Armadio sostenibile in 5 step senza spendere soldi

  • 12 11 2020
La nostra mentor Camilla Mendini ci suggerisce tutti i metodi smart per rendere più sostenibile il nostro armadio

Ciao a tutti, sono Camilla Mendini (@carotilla) mi occupo di parlare di sostenibilità a 360° sui social. Oggi vi parlerò di come rendere il vostro armadio sostenibile in 5 step, senza il bisogno di spendere soldi.

Armadio sostenibile: cosa vuole dire?

Quando si parla di moda sostenibile si intendono tutti quei capi che fanno parte di una moda che viene creata nel rispetto dell’ambiente e dei lavoratori coinvolti. Uno dei primi principi per avere un armadio sostenibile è proprio quello di non comprare impulsivamente capi di vestiario ma chiedersi sempre chi li ha prodotti, in che condizioni, con che materiali e se ci sono certificazioni.

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Guardate dentro il vostro armadio e dividete in 3 categorie

Aprite il vostro armadio e divide i vestiti in queste 3 categorie:

  1. Quelli che indossate spesso e volentieri.
  2. Vestiti che vi piacciono ma sono o da riparare o richiedono qualche modifica o cvi hanno semplicemente un po’ stufato.
  3. Quelli che non mettete più o non avete proprio mai messo.

Cercate di capire se c’è un denominatore comune nei vestiti che entrano in queste tre categorie, potreste scoprire che vi piace comprare uno stile che poi non indossate davvero perché non vi sentite a proprio agio, oppure che un colore vi sta meglio di un altro.

Mettete da parte le cose che avete capito che non indossate, perché non andranno buttate via.

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Valorizzate i vestiti che non indossate più

Ai vestiti che togliete dall’armadio e che sono in buone condizioni potete dare una seconda vita, se la meritano. Ci sono svariate strade: donarli ad amici, parenti, colleghi o a persone che ne hanno bisogno. La seconda stata é venderli. Lo si può fare online ( attraverso siti e applicazioni di rivendita di capi di seconda mano) oppure in negozi fisici di usato.

Partecipate ad uno Swap Party

Un’altra opzione, per i vestiti che non usate più ma sono in buone condizioni, è lo swap, lo scambio. Esistono dei gruppi Facebook oppure si possono organizzare da sé degli Swap party tra amici/parenti/colleghi o sconosciuti. Negli swap party i vestiti vengono divisi in base al loro valore e si possono scambiare con vestiti di valore equivalente.

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Allungare la vita di un capo

Prendete i vestiti che avevate inserito nella seconda categoria e allungatene la vita: sono vestiti che vi piacciono ma usate poco perché manca l’orlo, si è staccato un bottone, serve una toppa oppure vestono larghi/stretti. Affidatevi ad una sarta oppure provate voi stessi a fare queste riparazioni. Se siete persone particolarmente creative e manuali, ci sono infinte strade per riparare in maniera creativa i vestiti oppure per trasformarli del tutto, tagliandoli e ricucendoli.

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Vintage/Second Hand negli armadi di nonne e zie

Adesso che il vostro guardaroba è ridotto ai capi del cuore, scrivete una lista di capi che veramente vi servono. Prima di lanciarvi a comprare vestiti nuovi, avete mai pensato di guardare negli armadi di vostra mamma/nonne/zie? Io ho trovato decine di tesori, chicche del vintage ma anche tagli moderni, a cui sono bastate poche semplici modifiche per poterle indossare a pennello. La risorsa del second hand è la scelta sostenibile più vicina ai costi della fast fashion.

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Lista ponderata di vestiti che servono, fatti queste tre domande

Per fare una lista coerente, senza incappare nella tentazione del saldo o del capo a basso costo, chiediti:

  • 1. Mi serve veramente?
  • 2. Riesco ad abbinarlo con quello che ho già nell’armadio?
  • 3. È un capo molto in trend/durerà nel tempo?

Rispondendo a queste domande riuscirete a comprare solo quello che effettivamente vi serve e sarete sicuri di riuscire ad indossare.

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