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Cure oncologiche e pelle sensibile: cosa fare

Avere cura della pelle durante la cura oncologica è un bisogno concreto e un gesto positivo verso se stesse. Aiuta a farlo la oncocosmesi e ne parla l'associazione Komen Italia in diretta Facebook il 15 settembre

Durante le terapie oncologiche la pelle può diventare più fragile. Le cure, infatti, agiscono sui fattori di crescita delle cellule tumorali che sono presenti anche nelle cute, causando danni di varia natura. Disidratazione, macchie, discromie, rush e lesioni cutanee sono alcuni degli effetti collaterali provocati dalla chemioterapia e dalla radioterapia. Trattandosi di reazioni visibili o che causano fastidio e disagio, i pazienti ne risentono sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. Ed è bene non sottovalutarli. Le nuove conquiste dell’oncocosmesi, così si chiama la cosmesi pensata per i pazienti oncologici, aiutano ad avere cura di se in modo più indulgente e responsabile attraverso prodotti specifici per la beauty routine di pelle e capelli.

Se volete saperne di più sull’oncocosmesi, la cura delle pelle durante le cure oncologiche, seguite “Diamoci un tono”, la diretta Facebook sulla pagina della associazione Komen Italia, in prima linea nella lotta al tumore al seno. L’appuntamento è il 15 settembre 2021 dalle ore 16.

Prendersi cura della “parte vitale”

I progressi medici hanno consentito l’allungamento della vita media dei pazienti e mirano a migliorarne la qualità. Ciò comporta un nuovo approccio alla malattia: oggi è parte della cura mettere in luce gli aspetti vitali della persona, come spiega Stefano Magno, senologo ed esperto di oncologia integrata della Fondazione Gemelli: «Fino a qualche tempo fa si puntava essenzialmente a far sopravvivere i pazienti. Oggi, che fortunatamente si hanno ottime chances di farcela, dobbiamo assolutamente prenderci cura di altri aspetti e preservare per quanto possibile il benessere della persona. Forse c’è ancora la percezione che il tumore sia qualcosa di troppo grave per lasciare spazio ad altro che non sia la cura della malattia. Eppure le percentuali di sopravvivenza sono alte e il tema della qualità di vita non è più marginale ma centrale».

Cosa significa guarigione

La cura del corpo è uno dei tasselli più importanti di un mosaico che mira al recupero di una esistenza piena e gratificante e alla guarigione completa dell’individuo, che non corrisponde solo guarigione biologica. «La guarigione un concetto ampio che investe tutti gli aspetti della persona che affronta la malattia e mira a trasformare un evento traumatico in un’opportunità di cambiamento positivo, a dare un significato alla sofferenza che si attraversa» spiega Stefano Magno, senologo ed esperto di oncologia integrata della Fondazione Gemelli.

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Il piacere di lavarsi con dolcezza

In questo quadro più ampio, dedicare attenzione alla pelle è un bisogno concreto e un gesto positivo verso se stessi allo stesso tempo. Ma quali sono le esigenze dei pazienti oncologici? «La detersione della pelle rappresenta il primo step fondamentale della beauty routine di un paziente in cura» spiega la cosmetologa Valentina Emanuelli. «Il detergente ideale è privo di tensioattivi aggressivi, sostanze che conferiscono il potere schiumogeno a saponi e shampoo ma risultano controindicati durante le terapie oncologiche. Un detergente dal basso potere schiumogeno aiuta a mantenere intatto il film idrolipidico e impatta il meno possibile sull’aggravamento di secchezza e irritazione. La texture non è importante, c’è chi la preferisce oleosa, gelatinosa o cremosa. Si può utilizzare un prodotto per bambini e anche la classica saponetta, purché abbia un effetto delicato sulla pelle. Un altro accorgimento consiste nell’utilizzare acqua tiepida. È consigliabile resistere alla tentazione di usare il talco per lenire prurito e irritazioni, molto meglio utilizzare una polvere a base di argilla naturale».

Prendersi cura dei capelli che si diradano

Una delle reazioni più temute dalle donne alla chemio, ma anche negli uomini, sta nel notevole diradamento dei capelli, effetto collaterale che necessita di tutta la cura possibile: «La perdita di capelli è la prima preoccupazione delle mie pazienti. Vederli cadere è la prima cosa che le fa sentire malate» commenta Pietro Sollena, specializzato in dermatologia oncologica. C’è da dire che le terapie di ultima generazione sono meno aggressive da questo punto di vista, ma provocano comunque una forma di alopecia che va contrastata con l’utilizzo di shampoo appositi e integratori di vitamine, minerali e proteine strettamente indicati nei casi di tumore».

Idratare con i prodotti appositi

La beauty routine prosegue con l’applicazione di creme o oli per corpo e viso, privi di profumi o aromi che provochino reazioni allergiche. «Consiglio di idratare il corpo almeno due volte al giorno con creme emollienti» prosegue Pietro Sollena, specializzato in dermatologia oncologica. «La scelta è abbastanza semplice perché oggi ci sono molte linee create apposta che salvaguardano la pelle senza alcun rischio». Come già sottolineato, l’idratazione è un elemento fondamentale per il benessere delle pelle in generale, e in particolare durante i decorsi oncologici. I ceramidi, ad esempio, sono sostanze che vengono assorbite dalla pelle esclusivamente tramite i cosmetici e insieme all’acido ialuronico e all’urea al 10% costituiscono il cocktail che garantisce un’idratazione profonda e al tempo stesso contrasta la desquamazione.

Dall’olio d’oliva arriva un aiuto green

A sostegno di chi segue un protocollo medico oncologico c’è la cosmesi green, fatta di ingredienti naturali e rispettosi dell’ambiente. È un trend in costante crescita, intercettato anche dalle multinazionali della bellezza che nelle loro formulazioni chimiche e il packaging dimostrano una sempre maggiore sensibilità verso l’ecologia. Grande alleato della pelle, per esempio è l’olio di oliva, un grasso vegetale molto apprezzato per sue proprietà eudermiche. «È un’antiossidante naturale e rappreseneta un’ottima risposta alle esigenze della cosmesi oncologica» afferma Loriana Abbruzzetti, imprenditrice agricola e creatrice di una linea cosmetica naturale a base di olio evo. «Ho voluto unire la mia esperienza alla conoscenza e al sapere di esperti e ricercatori in diversi settori al fine di creare una linea di creme e prodotti per il benessere, che racchiudessero tutti i benefici dell’olio extravergine. I miei prodotti sono privi di controindicazioni e tollerati anche dalle persone in cura».

Come leggere l’INCI

Tra i criteri da adottare nella scelta di un cosmetico c’è la consultazione dell’INCI, una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i vari ingredienti presenti all’interno di un prodotto. Per semplificare, quando l’INCI è molto lungo aumenta il rischio della presenza di sostanze che potrebbero alterare una cute già sensibilizzata.

«Il Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e il Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono tensioattivi schiumogeni aggressivi sulla pelle e vanno evitati così come gli olii minerali e i derivati del petrolio come i petrolati, la paraffina, l’avobenzone e l’oxibenzone, perché sono potenzialmente cancerogeni» conclude Valentina Emanuelli, cosmetologa. Un consiglio che rende più responsabili verso il proprio corpo anche dopo la guarigione.

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