Come curare le piante grasse

Come curare le piante grasse

Le piante grasse sono belle e decorative e sono famose per aver bisogno di poche cure: ecco la guida veloce con tutti i consigli per coltivare le piante grasse, farle fiorire e moltiplicarle

Ammettilo, il giardinaggio non è proprio la tua passione. E per rimediare al pollice verde inesistente, hai deciso di dedicarti alle piante grasse che all’apparenza sono più facili da gestire. Insomma, la scelta giusta per chi ama il verde ma fatica a far sopravvivere piante e fiori. Ma sai come curare le piante grasse?

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Come curare le piante grasse

Le piante grasse sono particolari tipologie di piante in gran parte originarie del Sudamerica o di zone desertiche, ma sono comunissime dalle nostre parti come piante da appartamento o da mettere sul balcone. Questo perché curare e coltivare le piante grasse è estremamente efficace e poco impegnativo, e a fronte di ciò la loro resa decorativa è davvero inimitabile.

Questo non vuol dire che le piante grasse possano essere lasciate a se stesse, ma di sicuro richiedono poco impegno. Infatti le piante grasse sono dette anche “succulente” perché dotate di particolari tessuti in grado di assorbire l’acqua in eccesso e di immagazzinarla per poi utilizzarla nei momenti di necessità. Proprio questa loro peculiarità le rende adatte a vivere nei climi più aridi e ostili, ma anche nelle nostre case, e le rende perfette per chi ha poco tempo da dedicar loro, in particolare per innaffiarle. L’importante è conoscere pochi ma fondamentali segreti per farle crescere nel modo migliore, per mantenerle davvero a lungo, innaffiarle quando serve, farle fiorire e anche moltiplicarle. Ecco tutto quello che bisogna fare.

Piante grasse: i benefici

Non solo bellezza: le piante grasse sono più semplici da curare, ma hanno anche diversi benefici. In particolare, purificano l’aria. Eliminano le tossine ed evitano l’accumulo di monossido di carbonio. A differenza di altre piante, che nelle ore di buio rilasciano anidride carbonica, quelle “succulente” continuano a produrre ossigeno sia di giorno sia di notte. Quindi, perché non tenerne una in camera da letto? Sono l’ideale per respirare aria pulita.

Alcuni studi, inoltre, hanno dimostrato che le piante grasse favoriscono la concentrazione e la capacità di memorizzare. Vuoi dire addio ai malanni di stagione? Regolando l’umidità, prevengono persino malattie come raffreddore, mal di gola e tosse. Non solo: se proprio non sei riuscito a sfuggire alla classica influenza, queste piante aiutano a guarire, riducendo i tempi di degenza. Inoltre, contribuiscono a rendere la pelle più morbida e luminosa.

Piante grasse

Piante grasse: dove metterle

Le piante grasse sono originarie di zone aride e desertiche e sono quindi adatte anche ai climi più ostili. Amano ogni tipo di clima caldo, dai più secchi a quelli umidi, l’importante è che non si tratti di aree con assenza totale di piogge, in quanto non potrebbero realizzare la riserva idrica minima necessaria alla sopravvivenza. Se vuoi coltivarle fra le mura di casa ricorda che le succulente necessitano di posizioni luminosissime anche se non gradiscono il pieno sole. Se hai necessità di metterle in un punto molto esposto al sole, puoi ovviare mettendole vicino a piante più alte che possono offrire protezione. 

Piante grasse: quanto bagnarle

Le piante grasse devono essere innaffiate con estrema parsimonia. La prima causa di morte delle succulente è infatti l’eccessiva acqua che ne satura i tessuti portandoli a rapida marcitura. Le tempistiche variano da pianta a pianta, ma puoi regolarti a vista, tastando il terreno e osservando lo stato di salute della pianta: sarà lei stessa a dirti inequivocabilmente che ha sete. Se non sai cosa fare ricorda un famoso detto riferito a queste piante recita: “In caso di dubbio, è meglio non innaffiare”. Nonostante esistano delle differenze a seconda della specie, le piante grasse generalmente resistono senza acqua per circa due settimane. 

Tieni inoltre presente che questo vale per le piante grasse in vaso, mentre quelle messe in piena terra non hanno assolutamente bisogno di acqua perché sono le radici stesse ad assorbire tutta l’umidità necessaria dal terreno.

