Virginia Raffaele Claudio Baglioni

Virginia Raffaele e Claudio Baglioni

Sanremo 2018, il meglio e il peggio della terza serata

Nella terza serata del festival si alternano sul palco 4 nuove propose e 10 big. Ma a tenere in piedi lo show sono gli ospiti. Prima fra tutti, Virginia Raffaele che fa l'imitazione di Michelle

Festival di Sanremo atto terzo, la sera in cui si ci si prende definitivamente confidenza con la nuova formula: se fino all’anno scorso il giovedì era affidato ai duetti, oggi invece è gara pura, con un andamento speculare rispetto a ieri. In corsa quattro giovani e dieci big, cioè tutti coloro che non si sono esibiti ieri.

Pronti, via. Michelle Hunziker scende dalla scala con abito e postura dietrichiani, subito bocciati però da gran parte della critica social, Favino appare un po’ più ingessato del solito, Claudio Baglioni prosegue la sua tre giorni di concerto con Via, e al contrario di Favino sembra scioltissimo. Sarà la giaccca di pelle.

Precedute dai consueti siparietti stile talent, percorse da un televoto rapido come un semaforo sulla Vigevanese in ora di punta e salutate da una Hunziker polyannesca («Sono tutti bravissimi»), le nuove proposte si prendono l’access time. Ecco, in breve, le loro performance:

Mudimbi, Il mago

Gli echi black non dovrebbero bastare, ma la voce è da big e il testo sembra cucito su di lui. La critica lo scaraventa subito al primpo posto. Voto 6.

Eva, Cosa ti salverà

La tatuatrice che arrivò terza a X Factor 2016 è la più convincente. Bella voce, gran presenza scenica, brano molto ben costruito. Voto 7

Ultimo, Il ballo delle incertezze

A Sanremo ha già fatto strage di autografi e cuori, e non poteva essere altrimenti. Il brano ha qualcosa di cantautoralmente già sentito, ma anche un paio di guizzi niente male: andrà alla grande su Spotify. Voto 6,5.

Leonardo Monteiro, Bianca

In quota G2 come Mudimbi, e ha pure una direttrice d’orchestra donna. Insomma, pure l’Ariston si è portato in vantaggio rispetto al Paese reale. Purtroppo la canzone non è niente di che e lui è visibilmente emozionato durante l’esecuzione. Almeno su di lui, la giuria demoscopica concorda. Voto 5.

Dopo una lunga pausa durante la quale apprendiamo, per restare in tema di canzonette, che Emma Marrone firmerà le nuove frasi dei Baci Perugina, si comincia con i big.

Giovanni Caccamo, Eterno

Look sobrio ma vagamente hipster, brano da compitino, non certo indimenticabile, eppure l’Ariston si scioglie di applausi. Probabilmente si piazzerà in alto. Voto 6.

Lo Stato Sociale, Una vita in vacanza

La canzone è fantastica, ma tutt’altro che sanremese. Il loro destino è quello degli incompresi, come capitato costantemente ai pochi veri indie che mi hanno fatto battere il cuore su quel palco: Litfiba, Afterhours, Statuto. Paddy Jones, la straordinaria “vecchia che balla” salutata a fine esibizione da Michelle, è già una leggenda. I membri della band hanno, attaccati alle giacche, dei cartellini con i nomi degli operai Fiat reintegrati dopo un licenziamento illegittimo ma mai riammessi in fabbrica. Solo per questo meriterebbero la standing ovation. Altro che scimmie nude e Namaste. Voto 9.

Lo show decolla con Virginia Raffaele e Negramaro

È il momento dei primi ospiti. Virginia Raffaele si conferma uno dei talenti comici più cristallini di cui disponiamo, massacrando il direttore artistico in un breve sketch che lo vede nei panni del vecchio rimbambito. Poi tocca ai Negramaro, che tornano all’Ariston a 13 anni dal loro debutto con Mentre tutto scorre. Era il 2005, vennero eliminati subito fra le nuove proposte. La canzone, però, vinse il premio della Sala stampa e valse a Giuliano Sangiorgi una lunga serie di scritture. Stasera la band pugliese si cimenta con La prima volta, il suo nuovo singolo, poi a Giuliano Sangiorgi tocca duettare con Baglioni in un altro classico del direttore artistico, Poster. I pezzi cult di Baglioni stanno finendo e ci sono ancora due serate: allarme!

