Donna dice stop alla violenza

Violenza sulle donne, quali percorsi per essere libere?

Sono poco meno di 20 mila le donne che hanno affrontato nel 2021 il loro percorso di uscita dalla violenza con l’aiuto dei Centri Antiviolenza (CAV). Questo il dato che emerge dalla rilevazione statistica che l’Istat conduce annualmente sull’utenza dei Centri antiviolenza, in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio e le Regioni.

Focus: i numeri della violenza sulle donne

Dai dati forniti dalla rilevazione risulta che la decisione di intraprendere un percorso per uscire dalla violenza sembra arrivare a distanza di anni dall’inizio della violenza stessa: per il 40% sono passati più di 5 anni dai primi episodi, per il 23% da 1 a 5 anni, per il 15% da 6 mesi a un anno e per il 7% da meno di 6 mesi.

La distribuzione per età delle donne vede maggiormente rappresentate quelle tra i 40 e i 49 anni (29%), seguite dalle 30-39enni (26%). Le donne con meno di 29 anni costituiscono il 20% di quante hanno iniziato il percorso di uscita dalla violenza, quelle tra i 50 e i 59 anni sono il 17%. La quota restante è costituita per il 6% da donne tra i 60 e i 69 anni e per un 2% da ultrasettantenni.

Il 19% delle donne ha iniziato il percorso di uscita dalla violenza in situazioni di emergenza, erano cioè in una situazione di pericolo.

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Vie d’uscita dalla violenza: a chi si rivolgono le donne

Prima di prendere contatto con il CAV il 40% delle donne ha parlato della violenza con qualcuno della propria rete familiare, il 29% si è rivolto alle forze dell’ordine, il 19% al pronto soccorso/ospedale. I successivi nodi di intercettazione della violenza sono i servizi sociali (15% delle donne) e gli avvocati (12%).

I percorsi che portano la donna al primo contatto con il CAV possono essere molteplici, ma spesso il suggerimento di rivolgersi a queste strutture viene dato da uno dei nodi precedentemente individuati. Se si esclude il 26% di donne che arriva autonomamente al centro, il 18% ci si reca su consiglio della rete familiare o di amicizie, il 14% attraverso le forze dell’ordine e il 12% mediante i servizi sociali territoriali. Le donne, nella quasi totalità dei casi, arrivano con il bisogno primario di essere ascoltate (94%) e accolte (73%). Il supporto e la consulenza legale e psicologica sono bisogni espressi rispettivamente dal 40% e dal 39% delle donne.

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Quali sono le forme di violenza più diffuse?

Tra le donne che stanno affrontando il percorso di uscita dalla violenza, il 95,2% ha subito almeno una violenza tra minacce, stalking, violenza psicologica e violenza economica, il 66,6% ha subito violenza fisica e il 19,8% violenza sessuale.

Sono le donne tra i 30 e i 39 anni ad aver subito maggiormente violenza fisica (71,4%). La violenza sessuale riguarda invece in misura superiore le donne con meno di 16 anni (53,4%) e quelle dai 16 ai 29 anni (33,7%), Le donne di età uguale o superiore ai 30 anni sono quelle che più delle altre hanno subito almeno una forma di violenza come minacce, stalking, violenza psicologica, violenza economica.

Donna sola in riva a un lago

La durata della violenza varia a seconda della tipologia di violenza subita. Una storia più lunga di abusi, che dura almeno da 5 anni, riguarda il 75% delle donne che hanno subito violenza fisica e la quasi totalità di quelle che hanno subito almeno una minaccia, stalking, violenza fisica o psicologica. Diversamente, tra le donne che iniziano il percorso a seguito di un singolo episodio di violenza, la forma di violenza maggiormente rappresentata è la violenza sessuale (78,2%) contro, per esempio, il 30% della violenza fisica.

Elevatissimo il numero di casi in cui i figli assistono alla violenza subita dalla propria madre (72,6% delle vittime che hanno figli) e nel 21,4% dei casi i figli sono essi stessi vittima di violenza da parte del maltrattante. Inoltre circa il 16% delle vittime ha subito violenza durante la gravidanza.

Violenza sulle donne: oltre il 75% dei casi da un partner o da un ex

Nella quasi totalità dei casi (94,6%) le violenze sono riferibili a un solo autore e nel 3,5% dei casi a due. Gli autori della violenza si trovano soprattutto tra le persone con cui la donna ha legami affettivi importanti. Nel 54,8% dei casi è il partner a perpetrare la violenza sulla donna, nel 22,9% si tratta di un ex partner, nel 12,5% è un altro familiare o parente; le violenze subite fuori dall’ambito familiare e di coppia costituiscono il restante 9,9% .

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Oltre una donna su cinque ha raggiunto gli obiettivi individuali di uscita dalla violenza

Alla fine del 2021, delle 19.592 donne interessate da un percorso di uscita dalla violenza il 46% risulta ancora coinvolto in un percorso in atto, mentre il 51% ha avuto un esito finale del percorso (obiettivi raggiunti o abbandono/sospensione). Tra queste ultime, circa quattro donne su dieci hanno raggiunto gli obiettivi individuali prefissati a inizio percorso, un dato in linea con quello rilevato nel 2020; per le rimanenti sei su dieci l’esito del percorso è risultato negativo per interruzione o abbandono.

In particolare, tra le donne che hanno subito una violenza fisica, il 29,4% ha interrotto il percorso di uscita dalla violenza, il 20,7% ha raggiunto gli obiettivi di uscita dalla violenza. Tra le donne vittime di violenza sessuale il 24% ha interrotto il percorso di uscita e il 22,9% ha raggiunto gli obiettivi. Le donne che interrompono il percorso hanno in genere storie di violenza più lunghe e hanno subito più tipologie di violenza.

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