Malattia infiammatoria pelvica: cos’è, come si diagnostica e come si cura

La malattia infiammatoria pelvica colpisce gli organi dell'apparato riproduttore femminile e va trattata con tempestività se si vuole evitare ogni rischio

Cos’è la malattia infiammatoria pelvica (Pid)

PID è l’acronimo di Malattia Infiammatoria Pelvica, infezione che interessa gli organi riproduttivi femminili nella loro parte superiore. Spesso questa infezione non presenta sintomi evidenti e può interessare utero, ovaie, tube di Falloppio, peritoneo pelvico e altre parti dell’organo riproduttivo femminile. È generalmente una malattia infiammatoria causata da agenti infettivi trasmessi per via sessuale come ad esempio la Clamidia, la Neisseria gonorrea o il Micoplasma hominis. Può inoltre essere causata da tanti altri microrganismi che sono presenti all’interno dell’area genitale femminile, si tratta di una malattia sessualmente trasmissibile.

La malattia comporta un fastidio e dolore addominale nella parte inferiore, con mestruazioni irregolari, perdite vaginali, febbre e sensazione di bruciore al momento della minzione. È importante curare in maniera adeguata la patologia poiché a lungo tempo, se non trattata adeguatamente, può comportare gravidanze ectopiche, infertilità, dolore pelvico cronico, ascessi con infiammazioni purulente e altri gravi problemi tra cui cancro. Scopriamo ora quali sono cause, sintomi ed eventuali cure.

1. Cause malattia infiammatoria pelvica

Sono tanti i tipi di microrganismi che possono causare la PID (malattia infiammatoria pelvica) che è considerata un infezione polimicrobica nel 30 50% dei casi. L’attenzione è principalmente concentrata su malattie a trasmissione sessuale, soprattutto Clamidia, ma sono stati ritrovati casi di PID in donne in cui era stata diagnosticata semplice vaginosi batterica, come possibile causa dovuta ai moltissimi microrganismi patogeni riscontrati. Infatti i batteri possono penetrare all’interno del sistema mediante procedura medica, durante un parto, un aborto spontaneo o terapeutico, una biopsia endometriale oppure l’impianto di un dispositivo intrauterino come spirale o IUD.

2. Sintomi malattia infiammatoria pelvica

  • Algie pelviche
  • Lieve dolore pelvico
  • Perdite vaginali inconsuete
  • Dolore durante rapporti sessuali
  • Dolore all’addome nella parte inferiore
  • Dolore o bruciore durante la minzione
  • Febbre superiore 38 gradi centigradi

I sintomi della malattia infiammatoria pelvica possono essere leggeri oppure più importanti oppure addirittura non venire rilevati in alcun modo. Infatti la malattia non presenta sintomatologia specifica per cui spesso è importante valutare un’ampia cerchia di malattie del tratto riproduttivo, come patologie del sistema urinario e digerente, escludendo anche eventuali gravidanze. Inoltre possiamo riscontrare altri possibili sintomi tra cui mancanza di appetito, infiammazione, dolore uterino che può essere associato ad endometriosi e dolore ai movimenti della cervice.

3. Diagnosi ed esami da fare

  • Ecografia pelvica
  • Pap test
  • Tampone uretrale del partner
  • Biopsia dell’endometrio
  • Laparoscopia
  • VES
  • Proteina C reattiva
  • Analisi del sangue

4. Cura e terapie

Per il trattamento della PID è fondamentale eliminare l’infezione acuta e la prevenzione delle conseguenze dirette. La cura antibiotica scelta è sempre ad ampio spettro, poiché è importante colpire ogni diverso agente patogeno responsabile dell’infezione: risolve in genere la sintomatologia acuta e nei casi più gravi è possibile procedere tramite laparoscopia per controllare più efficacemente l’infezione, rispetto alla sola terapia antibiotica. Inoltre è fondamentale che nel caso in cui sia diagnosticata la malattia e in attesa di cura, la paziente si astenga da rapporti sessuali fino al termine completo del trattamento prescritto.

5. Cure naturali

Ricordiamoci che nel caso di malattie o patologie, è sempre bene rivolgersi ad uno specialista che saprà risolvere con adeguate cure. Nel caso poi volessimo intervenire per il trattamento di questa patologia in maniera naturale, possiamo utilizzare diversi rimedi.

L’assunzione di cibi ricchi di vitamina C aiuta il collo dell’utero a creare collagene, utilissimo per mantenere aggregate le cellule cervicali, affinchè possano prevenire infezioni batteriche. In alternativa, possiamo intervenire mediante assunzione di compresse di vitamina C, definita anche comunemente acido ascorbico.

Un elemento naturale molto indicato nel trattamento delle infiammazioni pelviche è l’aglio: infatti, grazie alle sue proprietà antibatteriche e antibiotiche aiuta a regolare i batteri vaginali buoni, aiutando a prevenire che si ripeta l’infezione.

Altro elemento naturale che può aiutarci è la curcuma: infatti grazie alla curcumina, caratterizzata da grande potere antibatterico e proprietà anti infiammatorie, aiuta a combattere l’infezione alleviando i sintomi, rinforzando il sistema immunitario.

Altro trattamento efficace, il bicarbonato di sodio: aiuta a ridurre l’acidità, alcalinizzando il colon e gli altri organi. Inoltre, aiuta nell’eliminazione dei batteri che causano l’infezione bilanciando il ph del corpo.
Infine, anche lo yogurt probiotico con fermenti vivi è ottimo come rimedio per combattere ogni sorta di infezioni poiché i batteri buoni dello yogurt combattono quelli cattivi che causano infezioni.

6. Complicazioni e rischi

  • Dolore pelvico cronico
  • Infertilità
  • Gravidanze extrauterine

L’infertilità è legata nel caso di malattia infiammatoria pelvica, ad un danno tubarico causato dalla malattia, come aderenze o occlusioni che impediscono quindi la motilità della tuba. Nel caso di gravidanza extrauterina parliamo di gravidanze tubariche, dove l’uovo fecondato non è trasportato lungo le tube ma viene intrappolato nelle microlesioni tubariche. Infine per quanto riguarda il dolore pelvico cronico parliamo di periodi di dolore superiori a sei mesi, con dolori persistenti ed esacerbazioni in fase sindrome premestruale e pre ovulatoria. Questo può essere causato da aderenze di vario genere oppure da una persistente dilatazione della tuba nella quale si raccoglie liquido sieroso.

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