La miopia colpisce già oggi 15 milioni di persone in Italia, ma secondo le previsioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità entro il 20250 sarà un problema per metà della popolazione in tutto il Pianeta. Finora, oltre agli occhiali o alle lenti a contatto tradizionali, l’unica alternativa era rappresentata dall’intervento con il laser. Ma oggi si fa largo anche un’altra possibilità: l’uso di lenti intraoculari (ICL) per correggere questo difetto visivo, ma anche per astigmatismo e ipermetropia. Ne abbiamo parlato con un esperto.

Cosa sono le lenti intraoculari

«Si tratta di lenti fachiche (dal greco fakós = lente), cioè che si impiantano senza rimuovere il cristallino naturale. Sono dispositivi medici, impiantati chirurgicamente all’interno dell’occhio, per correggere i difetti visivi come la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo. Esistono da oltre tre decenni e i primi impianti risalgono agli anni ’90. Da allora, la tecnologia ed i materiali utilizzati per le ICL sono notevolmente migliorati, offrendo oggi una soluzione sicura ed efficace per ogni difetto di vista», spiega Alberto Bellone, oculista della Clinica Sedes Sapientiae di Torino.

Come si applicano le lenti intraoculari

La procedura è molto facile e veloce, conferma l’oculista: «L’impianto delle ICL richiede un intervento chirurgico mininvasivo, che viene generalmente eseguito in regime ambulatoriale e in anestesia locale. La procedura dura circa 5 minuti per occhio e viene eseguita da un chirurgo oftalmologo specializzato in chirurgia refrattiva. L’inserimento della lente intraoculare avviene attraverso una piccola incisione, posizionandola dietro l’iride e davanti al cristallino naturale. A differenza dell’intervento di cataratta in cui il cristallino malato viene sostituito con uno artificiale, in questo caso viene conservato e la lente fachica ICL viene posizionata davanti al cristallino stesso».

Come funzionano le ICL

Prodotte negli Stati Uniti, le lenti ICL sono riconosciute e approvate dalla Food and Drug Administration (FDA) e da tutte le agenzie regolatorio nel mondo, Europa e Italia comprese. L’intervento dura pochi minuti ed è effettuato in anestesia locale, come il laser, ma diversamente da questo non rimuove la parte centrale più superficiale della cornea, detta epitelio corneale, per correggere il difetto visivo bensì si tratta di una procedura “additiva”. Permette di consentire un recupero della vista tra i 9 e i 12 decimi.

Molti benefici e poche controindicazioni

Ma fino a quante diottrie si recuperano? «Le ICL sono progettate per correggere diversi difetti visivi, quali miopia, ipermetropia, astigmatismo e recentemente anche la presbiopia. Per la miopia, le ICL possono correggere fino a 18 diottrie di miopia, 10 di ipermetropia e 6 di astigmatismo», spiega Bellone. A stabilire se questo tipo di intervento è adatto al paziente è sempre lo specialista: «L’idoneità dipende da vari fattori, inclusa la salute generale dell’occhio e le dimensioni interne dello stesso – prosegue il medico – quanto alle controindicazioni, possono essere rappresentate da infezioni oculari in atto, malattie oculari gravi e condizioni che compromettono la guarigione dell’occhio. In occhi sani, invece, l’unica controindicazione è lo spazio interno ridotto che può non essere sufficiente per l’introduzione della lente».

Recupero in poche ore

«Il paziente viene sbendato già il giorno successivo all’operazione, poi ci vogliono 24-48 ore per un certo assestamento», sottolinea l’oculista. Con il laser, invece, in genere occorrono dai 2 ai 4 giorni di riposo durante i quali il paziente potrebbe avvertire una sensazione di fastidio o bruciore, che comunque è transitoria.

Niente più “occhio secco” e correzione permanente

Come spiega l’esperto, tra i vantaggi delle lenti intraoculari ci sarebbe «un ridotto rischio di indurre la sindrome da ‘occhio secco’, che è uno dei possibili inconvenienti in caso di ricorso al laser, e la capacità di correggere sia miopie lievi che gravi, preservando l’anatomia dell’occhio. Inoltre, garantiscono una qualità visiva elevata e stabile nel tempo, senza alcuna regressione», conferma Bellone. La correzione, inoltre, è permanente: «Le lenti intraoculari offrono una correzione visiva permanente. Tuttavia, è necessario monitorare nel tempo le eventuali variazioni del difetto visivo da parte dell’oftalmologo».

Un intervento reversibile

L’impianto, invece, è reversibile: «In generale, le ICL non necessitano di essere sostituite. Se, in età avanzata, comparirà la cataratta, sarà sufficiente rimuoverle per eseguire il classico intervento di cataratta con l’impianto del cristallino artificiale. In questo caso è doveroso sottolineare che le lenti fachiche ICL non alterano l’anatomia della cornea e quindi non pongono problemi nel calcolo del cristallino artificiale a differenza di tutte le chirurgie LASER che, come anticipato, modificano la curvatura della cornea», spiega Bellone.

Quanto costano?

Il costo dell’intervento può variare significativamente a seconda del paese, ma anche della clinica alla quale ci si rivolge o del chirurgo che esegue l’intervento. «In Italia, il prezzo medio per l’impianto di ICL può variare dai 2.500 ai 4.000 euro per occhio. Attualmente, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non copre generalmente questo tipo di intervento. Per chi fosse interessato è consigliabile rivolgersi a centri specializzati in chirurgia refrattiva e oftalmologia avanzata».