Da diversi anni gli studi dell’EAAC (European Accademy of Allergy and Clinical Immunology) hanno puntato l’attenzione non solo sulle allergie tradizionali, ma sulle “reazioni crociate”, reazioni allergiche scatenate da alimenti simili ai pollini.

Il disagio stagionale infatti colpisce un numero sempre maggiore di persone. Si stima che in Europa siano 8 milioni i soggetti di tutte le età che soffrono di allergie respiratorie. Ai quali vanno aggiunti coloro che presentano una patologia conclamata che si manifesta nei seguenti disturbi: bruciore della lingua e della gola, gonfiore delle labbra e arrossamento degli occhi.

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Allergia ai pollini e agli alimenti

Un’allergia accentuata

Quando i sintomi causati dai pollini sono molto accentuati e si consumano cibi simili agli allergeni, si possono avere reazioni anche molto fastidiose.
 
La distribuzione delle reazioni crociate non è però omogenea sul territorio europeo. In Italia e Spagna sono pesche e albicocche a causare più frequentemente i fastidi; in Francia e Germania sono le mele; nel Regno Unito le prugne; in Olanda e Svizzera finocchi e sedano.

Sindrome orale allergica

Oltre la pollinosi, l’allergia agli alimenti

La doppia allergia o sindrome orale allergica è prevalente nella popolazione adulta e in genere la sua comparsa avviene dopo la sensibilizzazione al polline.

La percentuale di soggetti adulti allergici affetti da pollinosi che presentano sindrome orale allergica dopo ingestione di frutta o verdura varia dal 20 al 40% in base alle zone geografiche e ai pollini presi in considerazione.

Sintomi della doppia allergia

Sintomi: dai più lievi ai più severi

I sintomi dell’allergia doppia, vengono distinti in quattro classi diversi, dai più lievi ai più gravi:

1) prurito e bruciore a carico della mucosa orale, papule o vescicole nel cavo orale, edema delle labbra; tali sintomi sono sempre presenti;

2) ai precedenti possono associarsi difficoltà alla deglutizione, vomito, mal di stomaco e/o pancia, diarrea;

3) possono associarsi anche sintomi generalizzati quale l’orticaria;

4) e allo stadio più grave edema della glottide e shock anafilattico.

Le manifestazioni orali nei soggetti sensibili sono percepite nell’arco di pochi minuti dal contatto con l’alimento, mentre i sintomi che coinvolgono gli altri organi possono comparire entro 30-60 minuti dall’ingestione.

Cosa non mangiare se si è allergici ai pollini

Non mangiare questi alimenti

Se sei allergico alla betulla e all’ontano: mela, pera, pesca, albicocca, ciliegia, banana, noce e nocciola, kiwi, fragola, lampone, prugna, sedano, carota, finocchio, prezzemolo.

Se sei allergico ai pollini di artemisia e ambrosia: mela, banana, melone, anguria, mango, castagna, arachide e nocciole, sedano, zucca, cicoria, carota, peperone, finocchio, prezzemolo.

Se sei allergico alle graminacee: pesca, albicocca, ciliegia, prugna, melone, anguria, kiwi, agrumi, mandorla, pomodoro.

Se sei allergico alle orticacee: melone, ciliegie, basilico, gelso e ortica.  

Alimenti sensibilizzanti simili al polline

Alimenti allergizzanti simili al polline

Tra gli altri alimenti sensibilizzanti ci sono anche nocciole, arachidi, soia e la frutta tropicale, come avocado e maracuja.

Per gli allergici un aiuto viene anche dall’omeopatia. In alternativa o in affiancamento dei farmaci tradizionali, gli omeopati consigliano Orthohistaminum e integratori di ribes nero, da dosare in accordo col medico secondo le proprie necessità.