Nasce il movimento “Donne come noi”

  • 08 03 2019

Lo spettacolo teatrale che ha emozionato migliaia di spettatori nel 2018 oggi è un percorso di formazione. Che entra nelle aziende italiane, nelle scuole, nelle università. Per spingere le donne a desiderare in grande

Un anno fa nasceva Donne come noi. Un libro, uno spettacolo teatrale, un percorso di formazione, ma soprattutto una visione, avuta da Donna Moderna e dalla onlus THE CO2. Quella di una comunità di donne che si incontrava offline: nelle piazze, nelle librerie, nei foyer, negli auditorium. E, ascoltando le storie di figure femminili accomunate dalla capacità di superare i propri limiti, iniziava a fare rete.

È successo davvero. Abbiamo presentato il nostro libro in oltre 30 piazze italiane, da Trento a Cosenza. Abbiamo messo in scena lo spettacolo in 4 grandi teatri, dal Franco Parenti di Milano all’Argentina di Roma, registrando il sold out dopo poche settimane.

Decine di lettrici hanno imparato con i nostri workshop a esprimere le proprie idee, a difenderle, ad ascoltare e a farsi ascoltare. Il 2018 è stato l’anno in cui abbiamo capito che il nostro lavoro, raccontare storie, ha una valenza sociale straordinaria. Può aprire orizzonti, attivare comunità. Oggi Donne come noi riparte come un vero movimento, che vuole raggiungere donne e uomini in tutti gli ambiti possibili. Continueremo a invitarvi a teatro, ma saremo anche noi a venire da voi: nelle scuole, nelle università, nelle aziende.

Nelle aziende per valorizzare la diversity e insegnare a fare rete

Donne come noi entra nelle aziende italiane come progetto di formazione destinato a tutti i dipendenti e con un obiettivo: costruire team paritari di colleghi, capaci di fare rete tra loro, divenendo così una vera e propria massa critica che porti il cambiamento in tutta l’organizzazione. La formazione dura 3 ore. Si comincia con la messa in scena dello spettacolo in una versione “ridotta”, della durata di 30 minuti, con 3 attrici e un violoncello.

A seguire, 2 ore di workshop con un attore formatore che, con esercizi e giochi presi dal teatro di improvvisazione, fa lavorare e riflettere i partecipanti su come predisporsi al non-giudizio e all’accettazione; ascoltare e valorizzare se stessi e gli altri; stabilire un rapporto di fiducia e supporto; partecipare e collaborare. A conclusione della mezza giornata, una testimonianza “inspiring” di una delle protagoniste del libro.

«Il workshop mi ha fatto capire quanto sia cruciale mettersi in gioco» racconta Anita Pietra, editor, una delle partecipanti al laboratorio organizzato per il Gruppo Mondadori, che ha coinvolto 32 professionisti. «Una volta superato il timore del giudizio degli altri, una volta che le parti coinvolte nello scambio si prendono il rischio di mostrarsi per come sono, si crea una sintonia feconda, da cui possono nascere risultati inaspettati».

Perché portare in azienda le tecniche del teatro di improvvisazione?

«Perché alla base di queste disciplina» spiega Claudia Gafà, formatrice di CambiScena, «ci sono una serie di competenze che oggi sono fondamentali sul lavoro: ascoltare e comunicare con chiarezza e positività; essere consapevoli di sé e degli altri; supportare e avere fiducia».

Nelle scuole per riflettere sull’identità di genere

Il linguaggio del teatro è un ottimo strumento di sensibilizzazione per i ragazzi. In collaborazione con il nostro partner THE CO2, onlus che da sempre propone laboratori di formazione su tematiche culturali, porteremo nelle scuole un gruppo di attori–formatori che stimoleranno gli studenti ad analizzare luoghi comuni, stereotipi di genere e modelli “indotti”: l’obiettivo è quello di superarli, di arricchire il loro immagi- nario, di abituarli a nuovi orizzonti possibili.

Si comincia con un incontro di approfondimento con i docenti, per coinvolgerli e spiegare le metodologie adottate. Dopo di che si entra in classe: attraverso giochi di ruolo, esercizi di concentrazione, di ascolto dell’altro, di condivisione, gli studenti e le studentesse vengono sollecitati a ragionare su concetti di parità, libertà, autodeterminazione e sugli stereotipi di genere più comuni. Il secondo incontro prevede la visione dello spettacolo: nella versione full a teatro, oppure in versione ridotta all’interno della scuola.

Subito dopo, gli studenti vengono coinvolti in un dibattito con gli attori, i testimoni, i protagonisti delle storie raccontate, esperti e voci autorevoli in materia. Questa occasione di confronto permette loro di esprimersi “a caldo” e di riflettere su quanto visto in scena. Donne come noi entrerà per la prima volta nelle scuole italiane in occasione di Stem in the city, la grande kermesse milanese finalizzata a diffondere le materie scientifiche e la cultura digitale.

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Se vuoi portare Donne come noi nella tua azienda, nella tua scuola o università, scrivi a questo indirizzo mail: [email protected]

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