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Come bagnare le piante grasse

Puoi bagnare direttamente il terreno, usare una siringa senza ago alla base o servirti dello spruzzino per vaporizzare l’acqua. Poi, metti via l’annaffiatoio e assicurati che sotto il vaso ci sia un foro per rilasciare l’acqua in eccesso. È importante per evitare che l’acqua si accumuli, ristagni e faccia morire la pianta. 

Come accorgerti se alle piante grasse manca acqua

In estate le piante grasse trovano le condizioni ideali per crescere, trattandosi di specie abituate alle alte temperature. In tal caso, quindi, monitora con più attenzione il terreno: in inverno potrebbero resistere per mesi senza acqua, ma con l’arrivo del caldo potrebbero necessitarne in maggiore quantità. Bagna le tue piante grasse quando ti accorgi che il terreno è completamente secco.

E allora, come capire se la pianta è stata bagnata troppo poco? Le caratteristiche delle loro foglie permettono di immagazzinare l’acqua necessaria per sopravvivere. Se noti delle grinze, significa che la tua pianta comincia a essere disidratata. Pian piano, le foglie rischierebbero di seccarsi e staccarsi dal terreno. Anche quando diventano troppo gialle o marroncine, unitamente a un terreno troppo secco, è necessario procedere con l’irrigazione.

Attenzione a non eccedere

Se le tue piante grasse ti chiedono acqua, è sufficiente armarsi di annaffiatoio e idratarle poco per volta. Ma se hai abbondato con le dosi d’acqua, c’è il rischio che marciscano. L’eccesso di liquidi, infatti, può essere deleterio per specie che – di natura – non necessitano grandi quantità di acqua. Alcuni segnali sono dei veri campanelli d’allarme. Se hai commesso qualche errore, bagnando eccessivamente le tue piante grasse, le foglie cominciano a essere molli e ad afflosciarsi.

Alla base, potrebbe comparire della muffa. Il colore cambia, passando dal verde al giallo, fino ad annerirsi. Alla fine, le foglie rischiano di cadere e resta solo lo stelo. Insomma, è evidente che troppa acqua non si addice per niente a queste specie. Anzi, non esagerare perché rischi di farle morire.

Come moltiplicare le piante grasse

Le piante grasse si moltiplicano per talea anche se con procedimenti differenti a seconda del tipo di pianta da riprodurre, o meglio dalla porzione. Se, ad esempio, vogliamo far rinascere una pianta che è caduta o si è rotta dobbiamo ripiantarla nella terra. Se invece vogliamo solo “duplicare” una piantina che ci piace molto possiamo prendere foglie o porzioni della pianta e appoggiarle semplicemente sulla terra.

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Piante grasse: il rinvaso

Il rinvaso di una pianta grassa deve avvenire non più di una volta all’anno per le piante più piccole, e due per le più grandi. Procurati un vaso di terracotta sufficientemente grande e un po’ di argilla espansa o cocci da mettere sul fondo per garantire in giusto drenaggio del terreno, fondamentale perché la pianta cresca forte e bella.

Piante grasse con fiori: le più semplici da coltivare

Erroneamente pensiamo che le piante grasse fiorite siano qualcosa di raro ma in realtà non è così. E poi – come tutte le piante grasse – anche quelle con fiori non necessitano nemmeno di cure troppo complicate per sbocciare rigogliose.

Ne esistono moltissime specie, in grado di regalarci fiori dai colori vivaci e dalle forme curiose e interessanti, alcune persino nei periodi freddi dell’anno. Ecco quelle più comuni e più facili da coltivare.

Come curare le piante grasse

Echeveria

È una pianta grassa senza spine, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, ed è davvero comunissima nelle nostre case, anche perché è molto bella e ornamentale anche quando non è fiorita.

È originaria del Messico e predilige climi caldi e asciutti, cosa che le consente di vivere benissimo fra le mura domestiche. Ha foglie piatte e carnose, disposte a rosetta e fusti robusti che in età adulta si ramificano producendo una gran quantità di nuove piantine che possono essere staccate dalla pianta madre per generarne di nuove.

