Fave e cicoria, pasta e fagioli, baccalà e ceci. Oppure un’insalatona di radicchio, grana e mais o un piatto unico con arance, olive e pecorino: quanti di noi se la sentirebbero di servire simili ricette quando hanno ospiti a cena? Invece in Francia sarebbe considerato très chic, perché questi piatti sono ritenuti la migliore espressione della vera dieta mediterranea, quella che Oltralpe chiamano “cucina povera”, fatta di cibi freschi e abbinamenti semplici e gustosi. I grandi chef, a partire da Jamie Oliver, la stanno facendo conoscere e apprezzare in tutto il mondo. «È il momento di rivalutare anche in Italia la nostra cucina, a base di ingredienti low cost, che permettono di preparare piatti unici completi, equilibrati e a basso indice glicemico» dice il dottor Siani, esperto in Scienze dell’alimentazione. «Come il pesce azzurro (che apporta preziosi omega 3 e selenio), i legumi (fonte di carboidrati complessi, di fibre e di proteine) e i cereali integrali (più ricchi di minerali, di vitamine del gruppo B, di fibre rispetto ai raffi nati e di proteine)».