Pierfrancesco Favino nella giuria degli Oscar

  • 02 07 2020
Tra i nuovi membri dell'Academy Awards c'è anche Pierfrancesco Favino, l'affascinante attore romano

Degli 819 nuovi membri della giuria degli Oscar (avete presente le più famose statuette dorate americane?) 21 sono italiani. E già questo di per sé sarebbe stato un grandissimo successo. Ma alla notizia che uno di loro è Pierfrancesco Favino, l’Italia intera si è (virtualmente, si intende) alzata e unita in una standing ovation senza precedenti. Sapere infatti che lo stesso attore che ci ha fatto emozionare, divertire e anche piangere attraverso i suo film (come dimenticare il vulcanico e sensibile Marco de L’ultimo bacio) sarà tra i nuovi membri italiani dell’Academy Awards per il 2020 e che voterà per i prossimi Oscar, li fa sentire anche un po’ nostri.

Anche se, come sappiamo bene, la cerimonia del 2021 è stata rinviata a causa della pandemia da Covid-19 da cui non ci siamo ancora ripresi – la notte degli Oscar 2021 è stata ufficialmente posticipata dal 28 febbraio a domenica 25 aprile – la macchina organizzativa degli Oscar non si è fermata, anzi, ha ampliato il suo spettro aggiornando la lista dei professionisti che fanno parte dell’Academy che seleziona e premia i film più belli e meritevoli.

L’attore romano, ha raggiunto il successo internazionale grazie all’ultima stagione cinematografica: con “Il traditore” di Marco Bellocchio (con cui ha vinto il David di Donatello 2020) e dopo “Hammamet” in cui ha interpretato meravigliosamente Bettino Craxi, ha attirato l’attenzione di Hollywood tanto da meritare l’ingresso nell’Olimpo del cinema d’Oltreoceano. Anche se, a dire il vero, era già stato coinvolto all’interno di alcune produzioni importanti come “Angeli e Demoni” di Ron Howard e “Le cronache di Narnia – Il principe Caspian” di Andrew Adamson.

«Orgoglioso di fare parte di questo gruppo di grandi professioniste e professionisti del cinema italiano», ha scritto Favino sui suoi profili social postando l’elenco completo degli altri protagonisti del nostro Belpaese. Favino, infatti, non è l’unico italiano nella lista: a rappresentare il nostro Paese ci sono anche le registe Francesca Archibugi, Cristina Comencini e Maria Sole Tognazzi, la produttrice Elda Ferri, i compositori Andrea Guerra e Lele Marchitelli, la scenografa Paola Comencini, i costumisti Massimo Cantini Parrini e Nicoletta Ercole, i montatori Francesca Calvelli e Roberto Perpignani, il direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera e il direttore della Berlinale Carlo Chatrian.

Pensate che per questa “straordinaria” edizione 2020, sono oltre 10mila i votanti: quasi la metà non americani e provenienti da 68 diversi Paesi, il 45% è formato da donne mentre il 36% da comunità etniche poco rappresentate in passato. In palio, su 75 nomination, 15 statuette.

Intanto l’attore e doppiatore, bloccato come tutti a casa senza la possibilità di seguire i suoi progetti – «Io stavo girando “Corro da te” di Riccardo Milani, una commedia di amore e disabilità, ci siamo fermati prima della scena finale» – si è dedicato alla compagna, l’attrice Anna Ferzetti, e alle due figlie, Greta e Lea, con le quali ha fatto i compiti e cucinato. Ma Favino ha anche un sogno nel cassetto che gli auguriamo di realizzare presto: «Insegnare il cinema a scuola per avere un nuovo pubblico e tra qualche anno una nuova generazione di sceneggiatori e registi. I ragazzi crescono con l’idea che il nostro cinema sia di serie B, bersagliati da modelli angloamericani. In tutto il mondo il cinema si studia, io sono disponibile a raccontarlo nelle scuole, molti colleghi lo farebbero».

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