito l’iter di quella in trattazione o, in caso di ricorso giudiziario, finché non ci sia una sentenza passata in giudicato.

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