Le idee da copiare per inventarsi un mestiere

Con tanta iniziativa e un po' di
grinta tre imprenditrici si sono create veri e propri business. Questi

C’è chi, il lavoro, lo cerca. E chi invece decide di inventarselo: nuovo e, soprattutto, su misura. Ecco tre storie di successo, tre idee imprenditoriali tutte da copiare per diventare manager di se stesse.

>>Bando al superfluo

Roberta Baldoni, per lavoro, visita le case altrui: fa la consulente degli spazi domestici. «Chi mi chiama vive tra mensole e armadi stracolmi. Io creo un nuovo ordine, sistemando gli oggetti che occupano stanze e sgabuzzini. E, alla fine, la casa sembra due volte più grande». Roberta ha cominciato dall’appartamento della madre, poi è stata chiamata dalle amiche. Così è nata una vera attività (ha anche un nome: Sort it out), che ha come missione la razionalizzazione degli spazi.

«Organizzo anche i traslochi: preparo gli scatoloni, li divido per tipo e ne catalogo il contenuto». Niente orari fissi, Roberta “visita” su appuntamento. E, come libera professionista, tutto ciò che le serve è una partita Iva. I guadagni sono di tutto rispetto: la sua parcella è di 40 euro l’ora. «A chi vuole cominciare» dice lei «consiglio di sperimentarsi in casa propria. E di leggere riviste d’arredamento e design».

>>L’agenzia sbrigatutto

C’è poi chi si occupa di dare ordine non agli spazi ma alla vita dei clienti. È il caso di  Francesca Spagnoli, che con la sua agenzia Noitutto ha come obiettivo quello di liberare il tempo di chi si rivolge a lei. Francesca e la sua squadra offrono ai clienti un servizio di segreteria personalizzata per seguire pratiche burocratiche, richiedere certificati in Posta o in Comune, pagare le bollette. Ma su richiesta Noitutto si occupa anche di fare la spesa, di chiamare l’idraulico o persino di organizzare una cena a casa. Tiene poi un calendario con le date da ricordare, come compleanni e anniversari. Indispensabili, per chi voglia intraprendere un’attività del genere, un ufficio (i documenti da tenere sotto controllo sono davvero tanti) e la partita Iva. Ma soprattutto una spiccata propensione all’organizzazione. A partire, naturalmente, da quella della propria agenda.

>>Una casa da bed & breakfast

In genere si pensa sempre di aprire un bed & breakfast in zone turistiche, ma anche nelle grandi città sono sempre di più le persone che  cercano questa soluzione. E allora chi ha un appartamento in posti come Milano, Torino, Napoli, e ha la stoffa, può provarci. Donata Giovannetti l’ha fatto: ha aperto a Milano Bed&bread. «Mi sveglio e preparo la colazione per gli ospiti: torte, pane e biscotti. Poi faccio le pulizie. E il pomeriggio l’ho tutto a mia disposizione». Mettersi in regola con la legge è facile: l’Associazione nazionale b&b (tel. 041731429) segnala che basta presentare in Comune la denuncia di inizio attività e un’autocertificazione sanitaria (i moduli si trovano presso gli stessi uffici comunali). Bisogna poi avere gli impianti a norma e rispettare le leggi regionali in materia di b&b. E per farsi conoscere Donata ha creato un sito Internet assieme ad altre tre “colleghe”. E ora, dopo meno di un anno, guadagna tanto da mantenersi e pagare il mutuo.

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