Le fragole immerse nel cioccolato a Londra, i cinnamon roll a Milano, i cramique a Parigi. Sono i protagonisti del bakery tour, il tour delle pasticcerie, l’ultima tendenza promossa dai creator sui social per immergersi a pieno nella cultura di una città. Dimentica i musei e le piazze principali: su TikTok le città si scoprono morso dopo morso. E persino le mete più remote raccontate così sembrano luoghi dolcissimi e imperdibili.
Economico, unico e itinerante, il bakery tour è accessibile a tutti. Permette di sentirsi a casa persino nelle città più distanti da noi, immergersi in diverse culture e imporsi un po’ di siesta con una pausa merenda. Per questo è amatissimo dalla Genz, che a volte lo alterna al programma vero e proprio e a volte lo adotta invece come modus operandi. Ecco come funziona e come può rendere indimenticabile la tua vacanza.
Bakery tour: una città, mille brioches
Da quando persino viaggiare è una scusa per fare contenuti, il turismo si è rivoluzionato. Prima di partire non segniamo solo le attrazioni imperdibili, ma anche i luoghi migliori in cui fare le foto, le esperienze “da local”, le occasioni per mostrare il viaggio sui social. L’ultimo fenomeno travel è il bakery tour, che arriva proprio dal mondo di Instagram e TikTok. Qui infatti sempre più food creator si sono specializzati in dolci e pasticcerie. Molti influencer (tra i più popolari, la coppia @bakerypilgrims) hanno cominciato a raccontare le città che visitavano mostrando unicamente i dolci che hanno mangiato. I video hanno cominciato a fare il giro del web, convincendo sempre più turisti a partire subito… Alla volta delle bakery!
Piano piano, questa moda ha superato i confini del mondo travel e food per raggiungere un pubblico sempre più ampio. E i luoghi consigliati hanno cominciato ad essere sempre più simili tra loro. Come racconta un articolo del Guardian sul fenomeno, infatti, oggi le bakery più amate sui social sono small business, locali piccoli e con menù raffinati. Al posto dei dolci della tradizione, sono sempre più popolari le proposte fusion. E i prezzi (spesso e volentieri gonfiati) sono giustificati non solo dalla domanda, ma anche dalla promessa di una qualità unica.
Man mano che vengono pubblicizzate, le bakeries vengono spesso prese d’assalto dai turisti e non è raro che diventino inaccessibili. Ma nonostante questo, il bakery tourism non accenna a fermarsi. Basta cercare il nome città che si vuole visitare seguito da bakery tour (o crawl) per ottenere guide sempre più dettagliate che permettono di scoprirla solo passando di pasticceria in pasticceria.
Alla scoperta dell’Italia col bakery tourism
Il bakery tourism, in tempo per l’estate, è arrivato subito anche in Italia, conquistando soprattutto la città di Milano. Cosmopolita, internazionale e sempre al passo con le tendenze, il capoluogo meneghino offre infatti ai turisti da tutto il mondo una vasta varietà di bakeries. La tradizione lombarda, come insegnano creator milanesi (e non solo) si assaggia da Sissi o da Marchesi. Poi non resta che partire alla scoperta dei legami della città con l’Europa, approfittando dell’offerta danese di Loste. Ma Milano guarda avanti, al mondo intero, per questo è possibile assaggiare un po’ di Tokyo da S’Labo (nel cuore di Chinatown) o di Medio Oriente da Ward.
Il bakery tour è consigliatissimo anche per scoprire Roma: nella capitale infatti si possono gustare paste tradizionali da Libera (zona Furio Camillo) o Love (in zona Cipro), i “Pan Goccioli” di Matrem (Piazza Bologna) e, nomen omen, oltre cento Tiramisù da Mr. 100 Tiramisù (Piazza Navona). Per gli amanti del brunch o della colazione “all’Americana” c’è invece Pop’s (zona Cavour). Non resta certo indietro Napoli, la città in cui il bakery tour è più difficile da organizzare: una tappa su cui i creator sono d’accordo è Scaturchio, pasticceria tradizionale che da oltre cento anni offre alcune delle sfogliatelle migliori della città. Poi le opinioni si dividono tra chi consiglia caffè eleganti (il più amato è Gambrinus) o punti vendita “take-away” come Chalet Ciro, il “re della graffa” in Via Toledo.
Bakery tour in Europa
Molto più semplice è invece organizzare un tour in Europa, soprattutto nelle grandi città. A questo proposito, la regina del bakery crawl è Parigi, dove l’immersione nella tradizione pasticcera era un must anche prima dell’arrivo dei social. Il perfetto bakery tour parte dai croissant di La Maison d’Isabelle, prosegue con una babka da Mamiche e termina con un cruffin chocolat a The French Bastards. Una chicca per noi italiani? Il cramique, un gigantesco “Pan Gocciolo” che ha reso popolare la catena Aux Merveilleux de Fred.
Il bakery tour spopola anche in Spagna, in particolare a Barcellona dove i video che parlano di luoghi come Demasié (pasticceria nota per i cinnamon roll) e L’Atelier (famoso per i “coni croissant”) contano più di 450mila visualizzazioni.
Ma conquista gli amanti del sweet treat anche Londra, a dispetto dell’opinione generale nei confronti del cibo britannico. La metropoli inglese accoglie infatti persone di tutto il mondo e l’influenza delle cucine la rende uno dei posti migliori per fare esperienze food all’insegna dell’avventura. Nella city, il protagonista del momento è l’ube, tubero di origine filippina dal colore viola che rende speciali bevande (come il nuovo matcha di Pret A Magner), gelati (come quello del fast food Jollybee) e creme (il bun del mese di buns from home è color lavanda grazie all’ube). Ma non mancano ovviamente tour di dolci da tè, come gli iconici scones (i preferiti dei TikToker sono quelli della catena Gail’s), le proposte ispirate alla tradizione italiana (come Arro e Arome). E non mancano certo i protagonisti assoluti di tutti i bakery tour, i cinnamon bun (o roll, a seconda della forma). Il migliore? C’è chi dice E5 (Hackney), chi Ole & Steen, ma i veri bakery lover sanno che i migliori si trovano perdendosi tra i mercati locali nel weekend.