Staminali: non creiamo false speranze

Le notizie su Michael Schumacher hanno creato un cortocircuito mediatico che alimenta false speranze sulle cellule staminali e il coma. Cosa si sa di queste terapie in casi così? Possibil curare le persone in coma o stato vegetativo? Cosa si sa oggi?

Su Michael Schumacher e le presunte cure a base di cellule staminali si è creato un cortocircuito mediatico, che sta alimentando false speranze nelle migliaia di famiglie di pazienti nelle condizioni dell’ex campione di Formula 1.

Il ricovero di Michael Schumacher

Schumacher, sette volte campione del mondo, oggi 50enne, non è stato più visto in pubblico da quando è rimasto ferito in un incidente sciistico il 29 dicembre 2013 a Meribel (sulle Alpi francesi). Sulle sue condizioni di salute vige l’assoluto silenzio, come è normale in casi come questo. Vale anche sulle cure che sta ricevendo presso l’ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi, dove è stato ricoverato qualche giorno fa.

Le notizie diffuse in Francia

Insomma, dall’ospedale di Parigi nessuna comunicazione, silenzio assoluto nel mondo scientifico. Solo i giornali e le tv ne parlano, costruendo un puzzle di fake news che sta facendo il giro del mondo. Il quotidiano Le Parisien, il primo a dare la notizia, riferisce che Schumacher “è cosciente”, “beneficerà di infusioni di cellule staminali diffuse nell’organismo per ottenere un’azione antinfiammatoria sistemica, cioè in tutto il corpo” e “risponde alla cura a base di cellule staminali”. Possibile? Si tratta in realtà di un cortocircuito mediatico. «Purtroppo a tutto svantaggio delle famiglie dei pazienti» ci dice la dottoressa Matilde Leonardi, direttore del Centro ricerche sul coma dell’Istituto neurologico Besta di Milano e membro della Società Italiana di Neurologia.

Perché si pensa che le staminali possano risvegliare dal coma?

Questo enorme cortocircuito parte da tre dati certi, come spiega la dottoressa Leonardi: «Uno: Schumacher è entrato nel reparto di cardiochirurgia in incognito. Due: lo curerà un luminare delle terapie a base di cellule staminali. Tre: è cosciente. Queste sono le informazioni. L’associazione tra la riservatezza, la specializzazione sulle staminali e il presunto risveglio ha dato subito vita all’associazione tra coma e cellule staminali. Ecco – si è pensato – le cellule staminali possono far risvegliare dal coma».

La verità

Purtroppo non è così. «Innanzitutto Schumacher è entrato in ospedale in incognito perché è normale che i familiari di un paziente in queste condizioni chiedano il segreto assoluto. Non si tratta di far calare un velo di mistero su cure rivoluzionarie e magari a pagamento, come si potrebbe pensare, a disposizione dei “soliti ricchi”. E magari solo all’estero, come se noi in Italia non fossimo in grado. Non esistono cure misteriose con le staminali, tantomeno a pagamento. La scienza non funziona così. Non si lavora in segreto, ma sempre si condividono le ipotesi, i dati e si condividono le informazioni attraverso i canali scientifici e pubblici. In secondo luogo – altro tassello del cortocircuito – il professore che l’ha preso in carico è Philippe Menasché, chirurgo cardiaco, pioniere della terapia cellulare per curare l’insufficienza cardiaca. Schumacher è entrato nel reparto di cardiochirurgia dove un luminare ha anche operato il cuore con le staminali e conduce sperimentazioni, ma da quanto è dato sapere potrebbe essere stato sottoposto a un trattamento per problemi cardiaci, che nulla hanno che fare con lo stato di “coma”. In terzo luogo, sempre dal quotidiano francese è stato riportato che il paziente “è sveglio, ha aperto gli occhi ed è cosciente”. In realtà , per notizie riportate da anni, Schumacher è in queste condizioni da tempo. Tutto nasce dalla confusione che regna tra la definizione di stato vegetativo e stato di minima coscienza, condizioni cliniche che segnano i lrisveglio dal coma. Dalle informazioni che sono state diffuse riguardo le sue condizioni si parla sempre di stato di minima coscienza. Le persone che si trovano in stato di minima coscienza aprono gli occhi, possono – al contrario di quelle in stato vegetativo – rispondere ad alcune semplici domande sbattendo le palpebre oppure seguire lo spostamento di una persona da un lato all’altro della stanza. Possono piangere, ascoltare e muovere il pollice in risposta a una domanda. Ciò significa che hanno alzato il livello di coscienzama solo che hanno alzato il livello di coscienza. Comunque qualunque paziente uscisse da questa fase, dopo un danno cerebrale di sei anni resterebbe gravemente disabile».

Nessuna cura con le staminali per pazienti in stato vegetativo

Insomma, al momento nessuno dei medici francesi ha parlato o ha dichiarato di avere una cura per Schumacher o per chi si trova nelle sue stesse condizioni. Lo ha fatto solo un giornale senza nessuna evidenza scientifica. Ma si può fare qualcosa oggi con le cellule staminali nel caso di pazienti con disordini della cosceinza, come Schumacher? Esistono dati scientifici? ««Finora gli studi condotti con le staminali per malattie che colpiscono il cervello e il midollo spinale non hanno dato gli effetti sperati. Le cellule staminali sono state sperimentate nel Parkinson, nelle lesioni al midollo, nell’ictus e in tutti questi casi non è stato riscontrato alcun effetto. Oggi un trattamento con cellule staminali per pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza, come Schumacher, non esiste». Certo la ricerca va avanti e ha sempre bisogno di supporto. «Ma non possiamo dare e farci illusioni. È molto raro che questi pazienti riescano a riemergere dalla loro dimensione. Ci sono casi documentati, è vero, ma ancora sono molto pochi. Mi auguro – conclude la neurologa, che i colleghi francesi smentiscano questa mole di false notizie per il bene delle migliaia di familiari di pazienti che meritano la serietà che deve caratterizzare il mondo della scienza».

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