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Case green, c’è la direttiva Ue: cosa succede ora?

Primo via libera alla direttiva case green sull'efficientamento energetico delle abitazioni. Cosa significa e cosa potrebbe cambiare anche in Italia

Via libera dell’Eurocamera alla direttiva sulle case green in tutta Europa. Si tratta del primo, decisivo, passo per dare inizio a un pacchetto di norme finalizzato ad aumentare l’efficienza energetica degli edifici.

L’approvazione del Parlamento Europeo non permette tuttavia l’entrata in vigore del provvedimento della Commissione. Il testo sarà infatti oggetto del negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo prima di tornare in Plenaria.

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Case green, esito non scontato

La battaglia nell’arena Ue è tutta aperta e i negoziati tra le istituzioni comunitarie sono pronti a prendere il via. Non è dunque del tutto scontata l’entrata in vigore della direttiva.

E c’è un precedente a testimoniarlo, quello dello stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. Il testo, dopo due i due via libera necessari arrivati dall’Eurocamera, necessitava della mera ratifica dei 27 Stati membri dell’Ue prima di entrare in vigore. Lo stop di una minoranza di blocco ha fermato l’iter.

Case green, cosa prevede la direttiva

Case nuove a emissioni zero. E per tutte le altre requisiti più stringenti di efficienza. La discussa svolta dell’Europa sulle emissioni degli edifici pubblici e privati ambisce alla ristrutturazione dell’intero parco immobiliare europeo per renderlo più sostenibile.

Ecco i principali elementi di confronto a partire dal testo licenziato dagli eurodeputati con 343 voti favorevoli, 216 voti contrari e 78 astenuti.

Immobili residenziali

Entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E. Tre anni più tardi sarà obbligatorio passare alla classe D. Una promozione che richiede un taglio dei consumi energetici di circa il 25%, con interventi come cappotto termico, sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione, pannelli solari. Per arrivare alle emissioni zero al 2050.

Edifici nuovi

Dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è fissata al 2026.

Case green

Sanzioni

Toccherebbe ai governi decidere quali sanzioni applicare, oltre all’automatica perdita di valore degli immobili non a norma.

Esenzioni

Ogni Paese può esentare fino al 22% del totale degli immobili. Dagli interventi sono esclusi i monumenti, le case di vacanza (formalmente, abitate meno di 4 mesi l’anno), i palazzi storici ufficialmente protetti, le chiese e gli altri edifici di culto. Ma anche le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore a 50 metri quadrati.

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Parco immobiliare

Per prendere in considerazione le differenti situazioni di partenza tra i Ventisette, nella classificazione di efficienza energetica – che va dalla lettera A alla G – la classe G dovrà corrispondere al 15% degli edifici con le prestazioni energetiche peggiori in ogni Stato membro.

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