Viaggiare

Come la Gen Z sta cambiando il settore dei viaggi e dove intende andare nel 2024

Ecco i fattori che influenzano le scelte dei nati tra il 1997 e il 2012, secondo cui partire e visitare un posto lontano o vicino è un diritto e non un privilegio riservato a pochi

Per la Gen Z, ovvero i nati tra il 1997 e il 2012, viaggiare è indispensabile. Ancora di più dopo le restrizioni causate dalla pandemia di Covid-19. A spianare la strada sono stati i predecessori, i Millennials, i nati cioè tra gli anni ’80 e ’90, che hanno creato l’idea che esplorare il mondo è un diritto e non un privilegio riservato a pochi.

Viaggiare non è questione di soldi

Per i giovani di oggi viaggiare non è una questione di soldi. Le generazioni precedenti sono più propense ad aspettare di avere un certo livello di reddito prima di spendere denaro per i viaggi, mentre il 61% dei viaggiatori della Gen Z guadagna meno di 50mila dollari all’anno, ma questo non è considerato un impedimento per poter esplorare Paesi vicini e lontani. Raimee Iacofono, nota influencer di viaggi che sui social vanta circa 186mila follower, ha spiegato che “il lavoro e la sicurezza del lavoro non sono promessi a nessuno di noi” e per questo è necessario approfittare di offerte e occasioni speciali per viaggiare.

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La Gen Z segue i valori

Un’altra differenza con la generazione precedente riguarda le mete scelte per il viaggio. I ragazzi della Gen Z prediligono luoghi tendenzialmente in linea con i propri valori, allo stesso modo in cui approcciano agli acquisti. Prima di comprare, ad esempio, capi di abbigliamento si documentano circa il trattamento dei dipendenti o l’attenzione alla sostenibilità. La stessa cosa avviene per i viaggi: i giovani voleranno in quei Paesi in cui i propri valori trovano un riscontro.

Anche per questo scelgono sempre più viaggi che richiedono spostamenti corti e il più possibile ecologici, prediligendo mete italiane raggiungibili in treno: come dimostra una ricerca di Pitchup.com, destinazioni come Veneto e Toscana sono le preferite dai giovani di tutto il mondo.

Un’altra soluzione che comincia ad acquistare popolarità per le sue opportunità ecologiche è quella dello scambio casa, con servizi come quello offerto da HomeExchange (homeexchange.it), che permettono di ridurre la propria impronta di carbonio senza rinunciare al brivido del viaggio. Secondo uno studio condotto proprio dalla piattaforma, infatti una notte in uno scambio di casa emette in media 3,52 kg di CO2, riducendo le emissioni del 40% rispetto a un affitto stagionale e del 49% rispetto a una notte in hotel. Scegliere questa opzione garantisce una diminuzione di attività inquinanti (come ulteriori spostamenti in treno o con camper) e un risparmio economico (soprattutto sulle spese alimentari).

Viaggi più lunghi e culturali

I viaggi intrapresi dalla Gen Z hanno un orientamento diverso rispetto ai Millennials ma più ancora ai Boomer. Questa generazione tende a dare maggiore priorità all’avventura, ai benefici per la salute mentale e alle esperienze culturali. Questo atteggiamento li rende più propensi a visitare luoghi in cui non sono mai stati prima e a viaggiare per periodi di tempo più lunghi. Questo è ovviamente specifico della giovane età, e non tanto della generazione, ma consolida il viaggio come uno sbocco per questi giovani adulti per connettersi con la natura, le diverse culture e se stessi.

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Lo confermano ancora i dati di Pitchup: se i Millennials (25-34) rimangono la fascia d’età più incline al campeggio (25,8% di prenotazioni effettuate sul sito), hanno rispetto alla GenZ un potere di spesa decisamente più alto. Mentre gli over 65 (i boomers) prediligono l’estero o vacanze meno impegnative, confermando che l’outdoor è una scelta da giovani.

Dove viaggerà la Gen Z?

Quali sono dunque i luoghi preferiti dalla Generazione Z? Secondo l’app di viaggi Hopper, i viaggiatori della Gen Z e dei Millennial hanno controllato i prezzi delle destinazioni in Asia il 50% più spesso nel 2023 rispetto al periodo pre-Covid. Tra le destinazioni più gettonate c’è la Thailandia, punto di partenza per chi intraprende per un tour nel sud-est asiatico, tra cui Vietnam e Filippine. Questa zona del mondo soddisfa le esigenze dei giovani per svariati motivi. Innanzitutto non è molto costosa e poi offre natura e paesaggi da sogno. “È anche lo shock culturale che attrae la Gen Z – ha spiegato l’influencer di viaggi -. Il sud-est asiatico è un luogo che altera la chimica del cervello“.

Gen Z influenzata dai social

Aspetto non meno importante è quello dei social. I giovani, che trascorrono molto tempo su Instagram e TikTok, si lasciano influenzare da quello che vedono sullo schermo per scegliere le mete dei viaggi. Nello specifico, il 61% dei viaggiatori più giovani afferma di aver scelto una destinazione perché ne è stato conquistato vedendola in foto o in video, rispetto ad appena il 49% degli intervistati totali. Inoltre, il 70% della Gen Z e Millennial è d’accordo sul fatto di essere stato ispirato nel visitare un luogo dopo averlo vista in un programma tv, su una rivista o in un film.

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