Luca Barbarossa, Passame er sale

Dal punto di vista musicale e autorale il trionfatore di Sanremo 1992 resta una spanna, se non due, sopra la media dei cantanti in gara. Anche l’accenno di dialetto non infastidisce: Favino e Baglioni hanno già sdoganato la romanità sobria dopo gli anni toscanocentrici di Carlo Conti. Il ritornello è migliorabile, il look un po’ da wedding singer ma tutto sommato rientra nel personaggio. Voto 6,5.

Enzo Avitabile e Peppe Servillo, Il coraggio di ogni giorno

Scampia, l’impegno civile, il peso dei sogni, quanto è bello il mare: ti piace vincere facile. Ma la canzone, nel suo complesso, non è malaccio. Per il resto, Avitabile fa Avitabile (ma senza tirare fuori i bonghi) e Servillo fa gli Avion Travel. Voto 6,5.

Dopo l’ennesimo siparietto dimenticabile di Favino – questa volta in versione Steve Jobs che aveva previsto ogni vittoria di meteora nei precedenti festival – per fortuna si torna in fretta alla gara dei big.

Max Gazzé, La leggenda di Cristalda e Pizzomunno

Giacca Osho style ma esperienza e talento da vendere per il vecchio Max, che sembra migliorare (fisicamente e artisticamente) con il passare degli anni. La canzone prende le mosse da una fiaba popolare pugliese: il bel pescatore Pizzomunno si pietrifica per amore di Cristalda, rapita dal mare o meglio da un esercito di sirene stalker che però una volta l’anno rispettano l’ordine di restrizione e lasciano che i due si amino. Arrangiamento musicale perfetto, testo ai limiti della commozione. Voto: 7.

Riccardo Fogli e Roby Facchinetti, Il segreto del tempo

Titolo adatto alla coppia: se i Pooh si sono sciolti, i loro due ex esponenti di punta della prima ora conservano una feeschezza degna di Madame Tussaud’s. E cantano con l’aria di chi ci crede tantissimo, a dispetto degli anni e di una melodia che nemmeno Mick Brisgau individuerebbe come innovativa. Voto: 4.

Il momento delle donne 

Michelle finalmente si cambia d’ambito e il rosa confetto della nuova mise fa da apripista uno scontatissimo momento girl power con medley musicale e accorato appello per la parità. Alle 23.07 riprende la gara, con gli ultimi quattro big che si affrontano come la salita del Mortirolo.

Ermal Meta e Fabrizio Moro, Non mi avete fatto niente

Esclusi e poi riammessi dopo le polemiche su un presunto plagio, probabilmente sconteranno la cosa piazzandosi sul fondo. Peccato perché il testo, vecchio o nuovo che sia, funziona. Anche per merito degli interpreti che vanno parecchio in alto vocalmente. Voto: 6,5. 

Noemi, Non smettere di cercarmi

L’unica donna in gara stasera fra i vip è brava, bella e appassionata e non lo scopriamo certo oggi. Probabilmente ha cantato cose migliori, ma il brano sanremese tocca comunque le corde giuste. Il ritornello ti entra nella testa, e il decolleté pure. Voto: 6/7.

ANSA/CLAUDIO ONORATI
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Claudio Baglioni

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Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino

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Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino

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Lo Stato Sociale

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Claudio Baglioni e Giuliano Sangiorgi

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Michelle Hunziker

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Ermal Meta e Fabrizio Moro

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Un momento della serata

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Giorgia e Pierfrancesco Favino

Ansa
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James Taylor e Giorgia

Dopo l’ennesimo break, ancora grandi ospiti. Formidabile James Taylor che rielabora in versione quasi unplugged l’aria La donna è mobile dal Rigoletto di Giuseppe Verdi e poi prosegue con le sue Fire and Rain e You’ve got a friend, quest’ultima in duetto con Giorgia. Sul look alla Don Matteo, sottolineato da decine di tweet, si può sorvolare vista la caratura del personaggio. Il duetto comunque è da brividi. Nota di merito anche per l’inglese di Favino e Hunziker, che riescono a non riproporre la solita intervista sanremese a spizzichi, bocconi, yes e ahahah. Piccola critica costruttiva: un brano in più a Giorgia lo si poteva pure far cantare, già che c’era. Comunque se cercate a fondo nel suo camerino dovreste trovare lo specchio di Dorian Gray.