In primavera produce fiori persistenti, di piccole dimensioni, eretti su uno stelo che si sviluppa dal centro della pianta e che, a seconda delle varierà, possono variare tonalità dal giallo intenso all’arancione corallo. Questa pianta è famosa per la sua longevità e richiede pochissime cure. Basta innaffiarla – facendo attenzione a non bagnare le foglie – circa una volta a settimana, accertandoci che il terriccio sia secco. Inoltre in inverno – come per la maggior parte delle piante grasse – meglio innaffiarla poco e niente.

Mammillaria

La mammilaria è una pianta appartenente al genere delle cactacee, cioè è un cactus vero e proprio, e comprende al suo interno oltre 300 diverse varietà. Originaria delle zone desertiche dell’America centrale ama i climi caldi e secchi e trova nelle nostre case il suo habitat ideale. È molto apprezzata per la sua forma particolare completamente sprovvista di rami, e ovviamente per i suoi bellissimi fiori che sbocciano direttamente dal fusto durante l’estate, formando come delle piccole coroncine colorate sulla sommità della pianta. La fioritura è estiva e può variare dalle tonalità del giallo fino al fuxia intenso.

Per questo cactus bisogna fare attenzione alla posizione: non va mai messa in pieno sole, va bene la penombra, mentre in inverno meglio tenerla dentro casa perché non tollera le temperature inferiori ai 10°. Come tutte le piante grasse la Mammillaria teme l’acqua stagnante, e va innaffiata circa una volta a settimana in estate e una volta al mese in inverno, sempre assicurandoci che il terriccio sia ben secco.

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Aeonium

È una pianta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, originaria dell’Africa ma ormai naturalizzate in molte zone del sud Italia. Si caratterizza per la forma a rosetta e per le foglie carnose, che in alcune varietà tendono al viola. Facilissima da coltivare, produce piccoli fiori a stella, di colore variabile, posti a gruppi in cima a uno stelo. Curarla è semplicissimo: basta innaffiarla non più di una volta in estate e di tanto in tanto in inverno, in maniera tale che il terriccio non sia troppo secco. Va rinvasata ogni primavera.

Cactus di Natale

Originaria del Brasile, la Zygolactus Truncatus è una delle piante grasse più facili da coltivare e più adatte a crescere nelle nostre case. Fiorisce rigogliosa nel periodo delle festività natalizie (da qui il nome) con fiori dalla forma ricercata e dal colore intenso, nelle tonalità del rosso e furia fino al viola.

Astrophytum

È una famiglia di cactus di forma sferica che si sviluppa in altezza, diviso in coste che, se osservato dall’alto, gli regalano la forma di una stella. Con spine o senza, si caratterizza rispetto alle altre cactaceae per la presenza di numerosi puntini bianchi in rilievo sparsi in misura più o meno rilevante sul fusto. La fioritura avviene nel periodo estivo, la pianta porta dei fiori di colore giallo con la parte centrale colorata di rosso che sono particolarmente belli.

Come curare le piante grasse

Gymnocalycium

È un genere di piante succulente della famiglia delle Cactacee, originario del Sudamerica. Di forma globosa è generalmente dotato di spine poco fitte e di grandi dimensioni. Nel periodo estivo producono, all’apice del fusto, piccoli fiori, di colore rosato, rosso, bianco o giallo.

Come far fiorire le piante grasse

Generalmente le piante grasse fioriscono in maniera spontanea e la maggior parte di esse (anche se come abbiamo visto non tutte) fioriscono durante la stagione calda. Questo perché la maggior parte delle piante grasse limitano la loro attività vegetativa alla stagione calda, dato che in inverno – con l’abbassarsi delle temperature – è come se andassero in una sorta di letargo. Il fenomeno affascinante è che la fioritura delle piante grasse è spesso sorprendente, coloratissima, ma anche poco duratura. Alcuni fiori arrivano a durare anche poche ore. In generale i fiori dei cactus non durano mai più due o tre giorni.

