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Cosa sono i cosmetici solidi: pro e contro

Aumentano i cosmetici come shampoo, bagnoschiuma e altri prodotti di igiene e bellezza sotto forma solida. Aiutano l’ambiente, ma sono così sicuri per la pelle?

Niente più contenitori di plastica per cosmetici da gettare dopo l’uso e soprattutto meno sprechi di acqua. Lo shampoo, ma anche il bagnoschiuma, ora si presenta sempre più spesso sotto forma “solida” e con packaging “plastic free”. Insomma, meno imballaggi e più sostanza.

Ma non solo: meno ricorso all’acqua, un bene diventato sempre più prezioso e da non sprecare. I cosmetici solidi, inoltre, contengono meno eccipienti, intesi come conservanti o ingredienti che hanno lo scopo di aumentare la cremosità e fluidità dei prodotti. Ma come funzionano e come sono realizzati? E soprattutto, come impattano sulla pelle? Lo abbiamo chiesto all’esperta, la professoressa Marzia Duse, docente di Pediatria ed esperta di allergologia dell’Università La Sapienza di Roma, condirettore della Rivista italiana di Allergologia e Immunologia pediatrica.

Cosa sono i cosmetici solidi?

Il principio di base dei cosmetici solidi è quello di utilizzare pressoché esclusivamente ingredienti naturali, cioè soprattutto oli essenziali e burro vegetale. Le materie prime sono utilizzate allo “stato puro”, cioè senza addizionarle di solventi o ingredienti per aumentarne la cremosità, e senza diluirle in acqua.

I cosmetici solidi contengono meno eccipienti?

«Certamente è vero che contengono meno acqua» chiarisce Marzia Duse, che sottolinea il valore “ambientale” di questi prodotti di nuova generazione nell’ambito della cosmesi e dell’igiene. «Non so se realmente possano contenere meno eccipienti – prosegue l’esperta – Certamente saranno inferiori rispetto alle formulazioni liquide, ma profumi e agenti specifici (come quelli detergenti, idratanti, emollienti) immagino che siano comunque abbondanti per poter svolgere un’azione specifica».

I cosmetici solidi contengono meno additivi?

Ma come è possibile rispondere anche all’esigenza di “morbidezza”? E soprattutto, cosa cambia davvero nella sostanza? «Riguardo ai principi attivi, non so se la formulazione solida consenta di risparmiarne la quantità» spiega Duse. Il paragone è quello con i farmaci: «Quando si parla di medicinali, ad esempio, vi è una netta differenza tra compresse/capsule e sciroppi (ovvero tra solido e liquido), ma in questi casi l’importante è il principio attivo, la cui quantità rimane invariata. La differenza sta negli additivi che sono presenti solo nella formulazione liquida». L’idea che il prodotto solido contenga meno additivi, dunque, sarebbe fondata. Ma l’esperta prosegue, puntando le attenzioni sulle possibili reazioni allergiche.

I cosmetici solidi danno meno reazioni allergiche?

«Il farmaco, se somministrato in forma solida, ha un potere allergizzante che può essere attribuito al solo principio attivo, perché il resto della parte solida di fatto non è in grado di scatenare alcuna reazione. Al contrario, gli sciroppi rendono più gustoso e palatabile il preparato, quindi più “piacevole” al palato, ma ovviamente comportano rischi di allergizzazione agli edulcoranti» spiega l’esperta. Da qui l’idea che anche con i prodotti cosmetici, nelle rispettive formulazioni liquida e solida, funzioni in modo analogo. Ovviamente ogni prodotto sarà a sé, quindi è importante leggere sempre attentamente le etichette.

I cosmetici solidi sono privi di profumazioni?

Se «le allergie ai conservanti sono piuttosto rare” nel caso di prodotti di cosmesi, l’esperta chiarisce: «I saponi e le preparazioni solide in teoria potrebbero essere meno allergizzanti, ma dubito che siano prive di profumazioni o altri additivi vegetali. Ricordiamoci che ogni derivato vegetale è certamente naturale, ma è anche assolutamente un potenziale allergene». Il fatto che gli ingredienti siano materie che derivano dalla natura, insomma, non mette al riparo completo dai rischi: «Pollini, vegetali e frutta, per i soggetti allergici a queste sostanze puramente e propriamente vegetali, possono essere nocivi sia in caso di contatto, che inalazione o ingestione – chiarisce Duse – Va bene, quindi, cercare nuove formulazioni, ottimo anche il desiderio di migliorare i prodotti producendone con basso impatto ambientale, ma per i soggetti allergici l’imperativo è di CONTROLLARE sempre e meticolosamente tutti gli ingredienti, per paradosso e a maggior ragione se vegetali».

Quanti lavaggi si possono fare con un panetto?

Un indubbio vantaggio, comunque, è il ridotto impatto ambientale. Generalmente gli imballaggi consistono in cartoncini o carte riciclate, che semplicemente avvolgono il prodotto, mentre alcuni hanno una propria scatola, spesso in legno. Il vantaggio in termini ambientali, dunque, è che permettono di ridurre il ricorso a contenitori di plastica, non riciclabili.

Il fatto di essere compatti, inoltre, non solo permette un risparmio nell’uso (con un panetto di shampoo si possono fare fino a 80 lavaggi), ma anche un risparmio nell’ingombro e nel peso, e questo li rende comodi in caso di viaggio in aereo, anche di breve durata, perché non essendo liquidi si possono portare nel bagaglio a mano.

Come si conservano i cosmetici solidi?

In genere i panetti, che sono la forma con la quale si presenta la maggior parte dei prodotti cosmetici e detergenti solidi, hanno forme ergonomiche: sono studiati per essere maneggiati con facilità sotto la doccia e per essere strofinati sulla pelle, senza creare irritazioni. Attenzione, però: dopo l’uso andrebbero sempre asciugati perfettamente prima di essere rimessi via, per evitare che si deteriorino perché sono pensati per essere mantenuti “a secco”. Questo vale soprattutto per quelli più ricchi di burri (e che quindi appaiono più morbidi).

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