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Telefoni e fatture a 28 giorni, il Tar: “Sbloccare i rimborsi”

Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi degli operatori e confermato quanto stabilito dall'Agcom: i consumatori dovranno essere risarciti entro la fine del 2018

Il Tar del Lazio fa segnare un punto importante a favore dei cittadini spremuti dalla fatturazione quadrisettimanale (per 28 giorni anziché per un mese intero) per telefoni fissi e servizi misti (apparecchio domestico più cellulare). I giudici amministrativi hanno respinto i ricorsi presentati da quattro colossi del settore (Tim, Vodafone, Fastweb e Wind Tre) e hanno confermato la delibere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazione impugnate dalle aziende big: entro il 31 dicembre 2018 le società d telefonia dovranno rimborsare i clienti, non con denaro contante, ma attraverso la restituzione dei giorni di servizio erosi, da erogare gratuitamente.

Sì ai rimborsi, no alle multe agli operatori

Il periodo da coprire va da giugno 2017 ad aprile 2018 (quando venne ripristinata la fatturazione mensile). Le maxi multe inflitte agli operatori (1,16 milioni ad azienda) sono state invece annullate dallo stesso Tar, “fatti salvi – si legge nella sentenza – gli ulteriori provvedimenti dell’Agcom”

Si rispetteranno le scadenze previste per i rimborsi?

La notizia della vittoria degli utenti – e della revoca delle sanzioni – è stata data dal Movimento consumatori, una delle controparti dei ricorrenti. Che cosa succederà adesso? Quando riavremo indietro, gratis, i giorni di chiamate pagati in più? Le società di telefonia potrebbero adeguarsi nelle prossime settimane, deponendo le armi, sbloccando i rimborsi entro la fine dell’anno. In alternativa potrebbero decidere di continuare la guerra legale, senza sbloccare i risarcimenti oppure facendoli comunque partire, impugnando la decisione del Tar Lazio davanti al Consiglio di Stato. O potrebbero chiedere una proroga, visto che al 31 dicembre manca poco e i tempi per provvedere sono strettissimi.

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Nessun annuncio concreto da parte delle società di telefonia

Dal fronte delle società di telefonia, al momento, arrivano solo risposte di maniera: “Sono in corso le valutazioni del caso da parte dell’azienda”, fa sapere Fastweb. “L’annullamento delle sanzioni è positivo. Prima di comunicare le nostre decisioni sui rimborsi – dicono ufficiosamente anche da un’altra società – aspettiamo di leggere le motivazioni del tribunale amministrativo, non ancora pubblicate”.

Le associazioni di consumatori esultano

“Quello del Tar è un provvedimento di centrale importanza – sottolineano i legali del Movimento consumatori. “Si aggiunge alle ordinanze cautelari del tribunale di Milano, che a giugno ha inibito l’utilizzo delle clausole di fatturazione a 28 giorni, dichiarando l’illegittimità e la scorrettezza dei comportamenti dei principali operatori telefonici”. In ballo, è la stima fatta dall’associazione, ci sono risarcimenti per due miliardi di valore.

“Ora – è l’auspicio dei dirigenti dell’associazione – la speranza è che le società abbandonino definitivamente la strada dello scontro giudiziario con consumatori, associazioni ed Autorità e adempiano spontaneamente e velocemente alle deliberazioni dell’Agcom. Movimento consumatori, che ha seguito dagli inizi questa vicenda, vigilerà affinché tutti i consumatori danneggiati, compresi quelli che in questi mesi hanno cambiato compagnia, siano adeguatamente risarciti”.

“Vigileremo sull’erogazione dei rimborsi”

Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale consumatori, commenta: “Anche se è una vergogna che il Tar abbia annullato la multa alle compagnie telefoniche, resta una vittoria per i consumatori. Se queste aziende decideranno di ricorrere al Consiglio di Stato, senza alcun pudore, ora molto difficilmente eviteranno di erogare i rimborsi entro il 31 dicembre. Ed i clienti potranno finalmente riavere il maltolto. Vigileremo pure noi – promette – perché ogni consumatore riceva quanto le società hanno percepito indebitamente”.

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