Piazza del duomo semideserta, 12 marzo 2020. Foto di MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images

Piazza del duomo semideserta, 12 marzo 2020. Foto di MIGUEL MEDINA/AFP via Getty Images

Coronavirus: come il mondo guarda all’Italia

Le severe misure di quarantena, prima della Lombardia e poi dell’Italia intera, sono la notizia d’apertura di tutti i maggiori quotidiani al mondo, dal New York Times al Guardian, che da settimane seguono con apprensione quello che sta succedendo nel nostro Paese a causa del diffondersi del Coronavirus, ora dichiarata a tutti gli effetti una pandemia.

Mentre noi cerchiamo di destreggiarci tra le indicazioni del Governoposso uscire a fare acquisti?posso andare a correre o fare una passeggiata?quanto durerà la quantena? – negli altri Paesi sembra di rivivere un film già visto dieci giorni fa in Italia: le autorità sono ancora piuttosto caute, invitano a non farsi prendere dal panico e a rispettare le norme di igiene, alcune misure d’urgenza sono state prese (come la chiusura delle scuole in Corsica e la sospensione del campionato Nba in America), ma gli esercizi sono ancora tutti aperti e la vita sembra scorrere piuttosto normalmente.

Se c’è una cosa che il Coronavirus ci ha insegnato, però, è come le situazioni possono velocemente deteriorarsi. Negli ultimi giorni, in Francia, migliaia di persone si incontrate a un raduno di fan dei Puffi (proprio così, non è una bufala) e i tifosi del Paris Saint-Germain si sono assembrati fuori dallo stadio mentre la loro squadra disputava una partita a porte chiuse: non proprio i comportamenti più intelligenti da tenere durante una pandemia.

Ufficialmente l’Oms e l’Europa appoggiano le decisioni prese dall’Italia…

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel proclamare ufficalmente il Covid-19 una pandemia durante la conferenza stampa che si è tenuta a Ginevra l’11 marzo, ha ringraziato la Corea del Sud, l’Italia e l’Iran «per le misure adottate per rallentare il virus e controllare l’epidemia di Covid-19. Sappiamo che queste misure stanno mettendo a dura prova le società e le economie, proprio come hanno fatto in Cina». Ha anche aggiunto di essere molto preoccupato «del fatto che alcuni Paesi non stiano affrontando questa minaccia con lo stesso livello di impegno politico necessario a tenerla sotto controllo».

In un messaggio video diffuso sui suoi account social, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen si rivolge agli italiani, in italiano, per ringraziarli degli sforzi delle ultime settimane e incoraggiarli a tenere fede alle direttive del premier Giuseppe Conte, con il quale è costantemente in contatto. «Vorrei dire a tutti voi che lottate contro il virus che non siete soli. Il vostro sforzo e il vostro esempio sono preziosi per tutti i cittadini europei. In Europa stiamo seguendo con preoccupazione, ma anche con profondo rispetto e ammirazione, quello che state facendo».

… ma i commenti della presidente della BCE Lagarde hanno provocato una dura reazione di Mattarella  

von der Leyen ha anche parlato di misure speciali a supporto delle aziende colpite dell’emergenza Coronavirus. Giovedì 12 marzo la Banca Centrale Europea ha annunciato un primo piano di intervento, che al momento però non sembra aver convinto troppo i mercati.

La presidente Christine Lagarde, infatti, è stata molto criticata per non aver difeso “difeso” e rassicurato a sufficienza sulla tenuta dell’eurozona, e in particolare nei Paesi più provati come l’Italia. «Non è compito della BCE ridurre gli spread», ha detto, una delle frasi più contestate del suo discorso. In serata è arrivata la risposta del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che in una nota ufficiale ha scritto: «L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del virus sarà probabilmente utile a tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione». 

In Francia dicono che le misure italiane non hanno funzionato, ma Macron si prepara a restrizioni più severe

Con 2.876 casi di contagio e 61 morti, la Francia è il secondo focolaio in Europa. Come riporta Rai News, lo scorso martedì in conferenza stampa la portavoce del governo Sibeth Ndiaye ha detto che l’Italia «ha preso delle misure che non hanno permesso di arginare l’epidemia». Ndiaye ha definito il periodo che stiamo vivendo «una crisi sanitaria che non ha precedenti per il nostro Paese, perché non abbiamo mai conosciuta nessuna con queste caratteristiche».

Dopo essere andato a teatro con la moglie Brigitte (una mossa che voleva rassicurare i francesi, molto simile agli aperitivi fatti dai politici italiani e alle intenzioni dietro il contestato hashtag #milanonsiferma), il presidente francese Emmanuel Macron è intervenuto giovedì sera con un messaggio alla nazione in diretta televisiva per «spiegare bene le cose sull’emergenza Coronavirus e preparare il Paese alle prossime tappe». Nel messaggio, il presidente ha annunciato la chiusura di scuole, università e asili da lunedì 16 marzo fino a nuovo avviso, raccomandando di limitare gli spostamenti, soprattutto per le persone che hanno superato i 70 anni. Non sono state rimandate le elezioni municipali, che dovrebbero tenersi il 15 e il 22 marzo e che, almeno per ora, sono confermate.

Negli Stati Uniti hanno paura la situazione degeneri come in Italia

Come scrive Julia Belluz su Vox, «la situazione italiana oggi potrebbe essere la situazione di qualsiasi Paese domani. La Lombardia, una delle regioni più ricche d’Europa, ci mostra come un focolaio, quasi dall’oggi al domani, possa trasformarsi in una crisi vera e propria quando i funzionari non si preparano e reagiscono troppo lentamente. E quell’ondata, molti credono, arriverà molto presto negli Stati Uniti e in altri Paesi in Europa».

Se ancora non è chiaro che cosa abbia fatto precipitare la situazione così velocemente in Italia – se i troppi test effettuati, il fatto che il virus si sia diffuso negli ospedali e ce ne sia accorti in ritardo oppure per via della popolazione particolarmente a rischio perché anziana – molti esperti suggeriscono che situazioni simili potrebbero essersi verificate nei focolai americani di Seattle e Washington. «Se i casi aumentano più del doppio ogni settimana – come sembrano fare in Italia – gli Stati Uniti potrebbero presto trovarsi in crisi», continua la giornalista.

Sempre più Paesi, compresa l’America, bloccano i voli da e per l’Italia e dall’Europa

Intanto, Trump ha annunciato il blocco dei voli dall’Europa. Avevano già bloccato i voli da e per l’Italia anche l’Austria, Malta, la Slovenia, la Spagna e l’Albania, mentre molte compagnie aeree hanno autonomamente deciso di sospendere i voli da e per il nostro Paese (qui una lista aggiornata). A El Salvador, che pure non ha nessun caso di Covid-19, il presidente Nayib Bukele ha deciso di chiudere le frontiere preoccupato dal fatto che «Il nostro sistema sanitario non è allo stesso livello di quello italiano, e nemmeno al livello di quello della Corea del Sud», come riporta Bloomberg.

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