se tuo figlio non ha amici

Secondo il Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza (minori.it), un quarto dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni non trascorre tempo libero con i coetanei. Ma avere amici con cui confrontarsi, divertirsi e, perché no, litigare è importante per una crescita equilibrata e serena. Lo ha provato una ricerca Usa: gli esperti americani hanno dimostrato che in chi si sente escluso e isolato si attivano gli stessi recettori cerebrali che regolano il dolore fisico.

«Il bimbo magari non ne parla, però somatizza il disagio diventando apatico, irritabile o andando malvolentieri a scuola» spiega Laura Rinella, psicologa e psicoterapeuta. «Un malessere da affrontare e superare anche perché si è visto che un bambino introverso e solitario da adulto rischia di più episodi di depressione».

Ecco, allora, cosa puoi fare tu, mamma per aiutarlo a “uscire dal guscio”.

Se tuo figlio non ha amici aiutalo così

La cattiva notizia è che i suoi compagni non giocano con lui e lo trascurano. La buona è che tu, mamma, puoi fare tanto per cambiare le cose

«I bambini imparano le relazioni con gli altri per imitazione di mamma e papà» commenta Laura Rinella, psicologa. «Ricordalo tutte le volte che interagisci con degli estranei davanti a tuo figlio».

Tuo figlio non ha amici? Vai alla radice del problema

Nella maggior parte dei casi non è il gruppo a escludere tuo figlio: è l’atteggiamento passivo del bimbo a renderlo invisibile ai compagni.

«Per questo consiglio di parlare con gli insegnanti che hanno una visione esterna alla famiglia» consiglia Rinella. «Ma anche di farsi delle domande. Se, per esempio, i genitori sono ansiosi, possono aver soffocato l’autonomia del figlio. O, ancora, se il bambino passa troppo tempo in casa, potrebbe essersi convinto di non interessare agli altri».

Parlando di tuo figlio evita le etichette

«Anche se lo si fa per cercare di toglierlo dall’imbarazzo, giustificare il figlio davanti agli altri con un: “È timido” non va bene. Alla lunga lui si convincerà di esserlo. Anzi, penserà che mamma e papà lo vogliano così» sostiene la psicologa.

In realtà, la timidezza nasconde sempre una mancanza di sicurezza. Per superarla servono dosi massicce di rinforzi positivi, incoraggiamenti e rassicurazioni.

Parla con tuo figlio e aiutalo a riflettere

Copia il filosofo Socrate che, secondo i principi della maieutica, portava gli allievi a trovare in sé le risorse per affrontare un problema. Come? «Con le domande giuste» suggerisce l’esperta.

«A fine giornata, per esempio, nell’intimità della cameretta, gli si può chiedere: “Con chi hai giocato oggi? Come è andata?”. L’importante è ascoltarlo senza interrompere né giudicare. E se si scopre che lui è rimasto troppo da solo chiedergli: “Cosa potresti fare domani per cambiare le cose? Con chi avresti voglia di chiacchierare? ”. È un buon modo per aiutarlo a riflettere su emozioni e comportamenti. Che lo farà sentire più forte»

Apri le porte di casa agli amici di tuo figlio

«Per rompere il ghiaccio, infine, è utile favorire le occasioni di socializzazione» conclude l’esperta. «Basta poco: invitare tre o quattro compagni a casa per dei pomeriggi di giochi e merenda. O accordandosi con altri genitori per vedersi al parco con i bambini».

Non è forse facendo le cose insieme che nascono le amicizie?

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