Migranti a Lesbo

Migration compact: cos’è, in 9 punti

Un’Europa divisa non risolverà mai l’emergenza migranti. Per questo l’Italia ha presentato un progetto che chiede il contributo di tutti. E offre aiuti ai Paesi da cui partono le migrazioni

Si chiama “migration compact” ed è la proposta presentata dal governo italiano all’Unione europea per controllare i flussi di migrazione nel Mediterraneo. Un intervento concreto per quella che è un’emergenza che sembra ormai incontrollabile. Solo in Italia, nei primi mesi di quest’anno, sono sbarcati più di 28 mila migranti, con un’impennata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Uomini, donne e bambini che arrivano da Siria, Iraq, Libia, Sud Sudan, Somalia, Eritrea, Afghanistan e molti altri Paesi.

Il documento italiano nasce dalla considerazione che la crisi dei migranti si rivolve non con provvedimenti individuali di singoli Paesi europei (come i muri e barriere di filo spinato) ma con il contributo di tutti. Una collaborazione fondamentale per evitare che venga messa in forse la tenuta della stessa Unione.

Ecco di cosa si tratta in nove punti.

1) Il migration compact prevede accordi tra l’Unione europea e i Paesi dove hanno origine le migrazioni e dove transitano i migranti, a partire da quelli africani a cui, in sostanza, si offrirebbero soldi e aiuti in cambio di un impegno a bloccare le partenze verso l’Europa.

2) Ai Paesi di origine e di transito della migrazione, l’Unione europea offrirebbe finanziamenti per la crescita, l’innovazione e la realizzazione di infrastrutture, oltre a una collaborazione per migliorare la sicurezza interna, il controllo dei confini e la lotta alla criminalità.

3) L’Unione europea promuoverebbe una collaborazione con le autorità dei Paesi dove hanno origini le migrazioni per l’identificazione dei migranti, la gestione dei rimpatri, l’uso delle strutture di accoglienza.

4) Verrebbe affidata ai Paesi di transito la determinazione di chi ha diritto alla protezione internazionale.

5) La migrazione legale dei migranti che non hanno i titoli per essere considerati rifugiati verrebbe regolata attraverso un sistema di quote.

6) Da parte loro i Paesi di origine e transito dovrebbero garantire controlli effettivi delle frontiere e una riduzione dei flussi verso l’Europa.Il migration compact dovrebbe essere finanziato con un Fondo per gli investimenti e l’emissione di bond Ue-Africa.

8) Chi è d’accordo. Il piano strategico per la gestione dell’immigrazione in Europa è stato accolto “con grande favore” dal presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker  che ha chiesto un approfondimento ai vicepresidenti della Commissione Ue Federica Mogherini e Frans Timmermans in vista del vertice europeo che si terrà il 28 e il 29 giugno.

9) Chi non è d’accordo. La Germania, che si oppone soprattutto all’emissione dei bond per l’Africa.

Riproduzione riservata