Prepara la tua pelle all’estate

  • 05 06 2020
Guanti, mascherine e stress da lockdown l’hanno maltrattata. Adesso è il momento di prendersene cura. Con una visita dermatologica e i trattamenti che proteggono da allergie e infiammazioni

Il mese della prevenzione di Donna Moderna

Problemi di pelle

Nel mese di giugno il team dell’Unità operativa di dermatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli, diretta dalla professoressa Gabriella Fabbrocini, risponde il martedì e il giovedì dalle 16 alle 18 al numero 3341691517 oppure via mail  all’indirizzo: [email protected]

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Giugno è il momento migliore per prendersi cura della pelle. Lo sottolineano gli specialisti, che invitano chi soffre di una malattia dermatologica a sottoporsi a una visita di controllo in vista dell’estate. Quest’anno più che mai, perché i mesi di lockdown hanno avuto un’incidenza negativa sulle patologie cutanee.

«Da un’indagine che abbiamo effettuato, è emerso che circa la metà dei nostri pazienti ha avuto recidive» sottolinea Gabriella Fabbrocini, direttore dell’Unità operativa complessa di Dermatologia dell’Azienda ospedaliera universitaria Federico II di Napoli. «La causa principale è stato lo stress. Tra cute e psiche c’è una comunicazione molto stretta perché hanno in comune molti mediatori, cioè sostanze che possono da una parte provocare alterazioni dell’umore e dall’altra agire da start sulla pelle, provocare un ritorno oppure un aggravamento di una malattia cutanea. A peggiorare questo circolo vizioso c’è stato, e c’è ancora, il contatto costante con irritanti, cioè l’utilizzo prolungato di gel, guanti e mascherine».

Ma quali sono le malattie che ne hanno risentito di più? E cosa fare?

Le dermatiti

Per chi è allergico, mascherine e guanti sono una vera e propria sofferenza. I sintomi più frequenti? Prurito, bruciore, secchezza, desquamazioni in sette casi su dieci, come ha dimostrato uno studio condotto in Cina. «Il contatto con gli allergeni contenuti in questi dispositivi provoca reazioni allergiche in chi è già predisposto» sottolinea l’esperta. «Sul banco degli imputati ci sono soprattutto i coloranti e i componenti di alcuni materiali».

La reazione può essere mitigata da una pomata cortisonica, ma di certo non risolve il problema. Meglio usare le mascherine di fibra naturale come il cotone, evitando in particolare quelle dov’è presente il colore blu. E quando si usano guanti di lattice o di vinile, indossarne sotto un altro paio in filo di cotone bianco. «La pelle se si soffre di dermatite è di solito molto secca» conclude l’esperta. «Per questo, va applicato mattino e sera un gel lipofilo, che ha la capacità di nutrire in profondità l’epidermide e proteggerla dagli agenti irritanti».

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La psoriasi

Come conferma una ricerca dell’università di Monaco di Baviera, in Germania, tra chi soffre di psoriasi, due malati su tre soffrono anche di uno stato di ansia. Non stupisce, quindi, se questa malattia dermatologica è al primo posto tra quelle che hanno risentito maggiormente dell’emergenza Covid e del lockdown. «Ad oggi non sappiamo se può avere inciso anche la chiusura forzata in casa e di conseguenza la carenza di luce solare» aggiunge l’esperto. «Certo, è un dato di fatto che i raggi solari sono una vera e propria panacea per la psoriasi, tanto che le chiazze migliorano già dopo pochi giorni di esposizione al sole».

I farmaci sono diversi a seconda dello stadio della malattia, che si presenta con chiazze rosse e squamose localizzate soprattutto ai gomiti, alle ginocchia, alla parte bassa della schiena e al cuoio capelluto. «La terapia ha cambiato in meglio la vita dei pazienti» dice l’esperto. «Oggi abbiamo a disposizione cure topiche, cioè creme e unguenti, che si assorbono meglio senza più lasciare sensazioni sgradevoli sulla pelle. E farmaci biologici con una sicurezza elevata, che fanno dimenticare l’esistenza della malattia. Al di là della cura prescelta, in questa stagione dobbiamo calibrarla, in modo da far regredire la psoriasi e quindi continuare se possibile in luglio e agosto solo con l’esposizione ai raggi solari».

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L’acne

Durante il lockdown in tanti sono ricorsi al fai-da-te anche nel trattamento di brufoli e punti neri. Risultato? Un peggioramento di papule e comedoni e in generale dello stato della pelle del viso. «I giovani, in particolare, chiusi in casa, senza fare attività sportiva, si sono buttati alla ricerca su internet di nuove cure e l’acquisto on line di prodotti “miracolosi”, che hanno invece aggravato lo stato di infiammazione della pelle» sottolinea la professoressa Fabbrocini. Se l’acne è peggiorata bisogna correre ai ripari. Ma attenzione al sole: molti principi attivi sono incompatibili con l’esposizione ai raggi Uv.

«In questa stagione non si possono utilizzare terapie a base di antibiotici, di retinoidi e di acido acetilsalicilico» continua l’esperta. «Vanno bene invece, anche in città, prodotti solari a base di sostanze come il biossido di titanio e con fattore di protezione 50, per difendere la pelle dall’azione infiammatoria del sole. Per lavarsi ci vuole una mousse detergente con acidi glicemico e salicilico, che aiuta a calmare l’infiammazione, mentre la sera per la stessa ragione il viso va deterso con l’acqua micellare».

Prenditi cura delle mani

Oggi lavarsi le mani è importante più che mai. Ma, con i lavaggi e le disinfezioni frequenti la pelle si irrita, si screpola e si può alterare il mantello idrolipidico cutaneo, con un aumento del rischio di infezioni. Per difendere le mani, metti in pratica la sera queste tre regole.

1. Lavale con un olio da bagno, che ha una capacità idratante elevata.
2. Asciugale tamponando la pelle con un telo di cotone: non sfregarle perché aumenti lo stato di irritazione.
3. Applica una crema per le mani a base di sostanze come acido ialuronico, ceramidi e glicerine vegetali.

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