Ormai tutti i ragazzi utilizzano sempre più i vari digital device, sia a casa che a scuola, e il fatto che la digitalizzazione sia un processo ormai avviato da tempo e praticamente inarrestabile deve mettere i genitori davanti a due verità. La prima è che è impossibile avere la responsabilità di crescere dei figli ed essere, contemporaneamente, degli analfabeti digitali e la seconda è che delle ricerche scientifiche hanno stabilito che l’utilizzo di strumenti digitali ha influito sul cambiamento del cervello umano che si è evoluto in maniera differente rispetto a quello delle generazioni precedenti.
Per questo ben vengano i computer, i tablet, le LIM a scuola e gli ebook al posto dei pesanti libri di carta ma è necessario che i genitori si adeguino a questo mondo e ai cambiamenti che ha già portato con sé. Si può essere ottimi genitori ma se non si tiene presente che i bambini hanno un nuovo modo di pensare, di ricordare e addirittura di sintetizzare i concetti, sarà impossibile che avvenga una comunicazione efficace per entrambi.

Tablet: si può usare prima dei due anni?

Gli studi dimostrano che l’utilizzo di schermi non interattivi come, per esempio, la tv, non producono effetti positivi ma, al contrario, possono produrre effetti molto negativi. I tablet invece, possono essere utili per aiutare i piccoli nello sviluppo senso-motorio. Per non correre il rischio di allontanarli da altre attività esplorative e creative, basta porre delle regole e non usare i dispositivi come dei baby sitter digitali.

Tablet e bambini tra i 2 e i 6 anni

È bene che gli schermi non interattivi e soprattutto la tv, non vengano offerti al bambino sotto i 3 anni in maniera continua senza la presenza di adulti che possano stimolarli e interagire con loro. Prima di mettere in mano a un bimbo uno schermo digitale andrebbero fatti dei giochi che lo aiutino a capire la differenza tra reale e virtuale. Un esempio può essere il “facciamo finta che”. Dai 4 anni in su, invece, il computer e il tablet possono essere usati in maniera saltuaria come strumenti di svago o per acquisire conoscenze ma sempre insieme al bambino che non dovrà mai usare da solo questi strumenti.

La scuola primaria: il computer si può usare?

L’età dei 6 anni sancisce l’ingresso nella scuola primaria, quella che i bambini della scuola dell’infanzia vedono come la scuola dei grandi. È proprio questo il momento e il luogo ideale in cui si dovrebbe cominciare un cammino di educazione digitale. Al bambino dovrebbe essere insegnato innanzitutto ad avere auto controllo nell’utilizzo dei dispositivi digitali e a guadagnare la fiducia dei genitori che non dovranno sempre essere le sentinelle che controllano quanto e come vengono usati i device. Anche se poi, in realtà, lo faranno sempre e comunque.

L'adolescenza digitale

Un adolescente senza un cellulare è come uno stagno senza cigno. Strano. Forse è per questo che i genitori si concentrano sul controllo dei piccoli schermi che hanno sempre in tasca e del pc.
In questo momento la maturazione cerebrale non è ancora completa e dunque è fondamentale il controllo dei genitori sui tempi di esposizione agli schermi digitali perché se è vero che gli strumenti digitali aiutano a sviluppare l’intelligenza logica è anche vero che un uso esclusivo ed eccessivo di internet può creare un pensiero “zapping”, ovvero troppo fluido e superficiale, e inoltre riduce la memoria e la capacità di sintesi personale e di interiorizzazione.
La prevenzione deve essere basata sull’incoraggiamento del dialogo e dell’informazione basata su dati di fatto e su un’esperienza e una conoscenza dell’argomento da parte dei genitori.