Donna pensierosa al pc

Mental load, cos’è e come alleggerire i pensieri

Una condizione mentale sull'impatto dei problemi quotidiani. Ecco perché il sovraccarico di responsabilità è fonte di stress e ansia

Avere mille cose per la testa e pensare di gestirle contemporaneamente salvo sentirne il peso: il Mental Load (in italiano: sovraccarico mentale) è il termine inglese che descrive una situazione di pressione psicologica dovuta al sovraccarico di responsabilità derivanti dalla gestione degli impegni domestici, familiari e personali.

Ansia da gestione

Una condizione mentale estremamente comune e fonte di stress e disagio. Ne sappiamo qualcosa (soprattutto) noi donne, piene di impegni che sovrastano il nostro quotidiano. L’impressione è quella di essere sempre di corsa e di non essere in grado di portare tutto a termine.

Seguire i figli durante le loro attività, ricordarsi le scadenze, compilare e spedire quei moduli così importanti. E poi le commissioni, la spesa settimanale, la cucina, le pulizie. Tutto si accumula nella nostra testa e ci assale l’ansia di non riuscire a gestire il tutto nel migliore dei modi.

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Il peso del “carico mentale”

Fu la sociologa francese Monique Haicault a utilizzare per la prima volta nel 1984 il termine “carico mentale” riferendosi a quell’invisibile fardello che deriva dal destreggiarsi tra la vita, il lavoro e le responsabilità della gestione della casa. Un carico cognitivo che da sempre tocca alle donne portare sulle spalle e spesso connesso al fenomeno della “doppia giornata”. Viviamo infatti letteralmente due giornate in una, destreggiandoci tra le molteplici responsabilità di cui siamo costrette a farci carico e che spesso comportano effetti deleteri a livello di benessere personale.

Mental load, le conseguenze sulla salute

Un carico mentale eccessivo può avere importanti ripercussioni sulla salute: insonnia, stanchezza cronica e calo della libido e, nei casi più gravi, ansia, attacchi di panico, burnout o depressione.

Problemi che riguardano, non a caso, più spesso le donne. Secondo l’ultimo World Mental Health Report dell’OMS nel mondo sono ben 301 milioni le persone con disturbi legati all’ansia e 208 milioni ad essere affette da depressione. Queste patologie risultano però essere maggiormente diffuse tra la popolazione femminile: sono il 5% le donne colpite dall’ansia e il 4,5% a soffrire di disturbi depressivi, contro il 3% degli uomini.

Mental load e disparità di genere

Ancora oggi stereotipi e retoriche considerano le donne come le principali custodi della casa e della famiglia. Questo fa sì che siamo noi a doverci occupare della maggior parte del lavoro cognitivo ed emotivo necessario per garantire il buon svolgimento delle attività quotidiane. Questo è esattamente ciò che viene definito come carico mentale: tutte le attività organizzative legate alla gestione domestica e familiare.

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Anche quando le mansioni sono divise equamente con il nostro partner, spesso non lo sono per quanto riguarda la parte organizzativa. È sempre una donna che, dietro le quinte, assegna e coordina le varie attività.

Inoltre, anche chi non ha partner o figli non è esente dal carico mentale, poiché le responsabilità legate alla cura dei genitori anziani, delle relazioni affettive con familiari e amici, e la gestione delle scadenze amministrative possono essere fonti di ansia e stress.

Donna stanca appoggia la testa alla scrivania

Tutti questi fattori contribuiscono a far gravare sulle donne il peso della quotidianità e di tutte le responsabilità a essa connesse. Se si considera inoltre la necessità di essere costantemente produttive, disponibili e performanti sul posto di lavoro, non sorprende che per molte donne non sia facile raggiungere un equilibrio tra la sfera professionale e quella privata.

Mental load: quali vie di fuga?

Come fare per allentare la presa e prendere una boccata d’ossigeno? Lo spiega la dottoressa Valeria Fiorenza Perris, psicoterapeuta e Clinical Director del servizio di psicologia online Unobravo.

“Il primo passo per emanciparsi da questo tipo di ansia è riconoscerla, dando sempre ascolto alle proprie emozioni senza trascurarle – dice la psicoterapeuta -. Alcuni segnali d’allarme sono il sentimento di colpa di non fare a sufficienza e vari segnali fisici (stanchezza e disturbi legati al sonno e all’umore)”.

Chiediamo allora aiuto alle persone a noi più vicine, imparando a delegare e condividendo con partner e amici le preoccupazioni: “Comunicare è la regola d’oro in queste situazioni di disagio”.

Un ulteriore passo? “Ritagliamoci un momento per noi stesse – continua Valeria Perris – facendo qualcosa che ci piace (una passeggiata, la lettura di un libro, un massaggio, un aperitivo…).

Infine potrebbe essere di grande aiuto la consulenza di un terapeuta per “investigare le cause che hanno portato al sovraccarico psicologico. Successivamente si lavorerà su come gestire al meglio lo stress e a controllare le cause che lo provocano”.

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