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L’immagine restituita dalle ricerche internazionali non è confortante: rispetto ad altri Paesi, inclusi molti di quelli Ocse, le italiane hanno una bassa conoscenza finanziaria. Eppure ci sono decine di ragioni per cui dovrebbero occuparsi di finanza.

La prima è che sono perfettamente in grado di farlo. Nella quotidianità, infatti, non siamo affatto digiune di gestione finanziaria. La maggior parte di noi prende decisioni su questioni come le spese quotidiane o l’amministrazione del budget familiare. Però, quando si tratta di intervenire sull’acquisto di una casa o su un investimento, spesso ci tiriamo indietro, non tanto perché ne sappiamo meno degli uomini, ma perché siamo più consapevoli di non saperne abbastanza. Siamo quindi più caute, spesso spaventate e convinte di non essere all’altezza.

Per questo è nato il portale www.quellocheconta.gov.it, un contenitore di informazioni semplici che fornisce gli strumenti per decidere con consapevolezza sui propri soldi. Non è necessario diventare esperti, basta imparare alcuni concetti fondamentali. Una cosa importante soprattutto per noi donne, perché con l’aumento dell’età media e dei divorzi non possiamo più permetterci di delegare ad altri la gestione del denaro.

Non solo. Siamo noi che più di tutti ci prendiamo cura dei familiari, dai figli ai genitori anziani: se impariamo a gestire le questioni finanziarie, gli effetti positivi si ripercuoteranno sull’intera società. Donne e finanza non sono un binomio impossibile, e lo dimostrano figure come Christine Lagarde, che dirige il Fondo mondiale internazionale, o Drew Gilpin Faust, fino a pochi mesi fa presidente della Harvard University.

Io stessa che partivo con due “handicap”: essere donna ed essere nata in un Paese con basse conoscenze in finanza, sono oggi considerata un’esperta di questa materia nel mondo. A dimostrazione che le statistiche non sono il nostro destino, ma possono essere cambiate. E l’educazione finanziaria può modificare, in meglio, la vita di tutte noi.

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30% degli italiani vorrebbe saperne di più in fatto di risparmi e investimenti.

30% dei nostri connazionali tiene traccia scritta delle spese. Solo un terzo delle famiglie, però, dichiara di avere fatto una pianificazione finanziaria. E tra coloro che non lo fanno, il 65% è convinto che sia inutile.

45% è la percentuale di chi ha una bassa soglia di tolleranza alle perdite finanziarie. Più della metà del campione, però, è disposta a fare un investimento ad alto o moderato rischio pur di avere un buon guadagno. Un dato che dimostra la scarsa conoscenza sulla relazione tra rendimento e rischio.

(Dati tratti dal Rapporto sugli investimenti finanziari delle famiglie italiane della Consob)

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IL SITO CHE TI AIUTA

Il primo stipendio, l’acquisto di una casa, l’arrivo dei figli e la pensione: la nostra vita è fatta di tappe che ci costringono a fare i conti con le nostre finanze, e imparare a gestirle. Per aiutarci a farlo con consapevolezza il Comitato per l’educazione finanziaria ha ideato il sito quellocheconta.gov.it, dove puoi trovare informazioni, consigli e indicazioni utili per affrontare le questioni finanziarie legate alla vita quotidiana: dalla richiesta di un mutuo alla gestione del budget famigliare, dagli investimenti ai prestiti. Il sito segue il percorso a tappe della vita, dal primo stipendio fino al pensionamento. C’è anche un focus sulle varie forme di investimento, e sulle cose da sapere e da chiedere, per non avere brutte sorprese.

In collaborazione con

Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziariaAnnamaria Lusardi, docente di economia alla George Washington University, alla guida del Comitato italiano per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria; Magda Bianco, titolare del Servizio tutela dei clienti e antiriciclaggio della Banca d’Italia; Nadia Linciano, responsabile dell’Ufficio studi economici della Consob.

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