The Kolors, Frida (mai, mai, mai)

A parte che la giacca del maestro Chiaravalli, che li dirige, è più bella di quella di Stash, il brano è orecchiabile ma come dicono i giudici dei talent “non arriva”. Sarà perché a differenza delle loro abitudini è in italiano, sarà perché le strofe riverberate e il tamburo non bastano a sfuggire da una certa ovvietà post-Amici, ma funzionano davvero poco. Peccato perché il potenziale ce l’hanno: ma forse Sanremo non è il posto adatto per coltivarlo. Voto: 5.

Invece di porre fine al nostro supplizio e passare direttamente all’ultimo big in gara gli autori decidono di infliggerci un’altra puntata del popolare format “Baglioni canta e viene interrotto, applausi”: questa volta tocca a Emma D’Aquino del Tg1 che fa rimpiangere Franca Leosini. Per fortuna il contentino all’Usigrai dura poco, giusto il tempo di un balletto sulle note di Gianna di Rino Gaetano. Per fortuna a risollevarci il morale arrivano un paio di ospiti veri: dopo l’omaggio tributato ieri sera da Il Volo a Sergio Endrigo, tocca a Gino Paoli e Danilo Rea ricordare due giganti della musica genovese, Fabrizio De André e Umberto Bindi. Stavolta il contributo vocale di Baglioni funziona. «Ovunque sei, ovunque sarai, troverai un po’ di me in un concerto dedicato a te»: emozioni fortissime su e giù dal palco. Poi, finalmente, è il turno dell’ultimo concorrente,

Mario Biondi, Rivederti

Quando inizia a cantare, la scenografia alle sue spalle si tinge di bianco, probabilmente per metterlo a suo agio ricordandogli Christmas with Mario Biondi. Ma stavolta per essere apprezzato ci vorrebbe qualcosa di più di Jingle bells e non è decisamente il caso della canzone portata sul palco dell’Ariston. Anche lui, peraltro, appare più irrigidito del solito. Colpa della giacca leopardata stretta in vita, probabilmente. O del baffetto all’insu. Meno male che Peppe Vessicchio gli ruba la scena.Voto: 5.

Le battute finali

Quando il cachet ospiti per la serata è palesemente terminato, si lavora di risulta: a tenere su l’ultimo segmento Auditel e a ingannare l’attesa del verdetto ci pensano quindi Nino Frassica che vestito da carabiniere dialoga con Memo Remigi e Baglioni in uno sketch apparso lineare e divertente solo agli autori, e gli attori Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria che presentano a Sanremo la seconda stagione della fiction È arrivata la felicità. Certo, potevano far partire direttamente il video senza fare duettare anche loro, ma all’una inoltrata per allungare il brodo va bene tutto.

Pochi istanti prima del Tg1 della notte, quando la carenza di melatonina e la discesa di acido lattico sono ormai al top, finalmente arriva la classifica parziale di questa terza serata. Bocciati dalla sala stampa gli ex Pooh, Mario Biondi, Giovanni Caccamo e Noemi. Promossi Max Gazzé, Lo Stato Sociale e il duo Fabrizio Moro-Ermal Meta. In purgatorio The Kolors, Luca Barbarossa, Avitabile e Servillo. Fischi in sala soprattutto per la decisione dei giornalisti su Noemi, ma nemmeno troppi. Domani tocca ai duetti, voto sterilizzato e spazio solo alle canzoni. Sipario, neanche a dirlo con Baglioni che canta. Fra due giorni il suo cedolino Siae assomiglierà al deposito di Zio Paperone.

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