Per il supermercato serve il Green Pass?

Molti si chiedono quale certificazione serve per andare dal parrucchiere, al supermercato, a sciare o in posta. E da quando. Facciamo chiarezza

Il decreto del 5 gennaio ha introdotto una serie di novità, rendendo necessario il Green Pass, nella versione “base” (con tampone) o “Super” (con vaccino o guarigione da Covid) per accedere anche a molti servizi commerciali, creando però non poca confusione.

Cerchiamo di fare chiarezza qui di seguito.

Dove serve il Green Pass “base”: posta, estetista e parrucchiere

Il decreto prevede che sia richiesto il Green Pass base per accedere a uffici pubblici, poste, banche e negozi, ma non essenziali. Per intenderci, non per entrare in un supermercato a fare la spesa o in farmacia. Il lasciapassare, ottenibile anche con tampone, è richiesto anche per entrare in un qualsiasi centro di servizi di cura alla persona, come parrucchiera, barbiere o estetista. Il tampone andrà fatto nelle ultime 48 o 72 ore, a seconda se antigenico o molecolare.

Dal 20 gennaio obbligatorio per parrucchiere ed estetista

Questa misura scatta il 20 gennaio per quanto riguarda i servizi alla persona, mentre entra in vigore dal 1° febbraio 2022 per gli uffici pubblici, uffici postali, in banche e finanziarie e per entrare nei negozi, ad eccezione di quelli alimentari (come i supermercati) e di servizi essenziali (farmacia). La differenza nelle date è legata all’esigenza di stilare la lista degli esercizi commerciali ritenuti di primaria necessità.

Cosa serve per fare la spesa?

In attesa dell’elenco completo, ma anche delle indicazioni su chi e come si svolgeranno i controlli dei Green Pass, come richiesto da Federdistribuzione, va chiarito che per fare la spesa al momento non serve il Green Pass, né “base” né “super”. Ad oggi, quindi, e fino a eventuali norme differenti non previste al momento, si continua e si continuerà a poter andare al supermercato senza alcuna certificazione.

Super Green Pass: dove serve

Restrizioni differenti, invece, sono previste per i non vaccinati per l’accesso a servizi ritenuti meno essenziali e che riguardano soprattutto la sfera dell’intrattenimento e tempo libero. Il Super Green Pass, rilasciato solo a chi ha completato il ciclo vaccinale (almeno due dosi) o ai guariti da meno di 4 mesi, è richiesto per: alberghi e strutture ricettive, feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, servizi di ristorazione all’aperto, impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra anche all’aperto e centri benessere (sia indoor che outdoor), centri culturali, centri sociali e ricreativi per le attività all’aperto.

Il Super Green Pass è necessario anche per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale (treni, bus, metro, navi e traghetti).

I nuovi parametri sono in vigore dal 10 gennaio e fino al 31 marzo 2022.

Le regole valgono in tutte le zone

Le ultime norme introdotte dal Governo valgono indipendentemente dalla colorazione della Regione. Quindi, in tutte le zone (bianca, gialla, arancione e rossa) sarà richiesto lo stesso tipo di certificazione.

Anche in caso di zona rossa, cioè di massimo allarme sanitario, scatterebbero misure analoghe a quelle del primo lockdown, ma non ci sarebbe chiusura dei servizi essenziali, come appunto supermercati o farmacie.

Chi controlla i Green Pass?

Al momento non c’è un’indicazione chiara, si attendono circolari attuative che spieghino e illustrino i dettagli dei provvedimenti contenuti nel decreto del 5 gennaio, ma è plausibile che siano affidati ai gestori dei servizi, in particolare tramite la App VerificaC19 già in uso. A questo proposito, però, qualche perplessità è stata sollevata dal presidente di Federdistribuzione, Alberto Frausin, che al Messaggero ha dichiarato: «Mi auguro che non tocchi ai singoli negozi occuparsene. Ci sono gli organi dello Stato per i controlli. Per noi diventerebbe più oneroso e complesso. Non credo che avrebbe molto senso, tantopiù che nei nostri punti vendita si entra e si fanno gli acquisti indossando sempre la mascherina».

In alcuni luoghi, però, come gli impianti di risalita dei comprensori sciistici, ci si è attrezzati con lettori ottici che scannerizzano il Green Pass (Super) tramite QR Code. Un sistema che potrebbe essere adottato anche dalla grande distribuzione.

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