Negli ultimi anni le allergie sono vertiginosamente aumentate e con esse la confusione in merito, soprattutto per quel che concerne le intolleranze e i test allergici.

Da un lato, si attribuisce qualsiasi malanno ad un cibo al quale si sarebbe intolleranti, dall'altro lato c'è la corsa a verificare la propria intolleranza tramite prove prive di riscontro scientifico. E così si elimina arbitrariamente un alimento perché lo "ha imposto" il verdetto di un test inattendibile. Con l'aggravante che spesso il paziente crede che sia esatto!

Nelle prossime pagine chiediamo lumi agli esperti in immunologia.

«Quello che è più curioso - come afferma Massimo Triggiani, presidente della SIAIC (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica) - è che questi test possono valutare addirittura le allergie dei bambini senza sottoporli direttamente alla procedura di analisi: basta che la madre tenga semplicemente il figlio in braccio e si sottoponga lei stessa al test».
 
Il successo di queste procedure diagnostiche "alternative" sta nel fatto che permettono di avere un risultato in tempi molto brevi «ed è questo che la gente vuole ottenere: una risposta immediata ai suoi problemi anche a scapito della effettiva valenza medica».

Gli immunologi e allergologi affermano che se per gli adulti questi test non comportano un rischio per la salute, per i bambini invece possono diventare molto pericolosi: se un adulto decide di per sé di eliminare alcuni alimenti perché si è voluto affidare a queste persone è una cosa, ma la responsabilità nei confronti dei bambini è diversa. Meglio affidarsi a medici specialisti in allergologia, professionisti e certificati.

Per prima cosa, informati dal tuo medico curante sugli ambulatori che eseguono prove allergiche vere, e cioè: prick test, patch test, prelievi del sangue. Sarà lui ad indirizzarti verso l'esame giusto, qualora sospetti una reazione allergica che si manifesta con pruriti, arrossamenti, edemi, dermatiti, orticaria ecc.

Nel caso delle intolleranze alimentari (al glutine e al lattosio), l'iter è ancora diverso: la prima si esegue tramite gli esami di laboratorio e la seconda tramite un test a respiro. Nelle prossime pagine i dettagli.

«Quello che è più curioso - come afferma Massimo Triggiani, presidente della SIAIC (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Clinica) - è che questi test possono valutare addirittura le allergie dei bambini senza sottoporli direttamente alla procedura di analisi: basta che la madre tenga semplicemente il figlio in braccio e si sottoponga lei stessa al test».
 
Il successo di queste procedure diagnostiche "alternative" sta nel fatto che permettono di avere un risultato in tempi molto brevi «ed è questo che la gente vuole ottenere: una risposta immediata ai suoi problemi anche a scapito della effettiva valenza medica».

Gli immunologi e allergologi affermano che se per gli adulti questi test non comportano un rischio per la salute, per i bambini invece possono diventare molto pericolosi: se un adulto decide di per sé di eliminare alcuni alimenti perché si è voluto affidare a queste persone è una cosa, ma la responsabilità nei confronti dei bambini è diversa. Meglio affidarsi a medici specialisti in allergologia, professionisti e certificati.

Per prima cosa, informati dal tuo medico curante sugli ambulatori che eseguono prove allergiche vere, e cioè: prick test, patch test, prelievi del sangue. Sarà lui ad indirizzarti verso l'esame giusto, qualora sospetti una reazione allergica che si manifesta con pruriti, arrossamenti, edemi, dermatiti, orticaria ecc.

Nel caso delle intolleranze alimentari (al glutine e al lattosio), l'iter è ancora diverso: la prima si esegue tramite gli esami di laboratorio e la seconda tramite un test a respiro. Nelle prossime pagine i dettagli.

La diagnosi delle allergie attraverso i prick test

Per diagnosticare le allergie,è necessario cercare le immunoglobuline IgE specifiche per una determinata sostanza (cibo compreso), cioè gli anticorpi responsabili della reazione esagerata.

Le IgE specifiche si possono ricercare sia “in vivo” (mediante test cutanei a lettura immediata da effettuare con estratti commerciali purificati di alimenti o con il cibo fresco) che “in vitro” mediante un test di laboratorio capace di individuare le IgE specifiche, chiamato RAST, che si effettua sul sangue del paziente.

Il primo tipo di test si chiama "prick test" e si effettua sull'avambraccio; i secondi invece tramite il prelievo del sangue.

La diagnosi delle allergie attraverso i prick test

Per diagnosticare le allergie,è necessario cercare le immunoglobuline IgE specifiche per una determinata sostanza (cibo compreso), cioè gli anticorpi responsabili della reazione esagerata.

Le IgE specifiche si possono ricercare sia “in vivo” (mediante test cutanei a lettura immediata da effettuare con estratti commerciali purificati di alimenti o con il cibo fresco) che “in vitro” mediante un test di laboratorio capace di individuare le IgE specifiche, chiamato RAST, che si effettua sul sangue del paziente.

Il primo tipo di test si chiama "prick test" e si effettua sull'avambraccio; i secondi invece tramite il prelievo del sangue.

