Estate con la mascherina: come evitare le irritazioni

Indossare la mascherina per molte ore può essere fonte di disagi, soprattutto per la pelle. Come proteggersi? Abbiamo chiesto al dermatologo

La mascherina è ormai la nostra fedele alleata nella protezione di tutti i giorni dal Covid-19. Tuttavia, soprattutto con l’arrivo del caldo e della bella stagione, indossarla per molte ore può essere fonte di disagi. Per gli occhiali da vista che si appannano, di certo. Ma soprattutto per la pelle.

In particolare, chi ha una cute sensibile o già irritata, potrebbe rischiare alcuni antipatici effetti collaterali come irritazioni, brufoli e macchie rosse. Come proteggerci? L’abbiamo chiesto al dottor Paolo Broganelli, dermatologo dell’Azienda ospedaliera universitaria “Città della salute della scienza” di Torino.

Rischio dermatite? Ogni pelle è diversa

Il mix tra calura estiva e pelle coperta non fa lo stesso effetto a tutti. «Sono più esposti i soggetti con cute molto sensibile e facilmente irritabile. Oppure con patologie cutanee già in corso. Alcuni potrebbero risentirne dopo un’ora oppure un’ora e mezza. Altri mai, nonostante l’uso prolungato. Ogni pelle è diversa: dipende dalla reattività cutanea di ciascuno. Ma anche dalla temperatura dell’ambiente e da eventuali patologie cutanee presenti. Come ad esempio la rosacea, una dermatite del volto caratterizzata dalla dilatazione dei vasi sanguigni (la cosiddetta couperose) a cui si può aggiungere acne, che colpisce a tutte le età. Il caldo e l’uso della mascherina possono peggiorare i sintomi della malattia» precisa lo specialista.

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Sono al riparo i più piccoli, invece, ma solo gli under sei: «Sappiamo che i bambini al di sotto di questa età sono esentati dall’uso della mascherina, per loro è facoltativo portarla, pertanto rischiano meno di contrarre il Covid rispetto agli adulti e agli anziani e dunque anche la loro cute è al riparo».

Il caldo agisce “di nascosto”

La mascherina crea una sorta di “effetto serra” sulla pelle al di sotto del tessuto. «Il caldo umido ha un’azione vasodilatatrice: espande i capillari e favorisce l’insorgenza di dermatiti. Distinguiamo però le dermatiti irritative da quelle allergiche. Le prime sono indotte dall’uso prolungato della mascherina e legate all’aumento della temperatura e allo sfregamento sul viso: la pelle si surriscalda, suda, non respira bene e si irrita. Le seconde invece sono reazioni allergiche nei confronti di una sostanza chimica. L’allergia alla mascherina è davvero molto rara. Ma il suo uso costante durante la stagione caldo-umida può facilitare la comparsa di allergie ai cosmetici e al make-up che usiamo di solito, come il rossetto, il blush o il fondotinta».

Alla larga da eritemi e macchie rosse

«Le irritazioni, come macchie rosse e brufoli, si manifestano “a stampo” nelle aree di contatto con la mascherina. Ci potrebbe apparire un eritema nella zona della bocca e del naso o in prossimità delle orecchie, dove di solito si poggia l’elastico. Per evitarle preferiamo le mascherine con tessuti più traspiranti, ma sempre protettivi. Le chirurgiche, le più facili da reperire, rappresentano un buon compromesso: sono  dispositivi di protezione individuale che meno di altri possono dar luogo a disturbi, poiché consentono una buona aerazione» sostiene Broganelli.

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Come prevenire i disturbi

La salute della pelle è importante. Ma difenderci dal coronavirus lo è di più: «È bene fare chiarezza su un punto: qualsiasi rischio di irritazione cutanea è meno grave rispetto al pericolo di contrarre il Covid 19. Di dermatite non si muore. Dunque è buona norma non rinunciare ai dispositivi di protezione individuale, nonostante ci procurino qualche fastidio» mette in guardia lo specialista.

«Per prevenire dermatiti e irritazioni usiamo un detergente delicato per l’igiene del viso e in generale prodotti non troppo aggressivi, anche per struccarci. Vanno bene, ad esempio, le acque micellari. Applichiamo poi sulla pelle perfettamente pulita una crema idratante, restituiva del liquido di superficie, che lenisca l’epidermide. Ideali per curare i lievi arrossamenti sono le creme contenenti acido beta glicirretico, un antinfiammatorio non farmacologico, da applicare alla sera: sono utili per curare la maggior parte dei sintomi e dei segni e si trovano in farmacia tra i comuni prodotti da banco. In caso di disturbi cutanei più seri limitiamo l’uso della mascherina alla necessità concreta e rivolgiamoci a uno specialista che ci possa prescrivere una terapia pensata al caso nostro».

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Mascherina e igiene: istruzioni per l’uso

Non rinunciamo alla mascherina, dunque. Ma usiamola nel rispetto della massima igiene. Prima di indossarla, l’Istituto superiore di sanità suggerisce di lavarci sempre le mani con acqua e sapone o con un gel a base alcolica. Affinché il suo uso sia davvero efficace a proteggerci dal Covid 19, ricordiamoci mentre l’abbiamo indosso di coprire la bocca e anche il naso, facendola aderire al viso. Evitiamo di toccarla durante l’uso e di portare le mani agli occhi. Cambiamola se diventa umida, impugnandola dai legacci e buttandola in un recipiente chiuso.

Non riutilizziamola se pensiamo sia stata contaminata. In questo caso va inserita all’interno di un sacchetto, e quest’ultimo in un altro ancora e conferita nell’indifferenziato. Le mascherine riutilizzabili vanno lavate in lavatrice a 60° o seguendo le indicazioni del produttore. Al termine di tutte le operazioni lavare sempre bene le mani.

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