Giorgia Meloni, la donna anti-tutto

I comizi urlati che si trasformano in remix virali, l’insistenza sulla famiglia tradizionale e l’identità ”italiana”, le dichiarazioni shock: come la politica romana si è spostata sempre più a destra e ha finito per superare in popolarità Matteo Salvini

L’ultima sparata è quella in piazza San Giovanni, durante la manifestazione del centrodestra che lo scorso 19 ottobre ha visto Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia manifestare insieme ai neofascisti di CasaPound. «Sono una donna, sono una cristiana, sono una madre e non me lo toglierete» ha tuonato dal palco Giorgia Meloni, con la solita parlata forzatamente romanesca, non prima di aver urlato «Io sono Giorgia!!!» con una vemenza tale che su internet è subito partito lo sfottò e si è addirittura trasformato in un remix virale.


Ma essere presa in giro ed essere stata considerata per lungo tempo una macchietta non le impedisce oggi di piazzarsi al secondo posto (subito dopo il premier Giuseppe Conte) come leader politico più popolare fra gli italiani, almeno stando ai sondaggi più recenti. E il suo partito, oggi all’8,5%, ha anche superato Forza Italia, in picchiata al 5%. Sondaggi che possono cambiare da un momento all’altro, certo, ma che una cosa interessante la rilevano: Giorgia Meloni sembra l’unica in grado di raccogliere l’eredità di Matteo Salvini. E lo ha fatto spostandosi più a destra di quanto già non fosse: è infatti contraria più o meno a tutto, ai diritti degli omosessuali e alle famiglie arcobaleno, all’Europa e all’euro, all’accoglienza e all’integrazione dei migranti.

Eppure, come ha scritto Francesco Merlo in un articolo su Repubblica che è gli è già valso una querela e non poche polemiche, «C’è stato un tempo in cui Giorgia diceva: “A destra vorrei più attenzione ai diritti degli omosessuali” (…) Adesso invece in Piazza San Giovanni parla di “orchi omosessuali che rubano le identità”». Non è sposata ma difende la famiglia tradizionale, è cresciuta tra le fila del Movimento Sociale Italiano al fianco di politici navigati (da Gianfranco Fini a Francesco Storace) ma a un certo punto li ha abbandonati o ne è diventata il capo.

È anche l’unica donna a capo di un partito nell’arena politica italiana dove, storicamente, si è sempre combattuto fra maschi. E dice cose estreme come «Affondiamo i barconi», «Costruiamo i muri, se servono», «Cacceremo i rom, uno a uno». Gli insulti sessisti non l’hanno risparmiata, ma lei ha sempre risposto a tono. Spesso ripete «Parlo da madre» e nel febbraio del 2016 ha scelto un palcoscenico molto controverso, quello del Family Day, per annunciare la sua gravidanza. Ha espresso il suo appoggio a politici di estrema destra come la francese Marine Le Pen e l’ungherese Viktor Orbán. D’altra parte, anche le sue sono posizioni estreme, e proprio per questo adatte a una stagione politica dove non sembra esserci più spazio per il dialogo.

La metamorfosi di Mara Carfagna

VEDI ANCHE

La metamorfosi di Mara Carfagna

Riproduzione riservata