I patch-test sulla spalla

Sulla spalla del paziente vengono applicati dei dischetti contenenti delle sostanze potenzialmente allergiche. Serve per capire le origini delle orticarie e delle reazioni allergiche che si manifestano sulla cute (dermatite, arrossamenti, gonfiori, pomfi, edemi, vescicole ecc.). I dischetti vengono lasciati sulla pelle per circa 48 ore.

Sarà poi lo specialista in allergologia ad interpretare i risultati, una volta rimossi.

Come si diagnostica la celiachia

Una prima diagnosi avviene attraverso l'anamnesi del paziente: se il medico sospetta un'intolleranza al glutine prescrive le analisi del sangue per verificare la presenza di specifici anticorpi, in particolare la transglutaminasi anti-tissutale (tTGA, le più usate a fini diagnostici), gli anticorpi anti-endomisio (EMA, diretti contro le componenti delle cellule intestinali dell'organismo) e gli anticorpi antigliadina (AGA, rivolti verso componenti del glutine e meno importanti dal punto di vista clinico per l'alto tasso di falsi positivi).

Se il dosaggio di questi anticorpi è superiore alla media, il paziente è probabilmente celiaco. L'ulteriore diagnosi avviene attraverso la biopsia del tessuto dell'intestino duodeno, prelevato tramite la gastroscopia.

Come si diagnostica la celiachia

Una prima diagnosi avviene attraverso l'anamnesi del paziente: se il medico sospetta un'intolleranza al glutine prescrive le analisi del sangue per verificare la presenza di specifici anticorpi, in particolare la transglutaminasi anti-tissutale (tTGA, le più usate a fini diagnostici), gli anticorpi anti-endomisio (EMA, diretti contro le componenti delle cellule intestinali dell'organismo) e gli anticorpi antigliadina (AGA, rivolti verso componenti del glutine e meno importanti dal punto di vista clinico per l'alto tasso di falsi positivi).

Se il dosaggio di questi anticorpi è superiore alla media, il paziente è probabilmente celiaco. L'ulteriore diagnosi avviene attraverso la biopsia del tessuto dell'intestino duodeno, prelevato tramite la gastroscopia.

Come si diagnostica l'intolleranza al lattosio

Per diagnosticare un'intolleranza alimentare come quella al lattosio, si deve evidenziare la carenza dell'enzima preposto alla metabolizzazione dello zucchero del latte.

Tale diagnosi la si effettua tramite il Breath Test all’idrogeno, un test a respiro capace di evidenziare il deficit enzimatico. In breve, al paziente viene somministrato lattosio, questi viene così sottoposto al breath test: se attraverso il respiro esalato si rinviene una quota di idrogeno superiore rispetto a quella riscontrata prima della somministrazione, si evidenzia la diagnosi di intolleranza a latte e derivati.

Esami del sangue per diagnosticare le allergie

Si chiamano Rast e Prist: sono esami del sangue utili per evidenziare se una persona soffre di allergia e per cercare di individuare a quale sostanza specifica si è allergici. Si effettuano nei laboratori di analisi.

Test per le allergie: attenti a quelli falsi

  • 21 01 2017

In ambulatorio, in farmacia, perfino al centro estetico: i falsi test per la diagnosi di intolleranze e allergia sono ovunque. Facciamo chiarezza con la specialista in allergologia

In parallelo all’aumento delle allergie, aumentano costantemente anche i falsi allergici e i falsi intolleranti, vittime di testbufala senza alcun valore scientifico proposti da erboristerie, farmacie, ambulatori e studi medici.
 
Le affermazioni dell’European Academy and Clinical Immunology parlano chiaro: solo l’1% degli esiti dei test “naturali” proposti rivela un’effettiva patologia di natura immunologica.

A fare da eco gli immunologi e allergologi che ogni giorno effettuano le prove allergiche scientifiche e, quindi, veritiere: «tra i test più richiesti figurano quelli per la verifica delle intolleranze alimentari – conferma la professoressa Maria Teresa Ventura, Professore Associato di Medicina Interna Responsabile Unità Operativa Semplice di Immunoallergologia Geriatrica del Policlinico Bari – alcuni arrivano ad essere molto fantasiosi e persino “fai da te”, ma sono tutti privi di riscontri scientifici.

I test per le allergie inattendibili più noti sono:

– il test citotossico: si fa attraverso il contatto al microscopio delle cellule degli alimenti sospetti con i globuli bianchi del paziente; – il test del potenziale elettrico: valuta le modifiche della resistenza elettrica della cute a contatto con l’allergene;

vega-test: si effettua tramite punture della cute;

test del capello;

– test con elettrodi: alcuni elettrodi vengono collegati al corpo del paziente mentre questi tiene in mano una boccetta contenente l’essenza di alcuni prodotti alimentari potenzialmente allergenici. Le variazioni del campo elettrico registrato testimonierebbero la presenza di un’allergia o di un’intolleranza».

Il percorso di ricerca degli allergeni è invece molto lungo e faticoso e ricorre necessariamente agli esami del sangue, ai prick test e ai test a respiro, gli unici ritenuti univocamente validi dalla comunità scientifica internazionale. Li vediamo nella gallery in alto.

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