Per la prima volta, in Italia, gli over 60 sono più degli under 30. La triste e spietata verità arriva dai dati raccolti dall’Istat e analizzati dall’Istituto di ricerca Carlo Cattaneo. Se guardiamo meglio i numeri, notiamo che dal 1991 gli anziani sono cresciuti del 7,6%, mentre i giovani sono in calo di 11,2%.

Il fenomeno, quindi, ha radici antiche, perché da tempo si mettono al mondo sempre meno figli ma grazie ai progressi della medicina si vive molto di più. E di questo passo la famiglia, il più forte pilastro del nostro Paese tanto da essere il suo vero welfare, rischia il cortocircuito. Già oggi ci troviamo di fronte a quelle che la sociologia chiama le “nonne sandwich”: le over 60 strette, o meglio stritolate come il ripieno di un panino, tra i figli da mantenere perché non hanno ancora un lavoro e i genitori da curare.

Tra un paio di decenni il sandwich si sbriciolerà perché le donne, con alle spalle carriere discontinue, non potranno aiutare i figli dal punto di vista economico. E, forse, faticheranno anche a supportare i più anziani perché, con l’aspettativa di vita in aumento, si troveranno a prendersi cura di madri, padri e altri cari, ma in solitudine, senza l’appoggio di sorelle o fratelli.

Privata del prezioso welfare familiare, però, l’Italia non può durare a lungo. Allora bisogna invertire la tendenza ora, anche da iniziative piccole ma subito concretizzabili. Come i bonus per badanti e baby sitter e più asili e scuole (tutti a tempo prolungato) per permettere a mamme e papà di trovare il famoso equilibrio tra professione e vita privata e non fermarsi, quindi, al figlio unico.

(testo raccolto da Flora Casalinuovo)

Chiara Saraceno, sociologa, ha scritto numerosi saggi. L’ultimo è “L’equivoco della famiglia” (Laterza)