Tutto quello che possiamo fare ad ogni modo è favorire la fioritura della pianta grassa. In che modo? Ecco alcuni consigli:

  • Aspettare: moltissime piante grasse cominciano a fiorire solo dopo qualche anno di vita (due o tre), alcune anche dopo 7 o 8 anni
  • Rispettare il periodo di “riposo” delle piante grasse: è un principio fondamentale da conoscere se vogliamo coltivare le piante grasse. Bisogna sempre ricordare che con l’arrivo del freddo queste piante vanno letteralmente in letargo, e questo periodo va rispettato, tanto che è sconsigliato persino innaffiarle. Anche per questo in inverno le piante grasse vanno lasciate all’esterno, magari in una serra non riscaldata. Proprio il riposo dei mesi invernali permette alle piante grasse di tornare in attività al loro meglio, e quindi fiorire, durante la stagione calda.
  • Scegliere una posizione abbastanza soleggiata per la pianta.
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Piante grasse: le specie per l’estate

Come abbiamo detto, in estate le piante grasse richiedono maggiori cure e attenzioni. Nonostante, infatti, durino senza acqua anche per giorni e non necessitino di particolari accorgimenti, con la stagione calda serve un occhio di riguardo in più. Ti forniamo una miniguida per trovare le specie più adatte da mettere in terrazzo in estate.

Piante grasse ricadenti

Nelle cassette appese stanno bene le piante ricadenti, con fusti lunghi fino a mezzo metro. Si può scegliere la Hoya carnosa con fiori bianchi, la Schlumbergera, che ha corolle rosa o rosse a forma di trombetta, o la Setcreasea purpurea, con foglie simili a piccole spade viola.
Sul fondo della cassetta si mettono prima delle palline di argilla, quindi si sistema la pianta al centro e infine si riempie il vaso con una miscela preparata per tre quarti di torba e per un quarto di sabbia.

La ciotola di piante grasse fiorite

Per realizzare una ciotola bella e colorata occorrono una Pachypodium lamerei, che ha il fusto a bottiglia e fiori bianchi, e 14 piantine più basse, scelte tra queste varietà: il Graptopetalum con foglie a rosetta e l’Echeveria gibbiflora, con fiori arancio, alte 15 cm; la Rebutia e l’Echinops, con fiori simili a margherite, alte 10 cm.

In una ciotola da 50 cm, riempita di terra per piante grasse, si mette vicino al bordo la pianta alta e davanti, a scalare, quelle più piccole.

Segnaposto con piante grasse

Composizione di piante grasse particolari

Per chi ama le piante originali, ecco alcune varietà particolari e scenografiche: l’Agave victoria reginae ha foglie appuntite e spinose; l’Echinocactus grusonii è formata da grosse sfere spinose; i Lithops sono chiamati sassi viventi perché sono simili alle pietre del deserto; l’Adenium obesum ha fiori rossi che ricordano l’oleandro; la Fenestraria ha foglie trasparenti.

Conviene lasciare le piante nei vasi in cui si acquistano e raggrupparle in un angolo del balcone che si vuole arredare.

Piante grasse senza spine

Ci sono molte piante grasse senza spine, adatte per chi ha bambini o animali domestici. La Ceropegia woodii ha fusti sottili, piccole foglie a forma di cuore e fiori rosa; la Rhipsalis clavata ha tralci che cadono a cascata; il Senecio macroglossum assomiglia all’edera; il Sedum morganianum e il Sedum burritum hanno foglie che avvolgono il fusto della pianta.

Non hanno bisogno di cure: si lasciano nel vaso in cui si acquistano, appoggiate per terra.

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L’echinocereus

Questa pianta grassa ha un fusto quasi sferico e 10 costole in rilievo con spine robuste. Dà fiori, rosa oppure porpora, grandi 10 cm. Va rinvasato prima della fioritura in un contenitore poco più grande del precedente, aggiungendo terra per piante grasse. Si concima a metà primavera e a settembre. D’estate, quando fiorisce, si innaffia a giorni alterni. Poi, fino a settembre, va bagnata solo se la terra è asciutta.

Se si acquista in serra o in vivaio, prima di esporlo al sole, va sistemato all’ombra per una settimana. Così si abitua gradualmente alla luce intensa e non si “brucia”.

Il notocactus

La specie da balcone è alta 10, 20 centimetri e ha piccole spine. Fa tanti fiori gialli, arancioni o fucsia.

