Catcalling

Catcalling, nel Regno Unito sarà punito con il carcere

In Inghilterra e Galles il catcalling potrebbe diventare reato e non ci si sarà giustificazione che tenga

Fischi per la strada e poi la solita giustificazione: “Era solo un complimento”. Che cosa sia il catcalling ormai lo sappiamo tutti, eppure resta sempre impunito. A tutte noi è capitato almeno una volta di sentire qualche fischio al nostro passaggio, magari accompagnato da commenti più volgari che lusinghieri, di quelli che sanno solo metterti in imbarazzo, ti fanno provare una terribile sensazione di disagio, a cui si aggiunge inevitabilmente un po’ di paura. Generalmente considerato alla pari di una bravata, il catcalling è ormai un problema fin troppo comune a cui è bene porre un freno. Lo ha capito il Regno Unito, dove il “fischio per la strada” potrebbe diventare reato.

Catcalling presto reato?

La speranza è che la scia britannica raggiunga in fretta anche l’Italia: ebbene sì perché in Inghilterra e Galles fischiare a una ragazza o urlarle qualcosa per strada potrebbe diventare un reato. È quanto prevede una nuova proposta di legge: non importa se in quel gesto non c’era malizia o cattiveria e neppure se è stato fatto “per scherzo”. Sulla base delle modifiche apportate dalla ministra dell’Interno Suella Braverman, infatti, i colpevoli non potranno evitare la pena aggrappandosi alle solite giustificazioni. Dire che non sapevano potesse trattarsi di una forma di molestia non sarà sufficiente a scagionare gli accusati. Se il disegno di legge dovesse passare, causare “molestie intenzionali, paura o angoscia” a una persona in pubblico in base al suo genere diventerà a tutti gli effetti un reato.

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Le molestie sessuali nel Paese sono già vietate. Per la prima volta però, il Governo si scaglia nello specifico contro le molestie per strada. La decisione arriva dal conservatore Greg Clark, che alla BBC ha sottolineato: «Colma un vuoto nella legge, poiché non è mai stato un reato penale specifico molestare e intimidire intenzionalmente una donna o una ragazza in pubblico». Inoltre, ha ricordato: «Dato che non si tratta di un reato specifico, troppe donne e ragazze pensano che non abbia senso denunciarlo alla polizia».

La proposta di legge contro il catcalling arriva in Parlamento

I parlamentari della Camera dei comuni hanno approvato un disegno di legge per far diventare reato le molestie di strada. La pena prevede un massimo di 2 anni di reclusione. In Inghilterra e Galles, seguire una persona per strada o non permetterle di passare, ma anche fischi e apprezzamenti indesiderati sono azioni che potrebbero presto essere sanzionate.

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La legge è sostenuta dal governo Sunak e se la Camera dei Lord dovesse dare il via libero – come ci si attende – nel Regno Unito il catcalling sarà finalmente punito. Ma per Clark è «sorprendente» che non fosse già un reato.

Le critiche

Davanti alla proposta di legge, tuttavia, non sono mancate le osservazioni. Alcuni attivisti, infatti, hanno evidenziato una possibile scappatoia che potrebbe agevolare gli accusati e permettere loro di evitare qualsiasi condanna. Affermare che il proprio comportamento fosse gradito dalla donna o percepito come uno scherzo, infatti, potrebbe scagionare i colpevoli. Per questo motivo, ora si attende un nuovo specifico emendamento per risolvere il problema. Previsto quindi un “test di ragionevolezza”: se si tratta di un gesto che qualsiasi persona “ragionevole” reputerebbe una molestia, l’aggressore non potrà in alcun modo sfuggire alle accuse e rischia fino a due anni di carcere.

I numeri del Regno Unito

Stando a quanto emerso da un sondaggio di YouGov 2021, condotto per la BBC, ben due terzi delle donne non si sentirebbero al sicuro camminando sole nella notte. A tal proposito, la ministra Braverman ha ricordato: «Dopo aver attentamente considerato una serie di opinioni, sosteniamo un emendamento che richiederà al Governo di produrre una guida per la polizia per aiutarla a far rispettare la legge». In tal modo, fa sapere, sarà possibile chiarire «in particolare come dovrebbe essere interpretata la “condotta ragionevole”». L’obiettivo è «garantire che la nuova legge sia il più solida possibile».

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