Olga Misik durante una protesta nell'agosto 2019

Olga Misik durante una protesta nell'agosto 2019

Olga Misik, la diciassettenne russa che sfida Putin

La scorsa estate, la sua foto era diventata virale. Una ragazza, anche piuttosto minuta, seduta per terra e circondata da agenti in tenuta anti-sommossa. Indossa un giubbotto anti-proiettile e dei pantaloni verdi, in mano ha un quadernetto dal quale legge ad alta voce. Quella ragazza si chiama Olga Misik e ha 17 anni, il quadernetto che si porta dietro è la Costituzione russa, quella varata dal primo presidente della Russia post-sovietica, Boris Eltsin. E che, come ricorda il Corriere della Sera, è «lo stesso testo sul quale ha giurato Vladimir Putin ogni volta che è diventato presidente: nel 2000, nel 2004, nel 2012, nel 2018». Ora l’attivista russa arriva per la prima volta in Italia: giovedì 5 dicembre è infatti ospite di Più libri Più liberi, la fiera letteraria che si tiene presso la Nuvola di Fuksas a Roma.

Olga è originaria di Voskresensk, una cittadina a Sud di Mosca, ed era nelle strade della capitale a protestare per l’esclusione dei candidati indipendenti dalle elezioni municipali che si sono tenute lo scorso 8 settembre. Insieme a lei, un esiguo gruppo di attivisti guidati da Aleksej Navalny, che è stato però arrestato prima ancora che la protesta iniziasse e si è sentito male in carcere. Per lui si sospetta l’avvelenamento. «La situazione in Russia è estremamente instabile», ha detto la ragazza alla Bbc, «Le autorità sono chiaramente spaventate visto che stanno schierando le forze armate in diverse parti del Paese per inseguire i manifestanti pacifici. E la mentalità della gente è cambiata».

La studentessa ha anche specificato di non sentirsi particolarmente incline verso un partito politico: «Sono scesa in strada per me stessa e per le persone come me. Ho un atteggiamento neutrale nei confronti di Navalny e degli altri leader dell’opposizione, ma sostengo ciò che stanno cercando di fare». E cioè far rispettare il diritto a elezioni libere, come vuole la Costituzione. Olga sogna di studiare giornalismo e sa di non essere la tipica adolescente russa – «Non sono tante le ragazze e le donne in Russia che si interessano di politica. Solo quelle che vogliono diventare giornaliste. Io sono l’eccezione, non la regola», dice alla Bbc – ma è decisa a far sentire la sua voce. I servizi sociali si sono già presentati a casa sua per discutere del suo attivismo, perché in Russia è illegale partecipare a manifestazioni non autorizzate: è una norma che, di fatto, si traduce nel divieto di protesta, visto che i permessi per i cortei vengono concessi molto raramente e solo in zone periferiche e poco frequentate. Nonostante la comprensibile preoccupazione dei suoi genitori, però, Olga continuerà a protestare, con il desiderio, un giorno, di poter raccontare ai suoi connazionali e al mondo cosa sta succedendo nel suo Paese.

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