Ci vuole una zona esposta al sole fino a mezzogiorno. Da maggio a settembre va bagnato ogni due giorni e concimato ogni due settimane. Poi, si riduce gradualmente l’acqua e si sospende il fertilizzante.

Per evitare di innaffiarlo troppo, si versa il liquido nel sottovaso. Dopo due ore, si controlla che le radici abbiano assorbito tutta l’acqua: se ne è rimasta, si elimina.

Come far fiorire un cactus

Il ferocactus

Ha spine pungenti. In pochi anni raggiunge i 30 cm di diametro. Fa fiori rossi o gialli. Va messo in pieno sole e, per farlo fiorire, da inizio primavera si nutre con fertilizzante bilanciato ogni due settimane. D’estate, fino ad agosto, ogni due giorni, si solleva il vaso: si bagna soltanto se è leggero perché la terra è asciutta. A fine luglio si sospende il fertilizzante. A settembre si innaffia una volta alla settimana.

L’opunzia

Conosciuta come fico d’India, l’opunzia è una specie diffusa. Ha fusti piatti e ovali, con ciuffetti di spine. I fiori sono rossi, arancioni o gialli. Per coltivarla occorre un vaso di terracotta, più pesante della plastica, per dargli stabilità nelle giornate ventose. Serve una terra miscelata al 50 per cento con sabbia. Si bagna ogni due settimane, da marzo a settembre. Va protetta dagli attacchi dei funghi. A metà primavera si aggiunge il prodotto antifungino all’acqua dell’innaffiatura.

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Come allestire un giardino con piante grasse

La bellezza suggestiva di un giardino curato e in fiore è sempre uno spettacolo capace di sbalordire. Per rendere però il nostro giardino davvero particolare e originale, perché non provare ad allestire un angolo con delle piante grasse? Anche se spesso sono sottovalutate, le piante grasse sanno in realtà regalare fioriture variegate e deliziose. Inoltre, come abbiamo visto, sono piante resistenti e che non necessitano di cure particolari. Andiamo allora a scoprire insieme come allestire un giardino con le piante grasse.

Scegliare il tipo di pianta

Il primo step per allestire il nostro giardino con le piante grasse, è quello di selezionare le varietà che andremo a piantare. Le piante grasse infatti non sono tutte uguali! Esistono moltissimi specie che si differenziano per grandezza, fioritura e forma. Per un giardino particolarmente colorato optiamo quindi per varietà che fioriscano in diversi periodi dell’anno. In questo modo avremo sempre la piacevole sorpresa di ammirare nuovi fiori sgargianti.

Anche la grandezza delle piante è importante per creare bellissimi contrasti. Le piante grasse possono poi essere sia poste in vasi che direttamente in terra. Evitiamo comunque le piante come i cactus per costeggiare un vialetto d’accesso, poiché provvisti di spine anche piuttosto grandi. Le aizoaceae, definite come piante succulente, sono sprovviste di spine e particolarmente adatte per un giardino in sicurezza. Tuttavia sono piuttosto delicate e particolari.

Cactus di Natale

Individuare il punto ideale

Una volta scelte le piante grasse per allestire il nostro giardino, dobbiamo dedicarci alla scelta della zona in cui sistemarle. Anche se non necessitano di irrigazioni frequenti e cure particolari, le piante grasse hanno bisogno di luce e calore. Posizioniamole quindi in un punto in cui il giardino è ben illuminato per buona parte della giornata. In presenza di inverni particolarmente freddi, evitiamo di piantare a terra le piante grasse. Andiamo invece a sistemarle in vasi possibilmente di terracotta.

Le piante grasse sono inoltre particolarmente indicate per impreziosire le zone rocciose eventualmente presenti nel giardino. Per garantire alle nostre piante la perfetta condizione per crescere correttamente, posizioniamole dove il terreno è più inclinato. In questo modo eviteremo possibili e dannosi ristagni d’acqua.

Curare le piante grasse correttamente

Anche se le piante grasse sono piuttosto resistenti, hanno comunque bisogno di essere curate correttamente. Questo tipo di pianta non ha bisogno di essere potata. Andranno infatti solamente rimosse le eventuali parti rovinate o spezzate. Le irrigazioni in inverno andranno quasi completamente sospese, per evitare la possibilità di marciume radicale.

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