Più che un diario, si tratta di tenere un’agenda, da usare come registro delle proprie inquietudini. Non si invita a raccontare il fatto, o tenere un blog, che – è stato studiato – può aumentare l’ansia di riempirlo, un po’ come “l’ansia da foglio bianco” che si sperimentava sui banchi di scuola.
Si suggerisce bensì di tenere traccia delle situazioni che vi generano ansia e perchè. Bastano 2 righe. Vedere scritti su carta i segnali dell’ansia (esperienza, sensazione, motivo, effetti suscitati), vi aiuterà a comprenderli in anticipo, quando si stanno per verificare. E così, sarete più in grado di prevenirli.
Dopo qualche settimana, con il diario in mano, seguite questo percorso:
– identificate le distorsioni nel vostro modo di pensare, come ad esempio il vedere tutto nero e la paura di non farcela;
– stabilite quali probabilità ha di verificarsi l’evento di cui vi preoccupate;
– pensate al risultato peggiore, a quello più probabile e al migliore possibile;
– elencate le prove che possa accadere qualcosa di terribile;
– provate a immaginare quali consigli dareste a un amico con le vostre stesse preoccupazioni;
– dimostrate a voi stessi che non si tratta di un vero problema.